Gallina vecchia fa buon surf !

Gallina vecchia fa (ancora) buon surf ….

Cosa mi spinge ancora a 41 anni suonati a riprendere la tavola e a buttarmi in mare anche sotto la pioggia? Beh sicuramente il fatto che con la pioggia e’ meglio fare surf che andare in bici, ma non e’ solo quello. Negli ultimi tempi pare che Nettuno si sia nuovamente ricordato della vecchia gallina surfante, e che la schiena – facciamo le corna – stia riuscendo a reggere bene lo sforzo della remata.
La tavola mi ha salvato da una settimana tragica dal punto di vista meteo, regalandomi un paio di giornate molto produttive per quel che riguarda le onde, e anche per quel che riguarda il mio non facile approccio a questa attivita’,che nel bene o nel male ogni volta che ci ricasco mi riprende bene, sopratutto se il fisico sopporta bene.

waves ostia banzai

(le onde di questi giorni, tra ostia e Santa Marinella)

E infatti se dal punto di vista fisico la schiena tiene, la scimmia risale e di conseguenza anche la voglia di cercare di progredire e migliorare il mio stile.

Cosa non facile nel nostro Mediterraneo, in cui manca fondamentalmente continuita’.
E la mancanza di continuita’ in uno “sport” in cui la ripetibilita’ assoluta non esiste rende le cose molto piu’ complicate, sopratutto se hai superato gli anta, non sei una molla e non hai a disposizione un qualcuno (o un qualcosa) che ti permetta di documentare come stai surfando, di rivederti e di capire cosa stai sbagliando e perche’ fatichi tanto ad arrivare su quel benedetto nose, che poi e’il fine ultimo del longboard.
Puoi guardare tutti i (pochi) tutorial che trovi su youtube, ma il surf e’ bastardo.
Il surf non e’ la bici o lo snowboard o qualunque altro action/freestyle sport terrestre.
Il Mare e’ in continuo movimento, tu devi interpretare questo movimento e adeguare i tuoi movimenti sulla tavola di conseguenza.
Ci vuole una buona dose di intuito, ma anche quasi di immaginazione, sopratutto sulle nostre ondine.
La cosiddetta “progressione didattica” che funziona tanto bene in bici nel surf lascia il tempo che trova. Proprio perche’ c’e’ assenza di ripetibilita’ non si puo’ scomporre un movimento “complesso” in piu’ movimenti semplici.
Bisogna imparare a leggere e interpretare il mare il piu’ velocemente possibile. E a non sbagliare i “fondamentali”.

In questi giorni perturbati ma di onde adatte al mio scopo sono riuscita a riprendere un buon feeling con la tavola, diciamo a tornare “dove ero rimasta” quando ero arrivata all’apice del mio livello.
Confesso che l’avere una muta nuova e super morbida e elastica mi ha solo aiutato in questa fase di recupero.

Adesso, sarebbe bello riuscire ad andare oltre. Appunto, oltre, verso il nose, cercando quel momento di equilibrio perfetto sulla punta della tavola.

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(foto di repertorio, so bene che sono ancora molto “sloppy” e c’e’ da lavorare tanto)

Non sara’ facile e dovra’ assistermi il meteo, oltre che la schiena …
Basta un lungo periodo di piatta per ritrovarsi a riprendere le misure …
Ma l’avere un obbiettivo e’ una motivazione in piu’ per uscire dalla “pausa di riflessione”.

E ora andiamo a vedere le previsioni 😉

Il mio approccio al surf (link)

 

Surf: 4 giorni di onde liguri

4 giorni di onde nel Levante Ligure … ecco come e’ andata …
Every day … is DAY ONE

Prologue

Sono sul trail Sant’Anna di Sestri … fa caldo e qualcosa non va. Non riesco a trovare fiducia e lucidita’, non c’e’ un anima in giro in quanto c’e’ la gara a Torriglia … insomma non trovo le linee di discesa giuste e sembra che la probabilita’ di cadere sia elevata ad ogni angolo. Ma da lassu’ guardando le due baie di sestri noto schiume bianche lungo la costa … si risveglia l’anima surfista repressa e nascosta e mi chiedo … ma non e’ che c’e’ mare ????

