Tecnici – istruttori MTB – servono nuove regole

Scrivo questo post a titolo puramente personale.


Nel 2019 e’ iniziato il mio percorso come insegnante di MTB prendendo il primo livello (ai tempi TM1) in FCI a ROMA.
Nel 2021 ho completato la mia formazione, sempre in FCI, con il corso Guida Cicloturistica sportiva a Roccaraso.
Ai tempi vivevo a Roma e l’accoppiata TI2+GCT era quanto offerto da FCI per poter accompagnare sui trail/insegnare le basi ad adulti non agonisti.
Nel 2022 decido di sfidare il destino, rientrare al nord ed essendo residente in Piemonte mi sono ritrovata a combattere contro la LR2009 , che implica l’ottenimento di una qualifica regionale (fortunatamente rilasciata da un ente che ha riconosciuto i CFU delle mie precedenti attivita’ in FCI) con un corso di 280 ore per essere abilitati ad accompagnare (e quindi, avendo il ti2 anche a fornire nozioni tecniche) sui sentieri in bici soggetti non tesserati con Federazione o Enti .
Adesso pare che per tutta una serie di ricorsi di cui non conosco i dettagli la LR2009 sia “sospesa” o sia limitante soltanto dal punto di vista fiscale nel caso si necessitasse di piva su codice ATECO 899020 .

Una cosa e’ certa pero’. Dopo circa 1 anno di effettiva attivita’ come fulltimer freelance sotto il Brand RidePink , 9 eventi/corsi privati di gruppo ladies only, un numero non precisato di lezioni individuali e a piccoli gruppi , una serie di forse insormontabili problematiche burocratiche (siamo nel paese del balzi e balzelli), svolgo attivita’ prettamente didattica di insegnamento rivolta ad adulti (nello specifico ADULTE) , con un titolo che allo stato attuale delle cose e’ stato reso EQUIPOLLENTE ad altri emessi da svariati EPS (enti di promozione sportiva) per i quali non esiste un livello minimo garantito e/o una prova d’ingresso , ne un approccio che limiti eventuali soggetti provenienti da altre discipline della bici (leggi strada, gravel) alle sole discipline da questi praticate se non l’autoregolamentazione e il buon senso.

E io al buon senso in questo paese ci credo piu’ poco.

Spero in futuro di poter ottenere una certificazione internazionale BCIP o similare per potermi dotare di una reale attestazione del mio livello di riding e delle mie abilita’ nell’insegnamento.
Certo, ho un po’ di success stories, anche precedenti a questo post …
Dicono che so insegnare … e i risultati lo testimoniano …

Si, so insegnare, che sono ben disposta e molto paziente con chi avvicina a questo sport fino ad un livello intermedio, ma non sono un atleta, non ho mai fatto gare, non mi interessa l’agonismo .
Del resto se pensate che il metodo di misura del livello di riding di un qualcun* e’ quanti kom (quanto va forte) ha su strava o quanto salta alto .. con me avete sbagliato tutto.


Con questo non sto difendendo quelli che alcuni definiscono fermoni (definizione che io stessa mi sono sentita appioppare in passato) , dico solo che le bici moderne, sopratutto le ebike, perdonano tanto, e finche’ non ci sono curve strette senza appoggio, chi non ha paura molla i freni e va, e fin quando non crasha e gli dice bene … gli dice bene … e va forte … e male.

Qualcun* mi ha chiesto perche’ non vado avanti con la fomrazione in fci facendo TA2 e TA3.
La risposta e’ veramente semplice e richiama quanto gia’ detto sopra: NON SONO UN ATLETA, non lo sono mai stata, non ho interesse per l’agonismo. Valutero’ il ta2 solo se, tecnicamente e burocraticamente parlando, mi dovessi trovare in futuro a dover gestire adolescenti come asd FCI.

Questo mio post vorrebbe raggiungere FCI o chi per essa, vuole essere un appello a rivedere i sistemi di formazione dei tecnici e a introdurre una figura SPECIALIZZATA IN MTB sulla quale vengano verificati determinati standard tecnici (ad es fare senza problemi un trail di livello S2) e magari con ulteriori sottospecializzazioni x discipline gravity piuttosto che altro.
Ma farlo con una certa serieta’ , definendo requisiti d’ingresso precisi .
L’appello e’ rivolto anche ai colleghi e colleghe TI2 che si riconoscono in questa situazione.
Cerchiamo un modo per avere una figura tecnica che si rivolga agli adulti non agonisti che sia quanto piu’ vicina a quello che e’ il maestro di sci o di snowboard come garanzie di competenza.

Probabilmente sta roba resteranno bytes nel web.
Probabilmente a troppi questa situazione fa comodo.

