MTB: Prarotto

MTB bassa ValSusa Prarotto AM (gpx al fondo)

La mia trasferta in valsusa non inizia nel migliore dei modi, proseguendo nella lettura scoprirete il perchè.
Grazie alle temperature piu’ che accettabili avevo schedulato un giro
in bassa valle in compagnia della local e Liv Ambassador Chiara, che mi ha proposto il trail di Prarotto, sopra Condove, di cui avevo gia’ sentito parlare e letto qualcosa … ma le mie infos erano limitate ad un qualcosa tipo circa 25 km su 1000 d+ e poco altro.
I “numeri” sono alla mia portata, quindi dopo le dovute presentazioni con la mia omonima, iniziamo la lunga salita, che presenta qualche strappo all’inizio ma nulla di non pedalabile. Salgo pianino con il sacrosanto 46, cercando di ottimizzare le forze.
La salita è a tratti piacevole e panoramica, si attraversano simpatici paesini ma si alterna a tratti con dei noiosi traversi,restando sempre pedalabile.

prarotto 1 prarotto 2 prarotto 3

Senza eccessive difficolta’ e con la dovuta calma raggiungiamo la cappella di Prarotto a 1400 mt slm. Abbiamo fatto piu’ di 1000 mt di dislivello, c’è una bell’aria fresca e ci aspetta un lungo singletrack naturale. Le premesse sono ottime …..

prarotto capp prarotto prato

Il sentiero inizia in falsopiano con qualche breve rilancio, attraversando bellissime e verdissime praterie.

prarotto 43 prarottto 333

A breve pero’ si capisce che non abbiamo a che vedere con il classico flow trail, il terreno è secco e non grippa, e comincio a fare
conoscenza con alcune poco simpatiche pietre mobili … il sentiero alterna tratte in terra a tratte simil mulattiera non molto regolari,
richiedendo un attenzione di guida non indifferente. Terreno per me ignoto .. che abbassa la mia sicurezza e il mio confidence level.
In tutto questo arriva un bel rockgarden tutt’altro che semplice almeno per me, che obbliga ad una linea molto precisa

rockgarden

Si prosegue con la soddisfazione di averlo chiuso anche se non perfettamente … ma il terreno si fa sempre piu’ ostico, aggiungendo
al repertorio strettoie e canaline ….
e qui casca l’asino, o meglio l’asina ….
perdo grip e per restare in equilibrio metto a terra il piede dx ..
qualcosa – probabilmente una pietra mobile – mi intrappa e cado insaccando sul ginocchio …
dolore ….
paura ….
game over ….

No pain no gain, purtoppo la strada è ancora lunga. Il dolore è sopportabile, riesco a muovere e caricare il ginocchio, quindi si prosegue.

Il sentiero si snoda tra gli alberi, alternando parti in terra con grip fortunatamente migliore a tratti di mulattiera mediamente scassata ma senza eccessive difficolta’. Durante il giro conosco il mio nuovo incubo e limite: le pietre mobili. Credo che siano una tipologia di terreno davvero infido e poco godibile, poi percarita’ ognuno ha le sue preferenze, ma diciamo che non è un tipo di terreno che mi interessa affrontare.
Nella parte bassa del sentiero affrontiamo un ultimo non banale passaggio con 2 tornantini tutt’altro che larghi, che in uscita danno il colpo di grazia al mio ginocchio :

tornantini

Ci si rialza un altra volta, e si arriva in qualche modo a fine giro, optando per un ultima parte su asfalto onde evitare altre sorprese.
L’importante è essere arrivati giu’ piu’ o meno intera …

Il ginocchio avra’ sicuramente bisogno di un po’ di stop … ma spero che questo non sia l’unico report di questo breve break in Valle.
Ringrazio infinitamente Chiara per la guida e il supporto … sperando di ritrovarci x un altro giro, ginocchio permettendo ….

Keep Strong !!

Relive

Relive ‘Prarotto’

Traccia gpx

MTB: La Faggeta Reloaded – Cionna Granpicchio 3 archi

La Faggeta “reloaded” : Cionna, GranPicchio, 3 Archi

Migliorare il proprio livello, aumentare la confidenza nei passaggi tecnici , gestire la paura e riuscire a chiudere alcuni passaggi non propriamente semplici. Questo è l’ottimo risultato dell’ultimo giro alla Faggeta (http://whybenormal.net/?s=faggeta) di Soriano nel Cimino, location gia’ esplorata un paio di volte con risultati altalenanti.
Stavolta ci si torna con i ragazzi di Bicinatura : non c’è nulla di meglio che girare in ottima compagnia con riders di livello superiore per
riuscire a ritrovare sicurezza dopo la caduta dello scorso weekend.
Il giro, di cui trovate la traccia a fondo pagina, prevede la risalita da Soriano, lungo una sterrata di brecciolino piuttosto faticosa,
che pero’ taglia di molto i km e evita gran parte dell’asfalto. Sbucati poco sotto il cionna si taglia ancora un pezzo per stradotto, poi asfalto fino in cima. Da qua la prima run è sul gia’ noto Cionna … che stavolta non mi frega e chiudo in piedi fino all’ultima curva, tra rockgarden, saltini e parti flow

rockgarden

j

Si risale dunque, fino al piazzale da cui attacca il secondo trail, Granpicchio, di cui vi propongo il video registrato dalla mia helmet cam :

granpicchio action cam

Trattasi di trail che parte facile, ma che si incattivisce progressivamente con curve strette, ripidi, passaggi su roccia e chi piu’ ne ha piu’ ne metta ….

granpicchio 5 granpicchio 4 granpicchio 3 granpicchio 2 granpicchio 1

Il giro si chiude con il trail 3 archi, che si raggiunge dopo una breve e facile risalita su sterrata. Quest’ultimo è un flow trail con qualche pezzetto un pochino piu’ tecnico, ma risulta il piu’ flow del giro. Ultimi km di asfalto per ritrovare le macchine a Soriano, fortunatamente senza pendenze importanti.
Un giro di poco + di 20 km con poco meno di 1000 d+ , che mixa tecnico e flow ad un buon livello , ideale per chi vuole progredire nella
tecnica mantenendo comunque una buona sicurezza: si tratta infatti di trail costruiti e manutenuti, dove ogni passaggio è stato studiato
e adeguato ad-hoc per essere percorso con una mtb enduro 😉
Concludendo, posso dire di aver quasi “dominato” la faggeta 😉