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Uno sguardo alla webcam di Recco ed e’ piatto (oltre che esserci divieto) … scendo come posso facendo buona parte dei passaggi impestati a piedi …. mi concedo un pezzo di focaccia e una birretta , carico la specy e rotolo lentamente lungo l’Aurelia … arrivo al ponte sull’Entella e quell’automatismo di guardare il mare che ho da quando ho messo le chiappe su una tavola piu’ di 20 anni fa la prima volta e’ ancora li …. “ma cavoli c’e’ gente in acqua … ci sono le onde…..”
Piu’ veloce della luce esco dall’aurelia e prendo lo svincolo verso la foce dell’Entella. Lo spot dove tutto e’ iniziato.

Every Day is DAY ONE.

#dayOne

Un tizio in mare da solo sta prendendo qualche bella destra. Non e’ che ci sia chissa’ cosa e rompe abbastanza vicino a riva. Ma sembra esserci acqua abbastanza x non farsi male.
Surfare con l’acqua calda da soli o quasi non ha prezzo.
Io mi preparo, il tizio intanto esce.
Mezz’ora a mollo da sola prendendo alcune divertenti destrine.
So ancora surfare dopo 6 mesi di astinenza voluta.
Every Day is Day One.
Dopo mezz’ora entrano alcuni altri, ma l’ambiente resta tranquillo e il livello non elevato mi permettono di continuare a prendere onde.
Fino a quando il freddo (il caldo era solo apparente) prende il sopravvento e lascio lo spot felice come la prima volta che mi sono alzata su una tavola.

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#dayTwo

Repetita iuvant. A Recco c’e’ divieto per manifestazione, l’Entella resta l’unica soluzione vicino casa. Il cielo e’ grigio, ha piovuto tutta la notte e l’aria e’ quasi fredda.
Smette di piovere e attorno alle 11.30 arrivo allo spot. Stavolta e’ affollato, molto piu’ delle sue capacita’. Onde di buona qualita’, poco sotto il metro le serie piu’ grandi, periodo lunghissimo.
Va beh mi faccio coraggio perche’ “se poi viene vento addio” e mi butto. Stavolta con la muta retro 2.2. Aspetto. Troppo casino. Provo a remare un onda ma la remano in altri 5.
Situazione che detesto. Mi sposto piu’ in la e continuo ad aspettare. Niente. Il picco buono e’ dei padroni di casa, e guai se provi ad invadere il loro territorio. Non passa lo straniero.
Me ne faccio una ragione e aspetto. Sento che parlano tra loro e che intendono uscire per una pausa. Un sospiro di sollievo, forse riusciro’ a prendere qualche onda. Meno male che ho messo la muta.
I soggetti escono e il picco si libera un po’. Arriva una serie. Buona la prima, destra ovviamente … e cosi’ avanti per un altra oretta circa … tutte destre, a volte anche un pelo ripide,
con una buona potenza. In qualche raro caso riesco a fare qualche timido passo verso il nose.
Attorno alle 14 il vento sale e il mare inizia a non essere cosi’ pulito anche se la misura aumenta. Game over per me, e vediamo di risparmiarci perche’ le onde ci saranno anche domani.