Io cerchero’ sempre di dare del mio meglio e se non ci saranno alternative, frequentero’ un corso BCIP (magari cercando di portarlo in italia, se trovero’ altre/i che la pensano come me) .

#nostressjustprogress
#skillzovershred

Firmato

Chiara “KiaZ” Zanutto
RidePink.it Co-Founder & NW area referrer
TI2 FCI (ex TM1)
GCT FCI
ACT LR 2009 REGIONE PIEMONTE (FORMONT)

PS: so bene che anche in FCI sul ti2 ci possono essere “differenze” tra regione e regione, tipo di terreno dove viene paragonato il famoso percorsino, che non e’ un bunnyhop a fare la differenza , che andrebbero valutate anche skill trasversali. Andrebbe rivisto tutto. Ma non posso accettare che esistano enti che affianchino il termine “istruttore” a quello di guida e/o che abilitino all’accompagnamento/Insegnamento in tutte le discipline ciclistiche soggetti che magari fanno solo gravel . E lo dico anche al contrario, io non ho mai messo le chiappe su una gravel (e manco ci penso) e di certo non metto il naso in quel settore.

Che budget per avvicinarsi alla MTB ?

Avvicinarsi alla MTB/eMTB – opportunita’ e budget –

Diciamolo apertamente : quando qualche amico/parente/conoscente non biker mi chiede quanto costa la mia bici rimane negativamente colpito e vede questo sport come inavvicinabile. E sottolineo che la mia Thok e’ un entry level come montaggio, e, nel mondo elettrico, e’ poco piu’ del “minimo sindacale” che serve ad avvicinarsi ad un uso offroad sportivo/enduristico.

thok mig sauze

Questo “costo di strartup” e’ un gran deterrente per tanti che vorrebbero provare, avvicinarsi a questo mondo , capire di che si tratta e se puo’ essere il loro sport. Purtroppo anche le formule di leasing o long term rental (noleggio a lungo termine) non sono sempre attuabili e/o convenienti , e implicano un impegno minimo di 1 anno, e sono rare le offerte dedicate a privati che permettono la restituzione del mezzo senza penali.

Tutto questo scoraggia il semplice sportivo curioso, magari praticante di altre attivita’ outdoor, anche solo nei confronti di un noleggio giornaliero , timoroso del “e se poi mi piace come faccio ?”

Facciamo dunque due passi indietro. Le eMTB non sono sempre esistite, e anche senza il motore questo sport puo’ avere il suo perche’ , a patto di mettere a budget – prevalentemente nella stagione estiva – qualche uscita in bikepark , quindi usando le seggiovie o altro mezzo di risalita, per poter migliorare rapidamente in discesa e avere l’opportunita’ di non stancarsi in salita e perdere lucidita’.

Il periodo ideale per avvicinarsi a questo sport con un budget ridotto, e’ secondo me, prima dell’estate , in modo da poter approfittare della stagione di apertura dei bikepark per farci un idea globale di quello che vogliamo fare con la bicicletta.

In ogni caso, il budget minimo per una full (ovvero bici con sospensione sia anteriore che posteriore) usata puo’ variare tra i 1000 e i 1500 euro.
Sotto questa cifra si rischia di tornare molto “indietro nel tempo” , trovando mezzi ormai decisamente obsoleti sui quali puo’ risultare anche difficile reperire i ricambi.

E … se a questa cifra non ci arrivo ?

Se proprio si vuole provare, il mio consiglio e’ di affittare un enduro muscolare in un bikepark e cercare di capire se questo mondo fa per noi. Meglio se accompagnati da un maestro o almeno da un amico/a esperto/a . Il costo di una giornata puo’ variare – incluso skipass e noleggio – dai 70 ai 120 euro a seconda della location scelta.

… Basta una giornata a capire ?

Non e’ detto. In questo caso – ahime’ – il mezzo e il tipo di sentieri fa la differenza. Per questo, nel dubbio meglio affidarsi ad un esperto/a .

… Non ho bikepark accessibili, so a priori che dovro’ pedalare, posso iniziare con una buona front ?