Si ringraziano i ragazzi di Bicinatura per le foto e la compagnia 😉



relive

Relive ‘Cionna gran picchio 3 archi’

gpx

Mtb: Cerveteri , boschetto, cascate, snake

Cerveteri edited: Boschetto, Sassrola, Cascate e Snake

Il meteo un po’ instabile e con temperature accettabili mi ha fatto venir voglia di tornare a Cerveteri, cercando stavolta un giro che conduca alle cascate di san Giuliano in maniera piu’ light, cercando di limitare il piu’ possibile lo spingismo. L’idea è quella di individuare un giro piu’ veloce, fattibile anche in un pomeriggio , rinunciando alla faticosa salita che porta al Dark Deer (ma anche allo stesso trail) e optando per percorsi piu’ scorrevoli nei boschi.

Stavolta la partenza è dal cimitero di Cerveteri, dove si puo’ agevolmente parcheggiare. Da qua saliamo dolcemente prima per ampie praterie e poi per boschi verso la collina antistante. Per curiosita’ e per inserire subito un po’ di discesa nel giro mi butto subito nel breve ma divertente trail “boschetto“, un flow trail con qualche rilancio e un paio di sezioni tecniche a cui prestare attenzione.

boschetto road boschetto trail

Risaliamo stavolta proseguendo, eccezion fatta per qualche breve tratto sassoso la strada è sempre pedalabile agevolmente, e senza fatica si arriva ad uno slargo dal quale la strada diventa sentiero, trasformandosi in un inaspettato singletrack a tratti un pochino esposto ma molto divertente che offre anche un salto costruito a meta’ sentiero.  Poc’anzi incontriamo un bivio, che lascia intuire che potrebbe portare verso il fiumiciattolo, ma la traccia che ho preso suggerisce di restare a destra, il singletrack risale un pelo senza mai essere troppo ripido, ma il fondo irregolare mi fa preferire per un po’ di sano spingismo. Sbuchiamo in una sterrata larga, che conduce ad un trivio non indicato sulla cartografia che sto usando. Dopo un po’ di tentativi capisco che va presa la strada al centro, uno sterratone che scende e che ben presto si trasforma letteralmente in una sassaia molto variegata, con divertenti e fattibili rockgarden alternati a meno divertenti tratti caratterizzati da pietre smosse pronte ad ostruire la linea. Successivamente scopriro’ che tale traccia prende il nome di sassarola …. il perchè è chiaro.

cascata cerveteri

A fine sassarola ci attende un facile guado, e costeggiando il fiume raggiungiamo quella che dovrebbe essere la seconda cascata. Uno spettacolo che invita ad un bel bagno … ma ci sono nuvole in agguato e purtoppo tocca rimettersi rapidamente in movimento .

cascata bassa

Un’altro breve tratto a spingismo, e , inseguite dalla pioggia ci ritroviamo a percorrere il gia’ noto Snake, a gran velocita’, superando stavolta anche i gradoni che mi intimidirono qualche tempo fa … ancora un tratto pedalato che ci conduce verso l’ultimo guado , non propriamente semplice ma rispetto alla primavera fattibile.

balle

Da qua si pedala, e a tratti si spinge su una ripida rampa. Il pignone da 46 da il suo aiuto, ma nei punti piu’ ripidi la difficolta’ non è tanto data dalla forza necessaria a far girare la ruote, quanto dalla geometria poco avvezza alla salita ripida della Specy. Poco male, altra piccola spinta e in pochi minuti ritroviamo l’uscita del trail Boschetto, e infine la sterrata che ci riporta dolcemente alla macchina .

Per concludere: un giretto divertente, abbastanza vario, media difficolta’ e poco dislivello. Contesto paesaggistico e naturalistico notevole. Insomma diciamo che – se il clima lo permette – è una buona alternativa per una pedalata pomeridiana 😉

Relive

Relive ‘Cerveteri boschetto sassaia snake’

Traccia

MTB: Guadagnolo G4 il trail che non c’è

Guadagnolo – il sentiero che non c’è

La voglia di sfida continua … le nasate prese a bassiano lo scorso we non mi sono bastate.

Dopo una settimana non propriamente tranquilla e un sabato parzialmente lavoratiivo, tocca decidere dove portare la specy a sgambettare.
Dato che evidentemente ho la capoccia dura e se non vado in cerca di guai non mi diverto , decido , previe opportune verifiche di unirmi ad un giro organizzato dal gruppo MTBAllMountain. Si dovrebbe trattare della “versione light” del cosidetto “grezzo”* , “trail non trail” che scende dai 1400 mt slm di Guadagnolo fino a San Gregorio da Sassola, location di partenza sita poco sopra Tivoli, a circa 400 mt slm.
Il gruppo è composto sia da elettrici che pedalatori … fondamentale sara’ il supporto dei primi per raggiungere l’inizio del trail in un tempo ragionevole tramite una ripida strada secondaria abbastanza noiosa, con una pendenza che non molla mai.
In compenso il paesino di Guadagnolo, sito proprio in cima ad un bricco, è molto caratteristico con le sue costruzioni in pietra, e dal punto piu’ alto il panorama si fa apprezzare.

guadagnolo 1

guadagnolo scalini

guadagnolo panorama

Dunque giunge l’ora di andare a scoprire questo trail conosciuto anche come il sentiero della via Lattea … come sempre con la dovuta prudenza. Si parte subito con una scalinata e due tagli che gia’ mi fanno capire che potrei trovarmi con un livello un pochino sotto quanto realmente necessario. Ma siamo in ballo e dobbiamo ballare o meglio pedalare, spingere … Gia’ spingere, perchè stavolta ci vorranno buone dosi di spingismo per superare i frequenti rilanci e seguire “il sentiero che non c’è” … perchè de facto si tratta di inventarsi linee tra praterie e pietraie , cercando di superare i frequenti rockgarden, alcuni piu’ semplici altri meno.
Piu’ che i rockgarden in se, la difficolta’ viene fuori da alcuni passaggi particolarmente angusti che necessiterebbero di tecniche quasi trialistiche che non domino. Il trail mixa pezzi freeride, molto divertenti dove esprimere la propria creativita’ sfruttando rocce e roccette come salti e drop, ad altri che, almeno per me , creano molte difficolta’ , sopratutto, x assurdo se poco pendenti su cui rimane difficile mantenere una certa velocita’ per copiare i frequenti ostacoli.