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#dayThree

Finalmente la balneazione e’ praticabile a Recco. Un occhiata alla webcam e via. Voglio surfare sinistre. Si, Recco e’ piu’ noto per la destra, ma anche quella e’ prioritaria per i locali. La sinistra che rompe verso il fiume invece, e’ quasi deserta ed e’ molto meno gettonata, almeno finche’ non entra la scuola, ovvero alle 11.
Fa un freddo dannato anche se sono gia’ le 9. Tra un po’ di impicci con le chiavi e il fatto che non ho parcheggiato vicinissimo faccio le 9.30.
Arrivano alcune serie davvero belle per il long. Piccoletto, mezzo metro o poco piu’, ma e’ quel che ci vuole per un bel po’ di belle scivolate senza pensieri. Sulle prime, di qualita’ superiore arrivano anche un paio di five. Registro con l’orologio gps … un ora e mezza, 4 km di spostamento, velocita’ massima 18 kmh. Interessante. Esco per entrata scuole e effollamento. Niente male pure oggi, questo e’ il surf che mi piace.

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#dayFour

Rotta senza deviazioni e perdite di tempo verso l’Entella. La situazione almeno da fuori pare non ottimale, un po’ irregolare e picco multiplo, ma ci sono solo 3 persone in mare e ogni tanto qualche destra che apre a dovere adatta al long arriva. Non perdo tempo mi metto la muta e mi butto. Prendo 4 destre molto belle, veloci, abbastanza ripide su cui se si trova il timing giusto si chiude l’ultima sezione in nose. Non male e non facilissimo … al contorno anche una partenza su un “fuori misura” che pero’ si e’ risolto in una fuga dal close out tirando dritto nella schiuma. Il mare purtoppo inizia ad incasinarsi e a diventare incomprensibile, l’ultimo tentativo di partenza si conclude in una facciata nell’inside nel peggiore dei punti, venendo letterlamente buttata fuori dall’acqua dalle schiume con una bella pinnata sul braccio compressa nel prezzo. Quando il mare non ti vuole piu’ e’ un segnale, non resta che uscire e trarre il massimo da questi 4 incredibili giorni di surf ligure, constatando che, quando la forutna gira, questa attivita’ ha ancora tanto da dare ….

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#epliogue
… finite le onde e’ dinuovo il turno della Specy. Sono dinuovo sul trail Sant’Anna di Sestri. Stavolta in compagnia dell’amico Maestro Beppe. Confidence level high. Avra’ anche vinto il Mare, ma stavolta sul Sant’Anna pareggio i conti, portando a casa tutti gli ostici passaggi di questo trail sempre incredibilmente unico nel suo genere….

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Conclusioni : il surf … difficile non ricaderci se capita l’occasione giusta… ma altrettanto facile rischiare di finire in situazioni di scazzo e di profonda impressione di perdere tempo galleggiando.
Cominciamo con il dire che, anche se “ci vuole il fisico” non e’ uno sport. Ci vuole il fisico a priori punto. Il consumo energetico in acqua nelle condizioni da longboard piu’ frequenti e’ minimo.
Sicuramente diverso e’ il discorso per una tavola corta. Resta il fatto che una buona remata aiuta …. ma una session di surf in condizioni di mare medio piccolo brucia circa 200 kcal ora … meno che andare in bici in pianura. Piu’ passa il tempo pero’, o meglio piu’ si invecchia, piu’ diventa necessario mantenersi allenati fuori dall’acqua per non trovarsi impreparati dopo mesi di lontananza dalle onde. Tornero’ in acqua a breve ? Non lo so. E’ un attivita’ (spiacenti ma definirlo sport quando lo si pratica a livello ludico e’ troppo) che richiede il giusto mood, e che deve portare solo feedback positivi. Se fare surf significa sgomitare a giocarsi un’onda con altre 50 persone magari assatanate perche’ non fa mare da 1 mese …. allora questo non e’ una cosa che fa per me.
Se ci saranno altri momenti fortuiti … sara’ direttamente lui, il Mare, a chiamarmi, come e’ stata questa volta ….