La risposta e’ ASSOLUTAMENTE SI !! Il “frontino”, sopratutto se moderno , e’ un mezzo divertente, allenanete e didattico. E’ piu’ agile e meno faticoso in salita di una full pari peso, in discesa e’ agile e reattivo sul veloce. Richiede pero’ maggiore controllo, scelta di linea e skill a bassa velocita’ sul tecnico. Tutte cose che possono essere imparate, e che sono anche motivanti e divertenti da acquisire.

frontino manual
frontino chiesetta

Dunque, che caratteristiche deve avere un frontino divertente ? All’incirca quelle del mio FrontinoRosso: telaio in alluminio (alcuni propongono l’accaio, sinceramente lo sconsiglio ad un principiante poco allenato, l’aumento di peso non e’ trascurabile), sterzo mediamente aperto (66-67 gradi), ruote da 29 e escursione della forcella intorno ai 120-130 mm. Ci sono front da enduro con escursioni maggiori, ma fidatevi, sopratutto se dovete pedalarci ed e’ la vostra prima bici e’ solo peso in piu’ . Un mezzo del genere permette di iniziare a divertirsi e di imparare solidamente i fondamentali della guida offroad.

E ricordatevi che gran parte delle volte, se non riuscite a chiudere un passaggio , non e’ colpa “della bici” …. La guida attiva in mtb richiede tecnica, che non tutti riescono ad apprendere in modo autonomo e intuitivo. Qualche lezione puo’ essere piu’ utile di un inutile upgrade …

E vi ricordo che se vi trovate in alta Valsusa, per tutto Agosto sono disponibile per lezioni per livello principiante/intermedio in bikepark e non solo, sia per ebike che non.

maestra mtb

Gallina vecchia fa buon surf !

Gallina vecchia fa (ancora) buon surf ….

Cosa mi spinge ancora a 41 anni suonati a riprendere la tavola e a buttarmi in mare anche sotto la pioggia? Beh sicuramente il fatto che con la pioggia e’ meglio fare surf che andare in bici, ma non e’ solo quello. Negli ultimi tempi pare che Nettuno si sia nuovamente ricordato della vecchia gallina surfante, e che la schiena – facciamo le corna – stia riuscendo a reggere bene lo sforzo della remata.
La tavola mi ha salvato da una settimana tragica dal punto di vista meteo, regalandomi un paio di giornate molto produttive per quel che riguarda le onde, e anche per quel che riguarda il mio non facile approccio a questa attivita’,che nel bene o nel male ogni volta che ci ricasco mi riprende bene, sopratutto se il fisico sopporta bene.

waves ostia banzai

(le onde di questi giorni, tra ostia e Santa Marinella)

E infatti se dal punto di vista fisico la schiena tiene, la scimmia risale e di conseguenza anche la voglia di cercare di progredire e migliorare il mio stile.

Cosa non facile nel nostro Mediterraneo, in cui manca fondamentalmente continuita’.
E la mancanza di continuita’ in uno “sport” in cui la ripetibilita’ assoluta non esiste rende le cose molto piu’ complicate, sopratutto se hai superato gli anta, non sei una molla e non hai a disposizione un qualcuno (o un qualcosa) che ti permetta di documentare come stai surfando, di rivederti e di capire cosa stai sbagliando e perche’ fatichi tanto ad arrivare su quel benedetto nose, che poi e’il fine ultimo del longboard.
Puoi guardare tutti i (pochi) tutorial che trovi su youtube, ma il surf e’ bastardo.
Il surf non e’ la bici o lo snowboard o qualunque altro action/freestyle sport terrestre.
Il Mare e’ in continuo movimento, tu devi interpretare questo movimento e adeguare i tuoi movimenti sulla tavola di conseguenza.
Ci vuole una buona dose di intuito, ma anche quasi di immaginazione, sopratutto sulle nostre ondine.
La cosiddetta “progressione didattica” che funziona tanto bene in bici nel surf lascia il tempo che trova. Proprio perche’ c’e’ assenza di ripetibilita’ non si puo’ scomporre un movimento “complesso” in piu’ movimenti semplici.
Bisogna imparare a leggere e interpretare il mare il piu’ velocemente possibile. E a non sbagliare i “fondamentali”.

In questi giorni perturbati ma di onde adatte al mio scopo sono riuscita a riprendere un buon feeling con la tavola, diciamo a tornare “dove ero rimasta” quando ero arrivata all’apice del mio livello.
Confesso che l’avere una muta nuova e super morbida e elastica mi ha solo aiutato in questa fase di recupero.

Adesso, sarebbe bello riuscire ad andare oltre. Appunto, oltre, verso il nose, cercando quel momento di equilibrio perfetto sulla punta della tavola.

noseride old

(foto di repertorio, so bene che sono ancora molto “sloppy” e c’e’ da lavorare tanto)

Non sara’ facile e dovra’ assistermi il meteo, oltre che la schiena …
Basta un lungo periodo di piatta per ritrovarsi a riprendere le misure …
Ma l’avere un obbiettivo e’ una motivazione in piu’ per uscire dalla “pausa di riflessione”.

E ora andiamo a vedere le previsioni 😉

Il mio approccio al surf (link)