roccia guadagnolofoto by bicinatura

guadagnolo rocks

guadanolo wid3

Diversamente scorrevole, diversamente ciclabile, il tutto condito da spingismo … ma va bene lo stesso e ci divertiamo uguale perchè il posto è bello, molto naturale e selvaggio e siamo in buona compagnia. Malgrado il mio livello decisamente sotto la media i ragazzi del gruppo mi sopportano e mi supportano in ogni mio tentativo di superare passaggi ben diversi da quelli che si vedono sui trail manutenuti. Dopo l’ennesimo tratto di spingismo si prosegue per la seconda parte del trail, che dovrebbe essere un pelo piu’ flow. 

foto by bicinatura

kiaz pollofoto by mtballmountain

Anche qua pero’ le difficolta’ non mancano, e un impegnativo rockgaredn mi disarciona, facendomi fare una bella capriola con tuffo nei rovi
incluso. Nulla di rotto solo una botta ad un dito, si riparte ma il mio confidence level è diventato nullo e basta il piu’ stupido degli scalini a farmi tirare i remi in barca. Ormai si tratta di arrivare giu’ sani salvi e lucidi … nuovamente lo spirito di conservazione, stavolta chiamato in causa dalla stanchezza ha la meglio, ed evito l’ultima tratta di trail tagliando per la tranquilla strada forestale.



In un batter d’occhio siamo nuovamente a San Gregorio …. dove ci attende un freschissmo distributore automatico di acqua minerale ed una mertata birretta di fine giro.

Tecnicamente c’è tanto ancora da lavorare … le mie skill sono ancora lontane dal poter affrontare certi tipi di percorsi …
una cosa è certa, la compagnia aiuta a trovare la motivazione, da sola un giro simile non mi sarebbe nemmeno passato per l’anticamera del cervello, per quanto sia capacissima di andare a cercare rogne anche in solitaria (vedi bassiano)

Un grosso ringraziamento va ad organizzatori e partecipanti: MTBAllMountain , BiciNatura , Grezzi Guadagnolo … un particolare grazie va a Gianni di MTB AllMountain, che ha avuto la pazienza di “meccanizzarmi” una buona parte della salita e di aspettarmi lungo le tratte piu’ ostcihe. Mi auguro che la mia presenza non sia stata troppo di rallentamento per il gruppo … nella speranza di poter migliorare la tecnica e condividere qualche altra uscita 😉

Al prossimo “grezzo” !!

Report di MTBAllMountain, per conoscere il punto di vista di chi ha organizzato l’uscita e ha molta piu’ diimestichezza con il “diversamente scorrevole” , nel link trovate anche la traccia – sconsiglio cmq di andarci senza un qualcuno che conosce i passaggi ….
http://www.mtballmountain.it/2018/06/19/pedalando-sulla-via-lattea/

Relive

Relive ‘gadagnolo survival ride’

*Trattasi di trail estremamente “diversamente scorrevole” maggiori infos qua
PS : non pubblico la traccia in quanto trattasi di giro davvero fuori dal comune e non alla portata di tutti. Non è cosa da fare senza qualcuno che conosca la zona e potrebbe diventare poco divertente se non si è preparati. Non è un sentiero per bici ma un classico sentiero cai piuttosto impegnativo.

PPSS : No pain no gain … probabilmente per molti/e il mio andare a correre rischi riempendomi di lividi e di sfregiature da rovi non è molto comprensibile … ma si vive una volta sola, questo sport mi sta dando molto portandomi a visitare luoghi di cui altrimenti avrei ignorato l’esistenza e mettendomi costantemente alla prova vedendo che comunque margini di miglioramento e cose da imparare ce ne sono ancora parecchie.

 

MTB: bassiano enduro

Bassiano enduro… lepr8 + Raven (traccia al fondo)

Confidence level, livello di confidenza, uscire dalla zona di confort … che belle paroline.
Dicono che girare dove non si conosce faccia bene alla salute … e allora vai , sola soletta in cerca di guai ….
sola soletta perche’ la location di oggi non è per tutti , e perchè non tutti amano affrontare sentieri “diversamente flow” o se preferite
diversamente scorrevoli. Che Bassiano, paesuncolo sulle alture nell’entroterra a est di Latina, non fosse per tutti era comprensibile dai
video. Ma complice l’imminente gara di enduro ho presupposto sentieri e fondo in ordine, e quindi una situazione affrontabile.
Chi mi conosce sa che mi piace mettermi alla prova, e che sono sempre alla ricerca di nuovi ostacoli da superare. Non amo le velocita’ stratosferiche, ma quel che voglio riuscire a fare è scendere ovunque 2 ruote possano passare.
Quindi eccoci qui, a pedalare una piacevole sterrata mai ripida, che a tratti offre un panorama sul Circeo niente male, complice anche  la limpidissima giornata, e il vento di maestrale che rende la temperatura molto gradevole.

bassiano 1 bassiano 2

Senza intoppi si arriva al primo trail, il lepr8, o leprotto che dirsi voglia, che si snoda nella macchia, su un terreno compatto ma a tratti spolverato di infido brecciolino, cosparso di pietre fisse ogni dove. La guida richiesta non è delle piu’ semplici, troviamo un rockgarden in curva su cui è facile sbagliare linea, ma indicativamente tutti i passaggi sono gestibili. Si arriva in una bellissima radura e il sentiero diventa piu’ flow, con divertenti curve spondate di diverso raggio.

l3pr8

Attraversata la strada di risalita , il trail prosegue, continuando con un bel repertorio di tornantini anche stretti, che riesco a gestire abbastanza bene. La guida è comunque sempre impegnativa, non sono concessi errori visto il fondo non prettamente liscio, e il trail si  conclude con un ripido rockgarden ai limiti del fattibile, che per ragioni di sicurezza evito di sperimentare.