A presto surfers 😉

Surf: Scivolate Estive

Surf e estate: binomio da immaginario collettivo che ha in realta’ ben poco a che vedere con la realta’ italiana dei fatti.
Le mareggiate sono spesso rare, e quando arrivano poco consistenti. Certo e’ bello stare a mollo con l’acqua calda, ma surfare in estate implica tenere in considerazione la convivenza con i bagnanti. Anche se sono stati fatti grossi, grossissimi passi avanti da questo punto di a livello culturale generale, al Nord ancora le ordinanze la fanno da padrone.
Ordinanze che sono esagerate, ma non del tutto sbagliate. Un surfista, specie in condizione di mare piccolo facilmente arriva a concludere la surfata “dove si tocca”, con rischio di collisione con bagnanti. Basterebbe un po’ di buon senso, da parte di entrambe le categorie per cercare di non rendersi indesiderati, e non trovare giustificazione nel fatto che il surf e’ uno sport olimipico (di certo non e’ sulle ondine mediterranee estive che ci si prepara per le olimpiadi).
Cerchiamo di entrare in acqua la mattina presto e di abbandonare il campo quando l’invasione dei bagnanti avanza, ed eventualmente di ripetere una session al tramonto. Del resto sono meno di 3 mesi quelli piu’ “caldi”, il resto dell’anno il mare e’ per noi.

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Custom Wetsuit by/Muta shorty custom made realizzata da:

Oggi il Circeo ha regalato qualche piccola ma piacevole scivolata … acqua calda a parte la vita da spiaggia e l’affollamento non fa per me, e all’incombente invasione dei bagnanti ho alzato i tacchi, dirigendomi verso la cima del Monte Circeo, alla ricerca di un po’ di pace, fresco e, perche’ no qualche bel singletrack da esplorare in futuro in bici. A volte basta spostarsi di poco per abbandonare la folla e ritrovare un po’ di pace.

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Sara’ surf o mtb la prossima uscita al Circeo ? Time will make the difference ….


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Surf: si ritorna a scivolare al Circeo

Le premesse per passare una bella giornata di surf al Circeo c’erano tutte. Le previsioni meteo erano abbastanza chiare e concordi, e sulla carta c’era da aspettarsi una situazione ottimale per ricominciare a muoversi anche in acqua e vedere come si comporta la caviglia a 15 giorni dall’infortunio. In effetti le promesse vengono mantenute, e il Carrubbo mi accoglie con una splendida giornata e piccole e lisce ondine, l’ideale per riprendere confidenza con il mare.

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Vista la giornata easy decidiamo di portare in mare anche la action cam, e documentare questo ritorno al surf dopo quasi 20 giorni di stop. La caviglia e’ ancora convalescente, il tutore aiuta ma nel surf comunque i movimenti sono molto piu’ particolari e orientati alla torsione, quindi alcuni passaggi risultano un pelo complessi. In particolare la disciplina da me praticata, il longboard, implica il camminare avanti e indietro sulla tavola per mantenere la velocita’, cosa che con una caviglia dai movimenti ancora un po’ limitati nn e’ facilissima.

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Malgrado tutto e’ sempre divertente e piacevole scivolare con la mia #Violetta , anche quando non ci si resce a muovere in modo ottimale. Qualche ondina carina pero’ e’ arrivata, come da video :

Circeo Longboard Surfing Small Waves from KiaZ bike surf and more on Vimeo.

Unica nota se possiamo dire “negativa” della giornata, la non facile convivenza con alcuni principianti. L’attesa a volte lunga tra una serie e l’altra faceva si che le onde di un certo rilievo non erano molto frequenti, e conseguentemente molto ambite da tutti. Premesso che in teoria andrebbe rispettata la regola “1 onda 1 surfista” e che ha la precedenza chi parte per primo piu’ internamente nel caso di un onda solo destra (o solo sinistra) , se non si e’ in grado di tagliare correttamente l’onda sarebbe bene evitare di provare a partire se altri remano sulla stessa onda. Tutti siamo stati principianti, non tutti si ricordano di esserlo stati. Una cosa pero’ mi sento di dirla. Se si cerca di posizionarsi in maniera opportuna e non si rema forsennatamente su qualunque cosa arrivi allora forse l’onda buona arrivera’ ….

