(e riflessioni varie sulla mia obsolescenza…)
Stavolta parliamo anche di qualcosa che va un po’ oltre il mondo bici o degli action sport.
Qualche tempo fa ho pubblicato su yt questo, che ovviamente non ha guardato quasi nessuno :
Fortunatamente non solo io ma anche esponenti molto piu’ quotati a livello internazionale hanno fatto esperimenti e cercato di sperimentare GPT (o altre AI) come aiuto per imparare una tecnica specifica in MTB.
Il risultato, fortunatamente, per ora, non cambia , e il fattore umano resta ancora fondamentale per ottenere risultati soddisfacenti.
Ma arrivera’ il giorno in cui , perlomeno su tecniche specifiche molto circoscritte, quali manual, bunnyhop, impennata , nosepress e chi piu’ ne ha piu’ ne metta l’IA riuscira’ ad analizzare gli errori meglio di un essere umano e suggerire la progressione idonea ???
Io mi auguro di no, la vedo molto difficile perche’ e’ davvero difficile generalizzare e ricondurre ad un modello.
Forse soltanto integrando complessi sistemi di sensori e telemetria per analizzare i carichi l’IA o cmq strumenti di elaborazione complessi potranno aiutare nell’apprendimento di una skill motoria (non vale solo x la bici ma anche per tutti gli sport skill based)
Stiamo vivendo un cambiamento epocale in tanti settori: anche se ho un passato – ormai abbastanza remoto , parliamo del primo decennio degli anni 2000 – nell’Information technology , fatico a digerire l’escalation dell’IA . Certo sono strumenti che anche io ho utilizzato per farmi aiutare a fare alcune cose, ma prima di chiedere a GPT o chi per essa provo in tutti i modi con i miei potenti mezzi e la mia testa .
Il cosa riservera’ la seconda meta’ della mia vita non lo so. So solo che mi auguro che il mio fisico regga e mi permetta di contiuare la mia attivita’ nel mondo della MTB come maestra e guida il piu’ a lungo possibile.
Una cosa e’ certa: che spesso mi sento obsoleta, ma mi sento anche testimone di una trasformazione che andrebbe spiegata alle nuove generazioni, utenti di un sistema (internet) di cui non ne conoscono assolutamente il funzionamento e i reali rischi correlati alla privacy e non solo.
Lo sport e le attivita’ all’aria aperta rimangono per fortuna l’ultimo baluardo dell’essere umani. Del sentirsi vivi e dell’avere un perche’ in questo mondo. Almeno, io la vedo cosi’. E fidatevi che in bici ci si puo’ divertire anche con un semplice frontino senza spendere cifre astronoiche , o se per eta’ o salute siamo “costretti” all’ebike iniziano a girare usati, magari un po’ datati, ma in condizioni tali da poter ancora dire la loro senza obbligare a spese surreali.
Ma qualcuno si chiedera’ … e le tue altre passioni che fine han fatto ? Non surfi piu’ ?
lo ho detto piu’ volte, ormai quello sport , almeno qui in Liguria, rischia di essere piu’ stressante che appagante per l’eccessivo affollamento.
Per lo snowboard, il caro-skipass mi tiene lontano dalle seggiovie, mentre la split … ci va un po’ tanto culo per beccare condizioni giuste e sicure. Ogni tanto qualcosa ci scappa ancora ma … e’ purtroppo sempre piu’ raro.
Nella MTB ho trovato il giusto bilanciamento tra divertimento , adrenalina , necessita’ di restare in forma e di stare all’aria aperta. E penso che chiunque abbia avuto un background negli action sport (sci, snow, surf, windsurf, e chi piu’ ne ha piu’ ne metta) dovrebbe dare una chance alla bici anche iniziando solo come “sport da riempimento”, come del resto ho fatto io , per avere un passatempo quando il meteo non e’ favorevole ad attivita’ piu’ meteo-dipendenti.
Spero che questa riflessione di meta’ anno possa essere di ispirazione a qualcuno per prendere consapevolezza del periodo in cui viviamo, e di quanto ora come non mai sia importante trovare momenti di distacco dalla tecnologia e dal web.
Ci vediamo sui trail.
KiaZ