rockgard3n

Purtoppo l’andare da soli non aiuta in questi casi. La paura abbassa il confidence level, e il dubbio che qualcosa vada storto prende il sopravvento facendomi tirare il freno a mano. Poco male ci saranno altre opportunita’.

ripidon3

Risaliamo dunque, pedalando tranquillamente senza particolari sforzi. Stavolta ci spingiamo un pelo piu’ in alto, e torniamo a scorgere in lontanana il mare e il promontorio del Circeo. Poco oltre attacca il trail Raven, il piu’ lungo del comprensorio.

circ3 circ
Un po’ di meritato e fresco riposo, e poi si rimonta casco e protezioni, si aprono le sospensioni e giu’. Ho qualche problema a seguire la traccia causa fogliame che nasconde il sentiero, ma dopo qualche breve ravanamento riprendo la “retta via” …. o meglio … smarrisco la “retta via“. Mi spiego meglio, il trail attacca subito pesante, con passaggi da studiare e calibrare bene, il tutto condito da un terreno secco quanto basta a generare insicurezza. Il trail poi si incanala in una gola, nella quale la vegetazione la fa da padrona limitando notevolmente il passaggio della luce, e riducendo la mia gia’ bassa sensibilita’ al contrasto. Via pure l’occhiale fotocromatico , ma qua non è solo piu’ questione di visibilita‘. Si presentano passaggi al limite, dove la velocita’ di ingresso non è facile da regolare e mantenere
e dove ostacoli che spaziano dalle pietre di ogni foggia alle radici sembrano essere fatti apposta per incastrarsi dove non dovrebbero, ovvero sotto il movimento centrale. Passato – a mano – quanto reputavo non ciclabile – il sentiero continua ad addentrarsi nella gola,  proponendo un repertorio di stretti tornantini, che riesco a passare quasi indenne a meno di uno scivolone sul brecciolino.
Niente di rotto ne per me ne per la bici, si prosegue su un mediamente lungo mezzacosta pedalato in leggera contropendenza, e in lontananza
si comincia a sentire rumore di macchine e di strada … bene vuol dire che non manca molto alla “civilta’”.
Stavolta non c’è nulla di piu’ bello che lo sbucare in uno stradotto asfaltato …. e controllare sul gps di essere al posto giusto … tutte intere sia io che la bici. Un  km saliscendi pedalati mi conduce con facilita’ e senza sforzo alla macchina e ad una splendida e fresca fontana … ringrazio di avere finalmente il pignone da 46 che mi riduce notevolmente la fatica sul ripido e in caso di stanchezza.

h2o

Concludendo … ogni giro ha il suo fascino e il suo perchè. Oggi malgrado tutto mi sono divertita ma ho sofferto, e la Paura con la P maiuscola mi è venuta a trovare parecchie volte, attivando quel senso di conservazione che mi fa ricordare che gli “anta” sono li, che nel mondo reale ho la partita iva e la parola “mutua” non puo’ far parte del mio vocabolario … e che sopratutto sono sola, in un posto dove il cellulofono prende poco e male. Probabilmente in compagnia di qualcuno/a piu’ bravo di me avrei osato di piu’. Speriamo di ripetere, magari con la giusta compagnia, in quanto il posto è molto interessante e piacevole. Stavolta pero’ ha vinto la paura.

GPX Lepr8 (sulla raven troppe perdite di segnale)

Relive (a scopo illustrativo, inaffidabile)

Relive ‘bassiano ….’

 

Carsoli tris, Petrekte e Mola – Video & GPX

Carsoli video blog : Petrekte e Mola – traccia gpx a seguire

Torniamo per il terzo weekend consecutivo a Carsoli, stavolta con una splendida giornata. Credo che stavolta i video valgano piu’ di 1000 parole, e vi porto direttamente sul Petrekte e sulla parte alta de La Mola

Petrekte

Mola

Del Petrekte abbiamo abbondantemente parlato nel precedente articolo , confermo che al momento trattasi del trail piu’ divertente tra quelli raggiungibili in un oretta da Roma…. un super flow in un bellissimo toboga, richiede un buon ritmo, ha un paio di ripidi (entrambi evitabili volendo)ma è fattibile con qualunque trail bike full e un livello intermedio. Da provare per tutti.  Aggiungo due parole su la Mola: il panorama vale i 15 km di salita su asfalto (mai impegnativa e sempre piacevole almeno per me), ma il terreno nelle parti in ombra non è dei migliori, e rimane ancora a tratti fangoso. Alcuni passaggi sono davvero stretti, e mi hanno messo in discreta difficolta’. Non c’è nulla di pericoloso ma l’ultima sezione richiede tecniche che ancora non padroneggio.

Relive

Relive ‘Carsoli mola petrekte’


 
GPX

MTB: Carsoli Bike Zone Day

Carsoli Bike Zone day – Petrekte trail 1st ride (traccia GPX al fondo)

7.45 am, la specy è carica la sottoscritta piu’ o meno. Si torna a Carsoli, in occasione del Carsoli Bike Zone day, che prevede la presentazione di un nuovo trail. Stavolta facciamo qualcosa di diverso, concentrandoci sulla discesa. Si è potuto infatti approfittare di un servizio navetta ad un prezzo davvero promozionale, permettendo cosi’ la totale concentrazione sulle discese che, come gia’ visto in precedenza, non sono propriamente facili facili.
Arrivo al parcheggio quasi in titardo, e riesco a farmi caricare al volo da “La diligenza”, è questo il nickname del mezzo meccanico di risalita di oggi, un simpatico vecchio furgone pickup Iveco dell’86. Sono un po’ circondata da bicioni e discesisti, e come spesso succede a questi tipi di evento sono l’unica donna, fiera di indossare la maglia delle #RagazzeFreeride. Alla guida del furgone c’è Alessandro, local gia’ incrociato la scorsa volta mente ripuliva il trail Poeta assieme ad altri ragazzi. Cerco di far capire al gruppo che il mio livello non è eccelso, che non sto dietro alle DH ma che scendo. Insomma da brava extraterrestre metto le mani avnti. No problem perchè comunque il gruppo è abbastanza variegato, passando da giovani discesisti a chi è da un po’ che non sale in sella.