Alla prossima swell, sperando che la caviglia guarisca del tutto 😉

 

 

Surf: fredda perfezione invernale

Nell’immaginario collettivo il surf e’ cosa che si fa d’estate, roba da spiaggie affollate da palestrati e simil top model in bikini
con tavola sottobraccio, sole che splende e onde che fanno i tubi. In italia non e’ cosi’, o meglio l’estate e’ il momento peggiore
per surfare (e anche per imparare questo sport) , le mareggiate scarseggiano e le poche volte che il mare regala qualche onda c’e’
da gestire una difficile convivenza con i bagnanti nonche’ con il numero almeno raddoppiato di surfisti, specie principianti.
Ma spesso e’ la stagione fredda a regalare le giornate piu’ interessanti, con swell di intensita’ tale da attivare alcuni spot
che richiedono quadri meteo particolari difficili da vedere nella bella stagione. Altra cosa positiva dell’inverno e’ che, tralasciando
gli spot piu’ famosi e frequentati l’affollamento si riduce, e non e’ raro restare in acqua da soli.
La swell di oggi era annunciata, con tutti i principali siti meteo che all’unaminita’ annunciavano questa potente sciroccata.
Gia’ ieri al tramonto ho potuto godere di un “prologo” di riscaldamento che mi ha colto un po’ impreparata: 1 mese senza surfare
e’ parecchio, e’ uno sport per il quale e’ molto difficile effettuare una preparazione completa a secco senza andare in palestra e
disporre di attrezzi specifici, e rientrare in condizioni gia’ da subito abbastanza impegnative (vento da terra forte che rende la
partenza piu’ faticosa) non e’ il massimo dopo un mese a secco.

violetta banzai beach

Il prologo pero’ e’ servito: oggi le braccia hanno funzionato meglio, aiutate anche dalla rip-current che si forma lungo l’antimurale
che ripara lo spot dallo scirocco attivo e facilita la risalita.

Quasi 3 ore in acqua di cui circa una 40 ina di minuti in solitudine, e poi solo in 3 a dividerci la fredda line up.

surf secret towerFreddo, vento da terra ma onde perfette sia destre che sinistre di misura attorno al metro permettevano di passare da uno stile piu’
orientato alle curve al classico sopratutto sulla destra. La perfezione fa dimenticare il freddo (che si sentiva malgrado la muta 5.3, calzari guanti e cappuccio ) e si continua a risalire  finche’ le braccia reggono. E’ difficile descrivere a parole quello che puo’ produrre lo spot surfato oggi. Probabilmente che non conosce il surf non riesce ad immaginare che anche il nostro piccolo Mediterraneo puo’ riuscire a regalare mareggiate di qualita’ oceanica.

violetta tower instagram
Ci vuole passione, costanza e qualche rudimento di meterologia per inseguire le onde nostrane, ma una volta arrivati ad un livello
stabile ci si puo’ divertire anche senza investire in viaggi in oceano. Ormai e’ assodato: Yes we surf in Italy

cold surf violetta

Surf: Scirocco

E scirocco fu. Finalmente arriva il giorno in cui il tempo libero e una Mareggiata si sovrappongono. Quando carica il quadrante sud questo e’
spesso sinonimo di maltempo, pioggia, vento a volte da terra. Con questo scenario e’ facile sbagliare spot, ed e’ facile buttare via
il poco tempo disponibile infrasettimanalmente. Ma il surf e’ cogliere l’attimo, non e’ un attivita’ schedulabile. Nettuno si sveglia
quando meglio crede, e poco gli importa se c’e’ il sole o freddo e pioggia. In un bacino chiuso come il Mediterraneo spesso surf
e’ sinonimo di maltempo. Ma l’acqua e’ bagnata, e una volta che ci sei dentro poco importa se piove, basta evitare condizioni di tipo
temporalesco

