La Specy verdina …. eccola ….

GreenSpecyStumpy … eccola …

e’ giunta l’ora di far entrare ufficialmente anche lei nel “parco giocattoli per bambini cresciuti“.

Con me da Agosto 2017, nata nel mio box, non e’ stato amore a prima vista ma stiamo iniziando a piacerci parecchio a vicenda.

specy box

Partiamo dal come e’ montata:

Telaio: Stumpjumper FSR evo carbon 2015 taglia S
Forka : Fox 34 da 160 (su ALLTRICKS)
Ammo : Fox float Kashima incluso con il telaio, 140 mm travel
Freni : Sram GUIDE (mercatino mtbmag), dischi da 203. 
Ruote : Fulcrum Red Power 27,5(da CRC)
Gomme : Bontrager 2,5 front 2,25 rear, le cambiero' presto (regalo) 
Trasmissione : Mix Sram : deragliatore e comando NX, guarnitura GX 30t per movimento centrale PressFit 30, pignoni 11-42 (sto valutando update), questa presa in negozio per non sbagliare con i nuovi standard su MC e pignoni. 
Manubrio : Race Face (da CRC che gia' montavo sulla slayer) evolve 780 mm , attacco da 60. 
Sella : selle italia (sempre dalla slayer) 
Reggisella telescopico di serie specy command post

specy fiori

Ai non addetti ai lavori questi numeretti non diranno un granche’.
E’ piu’ interessante parlare delle sensazioni e soddisfazioni che mi sta dando questa biciclettona verdina.

Il primo impatto non e’ stato dei migliori, sia in salita per il passaggio ad un diametro superiore e monocorona che ha reso un po’ meno agile il rapporto corto (sto valutando eventuali modifiche alla trasmissione, budget permettendo) , sia in discesa, dove e’ stato subito piacevole l’approccio con le nuove geometrie in presenza di salti e grossi scaloni, ma un po’ piu’ difficile invece l’approccio con lo stretto e il tecnico lento e le curve di precisione in generale. Il tutto e’ un po’ dovuto alle geometrie moderne che impongono una guida piu’ spostata verso l’avantreno e une posizione piu’ centrale sul tecnico. Sto pian piano risolvendo anche questo tipo di problematiche grazie ad un Maestro di MTB (si, sto prendendo lezioni) che mi sta impostando la giusta tecnica.
Dove la specy comunque supera abissalmente la Slayer e’ sulle pietre fisse. Tra la Liguria e Civitavecchia la “biciona” ha ben fatto vedere di che pasta e’ fatta e qual’e’ il suo terreno preferito, facendo diventare flow sentieri che con la Slayer risultavano parecchio ostici.
E’ una bici che diverte e permette di osare, anche sui salti, dove stacca bene anche a velocita’ ridotte, rimandendo bilanciatissima  in aria. Sensazione di perdere i pedali dimenticata. E nell’atterraggio le sospensioni fanno egregiamente il loro lavoro.

salto portofino

specy jump

Insomma, salire sulla specy mi fa tornare ragazzina, mi fa dimenticare i miei acciacchi anche nei salti (cosa che invece altri sport come skate, snow, e in parte pure surf mi fan ben ricordare) e su trail giocosi e flow come quelli di Formello mi sembra di essere tornata
ad avere 12 anni e l’atala zompafossi, con la differenza che questa e’ molto piu’ sicura e facile.

stp down

La mtb ha questo di bello … le moderne tecnologie hanno permesso di costruire mezzi con sospensioni ottimali, permettendo di abbattere molto alcuni limiti che in altre attivita’ eta’ e traumi regressi possono limitare . Certo, i conti con le cadute ci saranno sempre e comunque, qualche livido e sbucciatura e’ all’ordine del giorno, ma io continuo ad andarne fiera, esattamente come quando avevo 12 anni . L’importante e’ affrontare percorsi e ostacoli con la dovuta conoscenza delle proprie skill e dei propri limiti.

Quindi … benvenuta “#BicionaVerdina” o #greenstumpy , ho deciso di chiamarti cosi’ !!!
Ci divertiremo un sacco assieme, abbiamo tanti giri da fare e posti da scoprire … e sopratutto sassi da schiacciare !!!