la dilig3nza

La prima discesa la si fa sul trail Poeta risulta un po’ piu’ ostica della settimana passata, con il sentiero decisamente piu’ umido e inidioso.. diciamo che dal punto di vista teconico la discesa risulta una fotocopia della precedente. Ma va bene x prenderci la mano. Risaliamo a Collalto Sabino, stavolta allungandoci fino al centro del paese per incrociare i pedalatori e approfittare del ristoro gentilmente offerto dall’organizzazione. Io approfitto per fare qualche foto a questo caratteristico borgo medievale.

collalto 1 collalto 2 collalto 3

collalto 4

Si riparte, destinazione seconda run sul Poeta: decisamente meglio, e stavolta chiudo interamente in sella il trail compresi due passaggi
che avevo evitato … si risale … e stavolta è giunta l’ora della new entry :

Petrekte

Il trail inizia tranquillo tranquillo … per poi rompere subito la tranquillita’ con un super ripidone (fattibile) seguito da un canale da saltare … si continua con qualche curva tranquilla, una parte veloce con un saltino per poi immettersi con un altro ripido, stavolta dotato di chicken line, in un toboga degno di quello della 24h di finale ligure. Godimento assoluto con sponde e passerelle , step up e qualche droppino … indescribile ….. immenso lavoro fatto dai trailbuilders locali per creare questa cosa , un vero capolavoro di ingegneria dei trail che al momento – almeno per quanto a me noto – non ha uguali nelle vicinanze di Roma.

petrekte

Concludiamo in uno splendido prato , e ripetiamo nuovamente il trail, che alla seconda run diventa ancora piu’ godibile, con il “confidence level” migliorato dalla prima run. Il terreno grazie alla temperatura che nel frattempo è salita è migliorato ancora, confermando le grandi potenzialita’ di puro divertimento che offre questo splendido trail.

prato petrekte

Nel pomeriggio, si decide x salire fino al trail la Mola, che parte da molto piu’ su. La “diligenza” si inerpica per stradotti sempre piu’ tortuosi,
mentre nel frattempo cerco di capire cosa mi aspetta chiedendo infos agli altri riders. Una cosa è certa, che il sentiero è molto naturale e che non è semplice,e che ci sara’ fango.  La partenza è da uno spettacolare punto panoramico, ma all’orizzonte si notano nuvoloni e qualche tuono inizia a farsi sentire.

mola 1 mola 2

Non c’è tempo da perdere, antipioggia e giu’ …. prima parte bellissima tra i prati , poi l’inferno fangoso con pioggia compresa …. fango fango fango fango … fortunatamente gli altri ragazzi han la pazienza di starmi ad aspettare e darmi qualche dritta per sopravvivere, ma qua piu’ di una volta scendo in punti che in situazioni normali avrei passato tranquilla … Fortunatamente arrivo in fondo intera, e ad attenderci non solo c’è la Diligenza … ma anche un buon caffè che ci voleva tutto !!!

caffè

Ricarichiamo e via giu’ … la pioggia da un po’ di tregua e c’è margine per un ultima run sul Petrekte a cui non rinuncio … l’acqua ha reso i ripidi piu’ complicati, e le cadute si susseguono. Poco male ci si diverte anche cosi’ … fa parte del gioco e poi lo abbiamo deto #nonèunosportdafemminucce … ma io sono un po’ maschiaccia e non mi faccio spaventare. Tanto poi c’è la lavatrice che ci pensa.

Ultimo pickup, direzione autolavaggio per lavare le bici … molto comodo disporre di un lavaggio a moneta a fine trails 😉

Nel complesso, Carsoli e i trailbuilder che han creato tutto questo si sono superati. Flow senza cadere nello scontato con alcuni pezzi che richiedono una discreta padronanza del mezzo. Roba da poter competere con la Liguria …. da ripetere assolutamente… magari pedalando …con terreno un po’ piu’ secco e con una action cam funzionante …
Per il resto 10 e lode ai trail builders della Carsoli Bike Zone !!!!

Si ringraziano Carsoli Bike Zone, la “Diligenza” per avermi risparmiato per una volta un po’ di fatica, e tutti i ragazzi che han condiviso questa esperienza e che hanno avuto la grande pazienza di sopportarmi e di aspettarmi. Grandi tutti spero di riincontrarvi sui trail !

Traccia GPX Petrekte

MTB: Carsoli Conciarelle e Poeta

Carsoli enduro : Trail Conciarelle e Poeta (gpx al fondo)

… Il sabato sera iniza con la notizia di dover cambiare programma … dopo lo scorso weekend con la cicloturistica Terre di Veio era necessario fare qualcosa di nuovo, qualcosa che mi mettesse un po’ alla prova che andasse un po’ oltre i flow trail. Insomma qualcosa da non rimpiangere la Liguria … l’idea originale era Bassiano (LT), ma abbiamo dovuto cambiare programma causa evento podistico.
In fretta riprendo a ravanare su internet, cercando una location che possa essere gradita sia a me che all’elettrico Guido, che come gia’ in altre occasioni condividera’ con me la scoperta di nuovi (per noi) trails. Trovare giri dove gli elettrici e i pedalatori non  abbiano troppe difficolta’ di convivenza e troppo distacco non è facile … La nostra scelta è caduta su Carsoli, noto per trails di una certa difficolta’ ma facilmente accessibili con strade pedalabili.

Siamo ad 1h di macchina da Roma, sulla Roma l’Aquila, proprio al confine tra Lazio e Abbruzzo. Seguiamo una traccia scaricata dal  sito bicinatura, punto di riferimento ormai per reperire giri AllMountain in zona. In teoria il giro prevede 3 trail, noi ne faremo solo due (Conciarelle e Poeta) in quanto il terzo (Moab Tufo) sulla carta risulta non solo essere estremamente tecnico, ma anche raggiungibile solo a spingismo estremo (=portage).