Ieri e’ andata cosi’. Dopo davvero tanto tempo che non surfavo onde di una certa misura arriva una mareggiata di un certo spessore.
L’ultma volta che ricordo aver preso onde di una certa misura e di una certa qualita’ e’ stato a Pasqua dello scorso anno tra Liguria e Toscana. Scirocco abbiamo detto, attivo. Per poter surfare con un long serve sempre e comunque uno spot riparato. La scelta, quasi
obbligata viste le condizioni e il tempo limitato a mia disposizione e’ caduta su una location gia’ poco nota, ma diventata ancora
meno frequentata per l’impossibilita’ di avvicinarsi alla spiaggia in macchina, e la conseguente necessita’ di farsi una bella
passeggiata con tavola sottobraccio (nel caso specifico di ieri sotto pioggia e vento da nordest)

E come da aspettative lo spot si presenta deserto, e arrivano barre che superano il metro (a volte abbondantemente) ma che srotolano fin
quasi a riva in maniera a volte perfetta sopratutto a destra ma non molto regolare. Con il tempo che stringe penso “se po’fa”, torno alla macchina, mi preparo, prendo #ViolettaBlackdog e avviso un’amica che mi aveva chiesto info che si puo’ fare.

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Inizio a remare verso la lineup. C’e’ corrente che porta fuori, ma sapendola gestire e’ un aiuto a portarsi sul picco. Guardo intorno.
arrivano colline d’acqua, lo spot non fa mai onde troppo ripide fortunatamente.
Remo la prima, la tavola vola, ho alle spalle parecchia acqua, ma l’onda e’ relativamente facile e riforma a destra …
prima corsa e si rientra, passando da fuori per ri-sfruttare la rip current (canale con corrente che porta al largo) .
Passo circa una mezz’oretta in solitaria, scegliendo bene le onde. In Mare non si scherza specie con una certa misura e con i miei
problemini fisici che mi riducono un pelo le mie potenzialita’. Poi mi raggiunge un sup e la mia amica anche lei longboarder.
Prendiamo ancora alcune onde, alcune molto belle, ma la misura e’ quasi al limite per la mia skill e la classica Violetta.
Non riesco a manovrare esattamente come vorrei, ma qualche bella corsa e un paio di hang five ci scappano.

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Sotto il diluvio si rientra dopo circa un paio d’ore molto intense. E’ un mare che da soddisfazioni. Non e’ la mia session ideale
(mezzo metro abbondante e’ la misura su cui mi diverto di piu’) ma grandi sensazioni e soddisfazione di riuscire a tirare fuori
qualche manovra anche con mare impegnativo.
E oggi e’ un’altro giorno e vediamo se la scaduta ci fa qualche regalo …..

Surf : il sesto senso che porta a Marines

In un paese che si affaccia su un mare chiuso come il Mediterraneo, previsioni meteo online (quasi) sempre piu’ affidabili e webcam sono diventate una manna dal cielo per i surfisti italici. Il rovescio della medaglia di questa abbondanza di informazioni e’ il riversamento delle stesse sui social network, con interpretazioni piu’ o meno veritiere da parte dei surfisti del web, dovee concetti come “glassy” ovvero liscio, la misura delle onde e la qualita’ delle stesse sono molto soggettivi in base al tipo di tavola usata e al livello del surfer che ha fornito un certo tipo di informazone.

Io stessa ieri sono stata bombardata da infos di dubbia attendibilita’ anche se il mio piano, complice il poco tempo a disposizione, lo avevo gia’ in mente: Marins , aka Marinaretti, aka la baia di levante di Anzio in condizioni di scaduta da wsw e rotazione a nord puo’ ancora mandare qualche ondina, e se il vento da nord dovesse essere troppo intenso c’e’ sempre il Belevedere di Nettuno qualche km oltre.

E infatti, dopo la conferma o meglio smentita di una molto dubbia opportunita’ di surfare al Circeo, mi sono fiondata a Marines. A dire il vero temevo il peggio, visto che qualcuno in mattinata parlava di piatto … e invece eccole le ondine ….

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Aria fresca, acqua piu’ che tiepida. Leggero vento da terra. Certo misura piccolina, ma quanto basta a far scivolare #violetta . Poche persone in acqua. Niente di meglio era da un po’ che non vedevo finalmente un Marinaretti  con un fondale quasi buono , in grado di produrre onde destre che con un po’ di timing e fortuna permettono anche qualche passeggiata in nose. L’ora solare e le giornate corte hanno i loro difetti, e alle 16.30 il sole inizia a calare, dopo 2 ore esco dall’acqua ma lo spettacolo delle luci al tramonto in questo periodo non ha uguali .

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Finalmente una surfata piu’ che dignitosa. Micro ondine in buona compagnia, temperatura piacevole quasi fino all’ultimo e bei colori.
E ora torniamo nell’attesa della prossima mareggiata, sperando di poter surfare nel momento migliore, ragionando con la propria testa senza badare a quel che si scrive sui social, e non solo accontentarsi degli ultimi refoli regalati da Nettuno.

surf: le 7 cose da sapere se sei un neofita

Troppo spesso quando per forza di cose mi tocca frequentare (malvolentieri come stamattina) spot affollati mi ritrovo ad assistere a situazioni poco piacevoli che sarebbe meglio evitare. Credo che in acqua sia diritto di tutti divertirsi e stare bene, ma il numero di praticanti
e’ in crescita, le mareggiate da noi non sono super frequenti quindi quando c’e’ da surfare nei weekend tocca prestare
molta attenzione. Se hai iniziato questo sport da poco e sei determinato nel voler continuare questi consigli possono esserti d’aiuto 😉

1) Cerca di capire il livello delle persone in acqua e il tipo di tavola prevalente. Se sei agli inizi o se hai gia’ le idee chiare e
sai di essere un (futuro) longboarder, evita gli spot frequentati esclusivamente da tavolette. Con il long si parte piu’ al largo, e
bisogna saper manovrare bene per evitare scontri con gli shortboarder nell’inside. Se sei un principiante evita spot con onde ripide
palesemente da tavoletta. Perderai solo tempo e sarai considerato ospite indesiderato.

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2) Informati sul tipo di fondale, correnti ed eventuali altri pericoli presenti nello spot in cui intendi entrare. La presenza
di surfisti in acqua in un certo punto non e’ sinonimo di spot per tutti.

3) Spesso dall’alto le onde sembrano piu’ belle e piu’ facili di quel che realmente sono. Se stai osservando uno spot dall’alto
scendi in spiaggia per capire meglio con che tipo di onde hai a che fare .

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4) Quando cadi o hai problemi a risalire in lineup, impara a restare il piu’ possibile attaccato alla tavola. Mollarla puo’ essere molto pericoloso sia per gli altri che per la tavola stessa che per te . Non uscire con misura eccessiva in beach break che non hanno un chiaro canale d’uscita se non hai il pieno controllo di turtle con il long e duck dive con tavole corte.

5) Rispetta le regole, sempre ! Il surfista piu’ vicino al picco ha la precedenza, SEMPRE !! Non partire su un onda su cui qualcuno sta
gia’ surfando !!

6) A volte qualche km in piu’ puo’ permetterti di trovare spot meno affollati e piu’ idonei al tuo livello e divertirti di piu’ 😉
Impara a conoscere la costa che frequenti , potrebbe riservare gradite sorprese 😉

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7) Approfitta delle scadute anche con mare molto piccolo : e’ un occasione per migliorare nel takeoff (l’80% del surf sta in quello) e
lavorare sulla ripetibilita’ senza preoccuparsi dell’affollamento !!!