Detto fatto si parte, stavolta anche Guido si è dotato di un cellulare Android con Mytrails, e iniziamo a seguire la traccia, che, partendo dal ristorante Casabianca nel fondovalle sale dolcemente su asfalto poco frequentato verso l’abitato di Poggio Cinolfo, per poi proseguire per ancora 2 km abbondanti fino ad imboccare uno sterrato fresco e panoramico (sulle cime piu’ alte si intravedono ancora residui di neve) che con qualche saliscendi, qualche strappo e qualche antipatica pozzanghera ci conduce alla zona da cui dovrebbe partire il primo trail previsto.

carsoli1 carsoli1 carsoli top carsoli stumpy

Dopo qualche difficolta’ di interpretazione, troviamo l’attacco del trail Conciarelle: non ci sono indicazioni di alcun tipo, e bisogna ignorare lo stradotto a doppia traccia e arrampicarsi sul sentiero che poco dopo sale sulla cresta spartiacque. Da li a breve inizia il trail che parte seguendo la cresta senza particolari difficolta’, flow , qualche salto ben integrato e qualche ripido, il tutto all’interno di una faggeta che regala anche qualche particolarita’ come la strana composizione di tronchi che troviamo dopo il secondo salto.

ride carsoli

jump carsoli

albero strano

Il sentiero si fa poi un po’ piu’ tecnico. Su trailforks è definito come verde (facile) ,ma mi sembra un giudizio un po’ azzardato  considerando un paio di passaggi con tornanti su radici, un ripido a compressione e l’uscita finale in contropendenza. Nel complesso cmq molto divertente, ben concepito intetvallando in maniera opportuna flow e sezioni piu’ tecniche. Il terreno ha una buona tenuta e la zona è tendente all’umido … con un clima piu’ secco potrebbe ancora migliorare, ma considerata la bassa quota (range 500-900) lo vedo difficilmente praticabile in estate.

carsoli guido

Una tranquilla strada bianca in leggera discesa ci riporta sull’asfalto in prossimita’ di una fontana della quale approfittiamo per  una breve pausa. Da qua risaliremo tranquilli su asfalto pedalabile per poco piu’ di 100 mt di dislivello verso Collalto Sabino. Da qua affronteremo l’ultimo trail previsto, il Poeta, classificato blu (medio facile) su trailforks.Il tempo tende a peggiorare, quindi cerchiamo di sbrigarci per evitare di prendere acqua.

carsoli fontana carsoli collalto sab

Il trail inizia dopo un tornante, anche qui indicazioni zero, ma si capisce abbastanza chiaramvnte che il sentiero che scende a sinistra è
il nostro. L’incipit e da mulattiera scassata sul genere Ligure, pietre fondamentalmente fisse … insomma scassato comunque divertente
su cui occorre scegliere bene la linea … a breve incontriamo alcuni local impegnati nella manutenzione del sentiero, una bella fortuna in quanto ci riferiscono che fino a poco prima era pieno di rami e di foglie … ci mettono anche in guardia su un paio di punti dove il trail diventa abbastanza tecnico e su un salto molto grosso. Un punto in particolare mi mette in difficolta’, un gradone non copiabile la cui chicken line è tortuosa e ostruita ancora da alcuni rami. Con un po’ di rammarico decido di scendere … forse se avessi avuto il  paraschiena ci avrei provato ma non è cosa correre rischi inutili. A seguire, un’enore salto , anche questo dotato di una chicken line
da sistemare (troppo stretto il passaggio a sinistra,mi auguro venga migliorato), davvero fuori dalla mia portata (e credo anche da quella
del telaio in carbonio della stumpjumper). Da qua, il sentiero diventa technical flow, molto divertente con saltini fattibili e una parte finale con una successione di curve scavate abbastanza ripide e strette che mi han dato molto filo da torcere considerate le mie difficolta’ in tali contesti, ma che ho tranquillamente (o quasi) chiuso senza mai mettere i piedi in terra …. il trail si chiude dritto per dritto su stradone asfaltato, in prossimita’ della locanda “il Poeta” da cui prende il nome , il tempo si fa sempre piu’ minaccioso e percorriamo gli ultimi km di asfalto fino alle macchine inseguiti dalle nuvole che gia’ regalano qualche goccia.
Come sempre arriva il tempo di tirare le somme. Dunque finalmente un giro che mi ha messo un po’ alla prova, che mi ha impegnato nella  guida e dato soddisfazioni, lasciando comunque qualche “conto in sospeso”, ovvero quella ragione in piu’ per tornarci. Una giornata cosi’ ci voleva, almeno per quanto visto finora Carsoli ben si adatta ad un enduro un po’ “oldschool”, senza dimenticare del fatto che le risalite sono sempre state piacevoli e pedalabili senza troppi strappi, spingismi e fuori soglia. Mettiamoci anche che il posto è molto tranquillo e panoramico, unico neo quota forse un pelo bassa quindi non so quanto tempo avremo a disposizone per tornarci prima del caldo. Ultimo ma non meno importante, complimenti a chi si occupa di creare e manutenere questi trails, ci sara’ sicuramente da tornarci per vedere il nuovo trail di cui ci hanno accennato i local incontrati ;).

Al prossimo giro !

Traccia GPS GPX

Relive

Relive ‘Carsoli conciarelle poeta’

MTB: Cicloturistica Formello Terre di Veio 2018

La Cicloturistica MTB Formello Terre di Veio 2018 vista da un’endurista che ancora pedala #conlepropriegambe …

[ Come spesso succede sul mio blog, questo articolo è scritto in maniera istintiva, e rispecchia esclusivamente in maniera realistica il mio punto di vista, strettamente collegato a quel che mi piace fare in bici: divertirmi in discesa, meglio se dopo averla conquistata pedalando … ]

7.30 AM. La faccia non è delle piu’ sveglie, la specy ha una tabella con il numero 139 sul manubrio. Cosa sto andando a fare ancora non lo so, una cosa è certa, che Qubo ormai conosce a memoria la strada per Formello e arrivo tranquilla malgrado la mia sonnolenza.
Quella tabella con il numero 139 rappresenta la mia iscrizione alla cicloturistica Terre di Veio, percorso lungo di 40 e rotti km su e giu’tra il Sorbo e la macchia di Sacrofano. La mia decisione di partecipre deriva dal legame che ho per la location, definibile il mio “homespot*” – perdonate il termine rubato al surf – in provincia di Roma. Formello mi ha rimesso in MTB, i trail sono sempre tra i miei preferiti, quindi quale migliore occasione per supportare la location e conoscere percorsi inediti. Gia’, perchè alcuni
singletrack previsti nel giro (che si sviluppa per piu’ del 50% su traccia singola) sono un po’ fuori dalle rotte classiche del bikepark.
L’unica incognita, almeno alla partenza, sono io .. o meglio la capacita’ delle mie gambe di fare 40 km su 1000 d+ “a piu’ o meno piccole” dosi.