Ci vuole tanta pazienza umilta’ , costanza e determinazione per apprendere questo sport e trovare la propria dimensione per sentirsi tutt’uno con il Mare.
Non bastano un corso di 4 giorni e tavola e muta sottobraccio per essere surfisti: quello puo’ dare solo una vaga idea di quel che e’ il surf ….
Buone onde a tutti (quando torneranno)

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Surf: il Risveglio della Maga Circe (benvenuto autunno)

Forse l’autunno, almeno per quanto riguarda il surf e’ la mia stagione preferita. L’acqua e’ ancora bella calda, permettendo di entrare in mutino, ma il tempo diventa instabile, iniziano ad arrivare le prime perturbazioni, sinonimo di swell (mareggiate) per il surfista e di fine della bella stagione per i bagnanti.  Tutto questo per me significa ritornare alla ricerca di quelle belle ondine, mai troppo grandi ma liscie e precise, su cui posso divertirmi scivolando con la mia cara Violetta , la mia tavola, un longboard classico single fin che ormai da 2 anni accompagna le mie uscite surfistiche.

Trovare le condizioni ideali sulla parte centrale del Tirreno non e’ sempre facile. Il vento e’ sempre in agguato, e se si vogliono trovare condizioni glassy, ovvero liscie, spesso tocca fare km per raggiungere il giusto spot ridossato. Con mareggiata attiva da quadranti W-SW (Ovest – Sud Ovest) uno dei posti che garantiscono il divertimento con il longboard classico e’ il Circeo …. non si tratta di spot facile da attivarsi, ma quando la Maga Circe risveglia libeccio e ponente (e a volte anche maestrale) barrette destre iniziano a srotolare, permettendo belle scivolate per chi come me e’ appassionato alla tavola lunga e allo stile retro.surfcarrubbo1La giornata di ieri e’ stata caratterizzata da una condizione all’inizio un po’ rovinata dal vento side-offshore, fastidioso ma non troppo, vento che verso il tramonto e’ calato girando da terra, e regalando piacevoli scivolate e anche qualche passeggiata fin sul nose. Il Circeo ultimamente e’ forse il mio spot preferito, anche se destro e teoricamente backside per una goofy (per i non adepti: surfo con il piede sinistro avanti quindi un onda che apre a destra la devo surfare di schiena) . L’acqua pulita e la location fanno poi tutto il resto … senza contare che l’affollamento ieri era abbastanza scarso e quindi piu’ che gestibile .

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Speriamo in un lungo, tiepido e ondoso … per il momento … Grazie Maga Circe …… 

Longboard Skateboard: dancing trials al rientro

Ahime’ sono finite le ferie …. sono rientrata a Roma e nemmeno la soddisfazione di vedere onde in arrivo dalle previsioni meteomarine. Pazienza. Gli sport meteodipendenti richiedono pazienza, tornera’ il momento giusto per #violettablackdog e anche per #slayerina che ora si gode qualche giorno di (meritato) riposo. Ma stare fermi non fa parte del repertorio della sottoscritta, altrimenti sarei una come tante e questo sito non si chiamerebbe whybenormal … quindi giusto per riprendere un po’ ad andare per traverso ho riesumato il longskate.

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Si tratta di una tavola a rotelle piu’ lunga di uno skateboard classico da “street”, utilizzabile in svariati modi, dalla discesa alla semplice passeggiata, beh vista la mia veneranda eta’ e le ossa non tutte piu’ al loro posto ho deciso circa 1 anno fa di provare ad apprendere le basi del dancingdisiciplina con qualche similitudine con il surf longboard classico, ma che aggiunge molti altri passi e possibilita’ date dalla stabilita’ bidirezionale della tavola a rotelle.  Una ricerca su youtube potrebbe schiarirvi le idee in merito, intanto qua sotto cerco di darvi un idea di cosa si puo’ fare tra ciclabili e portici 😉




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