qubo

8.30 AM. L’arrivo al campo sportivo di Formello lascia intuire che forse non sono la persona giusta al posto giusto. Tante macchine tanti bikers … bikers gia’ … tante tutine da XC e mezzi che vanno dai frontini anche un po’ datati a full super pedalabili come scalpel e epic, oltre all’immancabile ormai presenza elettrica …. No problem cerchiamo di fare finta di niente siamo qua per una sfida personale,punto.
Fatto sta che le full da trail/enduro non a motore, insomma mezzi che abbiano un escursione degna di questo nome e un reggisella telescopico
si contano sulle dita di una mano.

start

9.30 AM si parte … sopravvivendo alla folla in griglia. Diciamo che l’inizio era chiaro. Si sale, su asfalto, per arrivare all’ingresso verso il Sorbo della Porcineta. Ovviamente mi supera mezzo mondo, ma io continuo con il mio ritmo blando. Passato il cancello inizia il primo singletrack, e con lui i primi imbuti.
Del resto, buttare ad imbuto in un sentiero quasi 500 bikers, di livello tecnico e mezzi moooooolto eterogenei non è cosa indolore.
Purtoppo si nota da subito che il livello in discesa è l’opposto esatto della media di quello in salita, impedendo a chi le skill opportune le ha di esprimersi al meglio.

imbuto

Pazienza, spero in un “diradamento” sulle salite successive, in modo da poter “aprire” un minimo e divertirmi. Per chi non mi dovesse conoscere, ricordo che il mio stile in bike è l’enduro/trail/am, … e agli effetti in questo tipo di evento apparentemente c’entro quanto i cavoli a merenda.
video primo trail

Va bene …. saliamo …. e non poco, su asfalto per fortuna … altro giro di superamenti e io continuo piano … strade secondarie, campagna, bei paesaggi , ma non c’è tempo per le foto. Qua tocca sgambettare per non rimanere troppo indietro.
Finalmente un altro singletrack, sconosciuto questo, che ben promette. Gia’ promette perchè gli imbuti continuano ad essere protagonisti, con conseguente distanza “tutt’altro che di sicurezza”. Gli imbuti pero’ fan si che si recupera qualche posizione, certo godersi la discesa è cosa ben diversa, ma vabbeh, ormai nella mente la decisione c’è: sto giro lo devo fare tutto, perchè in qualche modo mi devo sfogare … almeno i programmati trails del park ovvero aquila pecora e volpe devo poterli fare a tutto gas. Peccato perchè dopo una salita abbastanza ostica c’era un bel singletrack … da esplorare in seguito, non sono una che corre, ma la discesa per me è una cosa: flow. Se questo viene a mancare anche il divertimento si limita.
No problem. Pausa velocissima per bere e su per il Sorbo, di nuovo su per la Porcineta … altro giro altro regalo.
Stavolta si fa un mix di trails, con un po’ di saliscendi ma con alcune parti divertenti, fino ad intraprendere una lunga e panoramica
risalita che ci fara’ entrare finalmente nel Veio bike park.

io prati

Le gambe rallentano ma per fortuna il traffico ormai si è sfoltito,
con fatica arrivo all’imbocco del trail Aquila , tiro su le protezioni (queste sconosciute) e giu’ finalmente a fuoco .. finalmente ci si diverte finalmente la Specy fa quello per cui è stata creata. Un paio di sorpassi un po’ al pelo, ma il flow è flow. Non sai cosa ti perdi se non lo cerchi. è l’essenza della MTB per me, il resto è un mezzo per raggiungerlo.
Risalita spaccagambe, e dinuovo giu’ a palla per la Pecora bassa. Ho un elettrico davanti che viaggia abbastanza bene, gli sto sulle ruote ma non ho necessita’ di superare … giusto qualche salto è stato un po’ a rischio incroci pericolosi … Risalita tranquilla e senza pausa ai arriva alla Volpe, sulla quale purtoppo arriva anche un frontino a farmi da tappo. Stop prima di ogni salto per potermeli godere un minimo, ma il pensiero si sposta altrove. Dovremmo essere a buon punto, e dopo la risalita sulla sterrata carrabile il peggio dovrebbe essere finito.
Le indicazioni ci fanno scendere, per una sterrata senza infamia e senza lode che sembra eterna … eterna come cominciano ad esserlo questi ultmi km, su stradotti pedalabili … ma l’impressione che ho è che stiamo perdendo quota, troppa … e che presto il mio incubo degli ultimi km in salita si materializzera’ …. e si materializza con un ben preciso nome: Via Franchigena, da me ribattezzata via “crucis” Franchigena.

Fa caldo, e le gambe ormai fanno quello che possono. L’unica motivazione che mi fa continuare è l‘arrivare al centro sportivo viva e con le mie gambe. Sono pochi eterni km. Finalmente asfalto e riconosco la zona … siamo poco sotto la partenza … un ultima “allungatoia” con giro attorno ai campi sportivi e finalmente ci siamo.

Viva. Intera. Stanca … ma ancora lucida.
Piu’ di 40 km 1000 d+ quasi no stop.
Un record. Una prova contro me stessa … a dimostrazione che certi limiti sono solo mentali.

Pranzo (compreso nel “pacco gara” – ottima la pasta) un po’ per inerzia … saluti di rito a Cinzia, Barrozza e lo staff del Formello, faticosamente ricarico qubo e inverto la rotta.

Due riflessioni per chiudere:
– Soddisfazione personale di capacita’ di reggere lo sforzo, far girare le gambe a dovere grandiosa. Ho superato un nuovo limite a livello kilometrico, anche se come dislivelli so fare di piu’. Ma si sa, in montagna la cosa è diversa, e per il fisico il “saliescendi” è sicuramente piu’ stancante.
– Tipologia di evento/percorso: per quanto molti trail siano “enduro friendly” non lo è la formula e la disomogeneita’ di livello/mezzi dei partecipanti. Forse piu’ pedalato all’inizio avrebbero sfoltito meglio il gruppo, permettendo di divertrsi in discesa a chi, fondamentalmente sale per godersi la discesa conquistata.
– Forse una terza opzione, vista la struttura del percorso, sarebbe stata quella di un rientro piu’ easy diretto al campo sportivo dopo aver concluso l’ultimo trail (volpe) , magari opzionale per chi non ne ha piu’. D’accordo c’era il corto, ma, almeno nel mio caso la voglia di godermi almeno un paio di trail c’era, e come gia’ detto per poter camminare con un certo flow era necessario sfoltire il gruppo.
– Last but not least, come sempre i dintorni di Formello sono paesaggisticamente bellissimi. Lo so, è un problema mio che non sono abbastanza allenata e veloce, ma ho potuto fare pochissime foto e guardarmi attorno. Come si evince dal resto del blog, per me la MTB è anche scoperta, esplorazione di posti e trail nuovi. Qua per ovvi motivi il focus era sul pedalare e concludere indenne il giro.

Come sempre pero’ Formello resta una super location, e il lavoro svolto da tutto lo staff dei trail builders è davvero qualcosa di
immenso. Grazie sempre per farci divertire sui vostri trailz 😉 .

traccia gpx (mio consiglio è fare la parte del sorbo con clima secco)

MTB: Torriglia enduro

Torriglia enduro Bull Park

Continuiamo la serie “posti improbabili“. Stavolta siamo nell’entroterra Ligure, a meno di 30 km da Genova, in un paesino arroccato sui bricchi chiamato Torriglia. Siamo poco sotto i 1000 mt slm e fa freddo, il termomentro del qubo segna 13 gradi. Bello sbalzo dai 25 del giorno precedente. Il cielo è coperto anche se saltariamente si intravede qualche piccolo squarcio di sereno , insomma, la situazione meteo indurrebbe la maggior parte degli esseri umani normali a tapparsi in casa. Ma essere biker è qualcosa di diverso, questo sport ti puo’ portare a raggiungere angoli sperduti fuori dalle abituali rotte turistiche pur di pedalare in un nuovo posto. Se poi c’è la compagnia delle #RagazzeFreeride Angela e Sara i km sono piu’ che giustificati, e malgrado le minacce dal cielo sono sicura che ci sara’ da divertirsi. Con noi c’è anche Massimo, elettrico con una KTM motorizzata bosh. Un caffè e si parte …. dolcemente si sale su asfalto prima,
poi due belle rampe e poi un bel mix di pedalato (piu’ o meno visto il viscidume) e spingismo. Arriviamo alla prima breve ma simpatica
discesetta, poi si risale su un mezzacosta che fa parte dell’Alta Via Ligure. Lungo questo tratto ci fermiamo piu’ volte ad ammirare il panorama… malgrado il tempo la vista tra monti e mare in lontananza è notevole spaziando fino al promontorio di Portofino e a Sestri Levante. Ancora uno sforzo e si raggiunge uno slargo su asfalto, da cui inizia il collegamento per i trail veri e propri. Anche da qua la vista è da non perdere.

chiesa mare e monti mare e monti1 mare e monti 3 io ragazze freeride

Si entra quindi nel bosco di castagni che ospita il “Bull Park“. Ci troviamo dunque in una location con trails costruiti ad-hoc per la MTB.Nell’ordine percorreremo Toro1, Toro2 e Toro che corre. La prima parte, con curve spondate abbastanza strette ma molto divertenti, è comune a tutti i trails. Toro 1 parte con una linea di salti, ben fatti e tutti fattibili .. Anche Sara con la sua Slayer (stretta parente della mia Slayerina) ci fa vedere che le ruote da 26′ ancora si difendono.

toro jump

Il sentiero si fa poi piu’ tecnico con alcuni ripidoni viscidi che mi creano qualche difficolta’. Nulla di difficile se il terreno fosse stato secco. Risaliamo su asfalto per andare a fare Toro2. Questo è un po’ piu’ lungo e flow, con terreno perfetto. Ricorda un po’ un mix tra la Pecora alta e il cinghiale di Formello, per chi conosce la location. Dinuovo risalita su asfalto, e stavolta facciamo Toro che Corre, il piu’ tecnico dei 3, con ripidi e curve a gomito che mettono alla prova tutti. Chi prima o chi dopo in qualche punto del sentiero è andata/o giu’… complice anche il terreno non ottimale.

up up2

top2 top3

Purtoppo come sempre le cose belle hanno un termine … e anche le gambe iniziano a dare segni di cedimento. Ci aspetta ancora qualche km di asfalto per tornare nel centro abitato che fortunatamente scorrono abbastanza facilmente. Come in tutti questi casi non puo’ mancare la birra di fine giro … In conclusione …. il meteo per fortuna ha tenuto, permettendomi di scoprire una nuova location gia’ in quota (i trail si sviluppano tra i 1000 e i 1200 slm) che puo’ essere un opzione per sfuggire al caldo in caso mi ritrovassi d’estate in zona.
I trail sono ottimamente costruiti, meno tecnici se confrontati allo standard ligure ma non per questo meno divertenti. La risalita su asfalto è pallosa ma umana , certo è che questo tipo di situazioni ben si prestano ai “criceti elettrici” o al meccanizzare con i furgoni.
D’altra parte, la MTB puo’ portare un minimo di turismo e far lavorare gli esercenti di location ben fuori dalle rotte standard.
Ultimo ma non meno importante la compagnia: #RagazzeFreeride è una stupenda realta’ che unisce donne con questa anomala passione a due ruote.
Girare e potersi confrontare con Angela e Sara porta il divertimento ad un’altro livello. Anche la presenza di Massimo, malgrado elettrico,
ha dimostrato che con un po’ di buona volonta’ e spirito di adattamento la convivenza in certi spot è applicabile. Purtoppo non tutti la pensano cosi’ ….

Speriamo di tornare presto nell’#universoparallelo. Adesso ahimè si riparte verso sud

Relive

Relive ‘Torriglia’

Traccia
GPSies - Torriglia