MyTrails esiste ancora !!

Se sei anche tu uno/a di quelli che usano o che hanno usato questa app android per registrare tracce gpx e sopratutto per seguire quelle altrui con una cartografia davvero ben fatta, potresti aver notato che e’ sparita dal play store di android.

Non disperate perche’, basta installarla come APK abilitando le sorgenti sconosciute da qui :

https://www.frogsparks.com/mytrails/MyTrails.apk

La versione base e’ piu’ che sufficente per l’utente medio e rimane secondo me l’app piu’ leggera e intuitiva per seguire tracce da cellulare , anche come “appoggio” / sturmento di check se gia’ usate un gps tipo garmin da manubrio, sui quali pero’ non sempre la cartografia e’ ben leggibile (sopratutto se, come me, iniziate ad avere una certa eta’) …

Inoltre e’ una delle poche app che permette di creare mappe offline , limitate alla zona che intendete seguire poi come traccia, quindi e’ davvero in grado di continuare a lavorare occupando pochissime risorse e anche in assenza di segnale GSM/3-4-5G

Vi ricordo che per funzionare oltre che le sorgenti sconosciute e’ importante creare una nuova cartella e dare i permessi a MyTrails a questa. In alcuni casi potrebbe essere necessario escludere mytrails dal risparmio energetico.
Sono tutte operazioni relativamente semplici. Qui le schermate da un neonato android 12 economico, che mi e’ stato regalato con un passaggio di gestore.

Come usare Relive senza Strava

Come usare l’app Relive.cc senza installare Strava (MTB, GPS)

NB: Ad oggi, 13-07-2019 Relive non funziona piu’ con Strava.

E’ possibile pero’ caricare file gpx direttamente su relive passando dal seguente URL :

https://www.relive.cc/settings/import

Restano valide le procedure di esportazione in GPS per mytrails spiegate successivamente.

Relive, la simpatica app/servizio che vi fa rivedere il vostro giro in bike in 3d su grafica stile google earth, funziona solo con Strava e altri servizi di activity tracking. Purtroppo usare Strava come app di tracking sul telefono non e’ sempre il massimo, visti i limiti della versione base, che si limita solo a tracciare la nostra attivita’ senza permetterci di seguire una traccia altrui e senza funzionalita’ cartografiche. Questo e’ molto limitante se stiamo sperimentando giri nuovi.
Come si puo’ fare quindi ad avere comunque il nostro filmato relive ?
L’operazione e’ relativamente semplice, e’ consigliato utilizzare un computer, ma con un po’ di pazienza si riesce anche a fare tutto
da cellulare android.

relive home

1) Registriamoci su Strava ( www.strava.com ) . Il mio consiglio e’ di usare un nickname e non il vostro nominativo, infatti strava e’una delle fonti usate dai ladri specializzati per individuare biciclette da rubare. Sempre a tal proposito consiglio di compilare solo i campi obbligatori del profilo. Vi consiglio di registrarvi con l’opzione “use my email“/”usa email” e di non collegare l’account a facebook o a google, sempre per ragioni di privacy.
Vi consiglio di effettuare questo passaggio da computer. Se proprio volete usare lo smartphone, impostate il browser in modalita’ desktop
(opzioni chrome -> require desktop site)

strava email

stava phone

2) Da cellulare, scarichiamo l’app relive.cc dal play store. Registriamoci (1) e scegliamo “login with strava (2)” . A questo punto verremo reindirizzati sulla pagina mobile di strava, effettuiamo il login ignorando gli inviti ad installare la app. Ci si puo’ anche semplicemente registrare su relive.cc senza installare alcuna app, il limite di questo e’ che non potremo aggiungere foto ai nostri relive video.

relive play store

releive.cc registrazione

3) A questi punti siamo pronti a creare il primo relive. Se usiamo mytrails, le tracce in formato GPX sono in $_STORAGE/mytrails/GPX dove $_STORAGE puo’ essere o la memoria interna o l’sdcard del telefono. Possiamo accedere a questa cartella dal gestore file del nostro smartphone
(se non ne abbiamo uno installiamolo dal play store, ad esempio possiamo prendere ES file explorer) . Individuiamo la traccia di cui vogliamo fare il relive video. Possiamo operare in due modi: o copiare la traccia sul computer (via bluetooth, email, telegram o come preferite) o fare tutto da cellulare. cartella gpx

EDIT : con l’update alla versione 2.1 di mytrails, non si riesce piu’ ad usare il file gpx copiandolo o caricandolo direttamente dal file system del telefono in quanto questo risulta corrotto. Bisogna prima esportare il file direttamente da mytrails, menu tracce , selezionare il file da esportare (tenere premuto sullo schermo per farlo diventare evidenziato) , premere il pulsantino in alto a destra con i 3 puntini e scegliere salva traccia. A questo punto nel mio caso mi viene proposto di salvare su google drive, ma le possibilità potrebbero cambiare da telefono a telefono. 

strava xport
In entrambi i casi (telefono o pc) dovremo poi andare su strava.com , accedere con le nostre credenziali e scegliere upload activity/carica attivita’.
Scegliamo poi file (archivio), e carichiamo il nostro archivio GPX . Nel caso di versione nuova di mytrails dovremo recuperare il file GPX da google drive o altra location in cui è stato salvato. 

Strava elaborera’ il file ritrovando mappa, segmenti, altimetria.
Diamo un nome al giro e accertiamoci che la visibilita’ sia pubblica. Se operiamo da cellulare, stiamo attenti ad usare il sito desktop
(dalla versione mobile strava non lascia fare quasi niente e cerca di costringerti ad usare l’app) . Se ,sempre da cellulare dovessimo
incorrere in errori di permessi di accesso al filesystem del telefono, possiamo bypassare uploadando il file gpx su google drive oppure
provare a modificare i permessi di chrome o cambiare browser. Al momento questo errore lo ho riscontrato solo sui telefoni samsung recenti.



strava gpx strava upload

strava upload mobile

4) Una volta salvato il file su strava, l’app relive ci inviera’ una notifica. Apriamo l’app , anche qua dovremo dare un nome al nostro video e poi potreemo aggiungere fino a 10 foto al relive. Diamo l’ok e relive iniziera’ l’elaborazione. Al termine del processo riceveremo un’altra notifica e anche una mail con il nostro bel video pronto , tipo questo :

https://www.relive.cc/view/1131965799

Buon divertimento e buone pedalate 😉


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MTB: Lago dei 7 Colori e Col Saurel

Lago dei 7 colori e col Saurel (Giro Clavierissima)

Il giro del lago dei 7 Colori e’ una classica dell’alta Valsusa che gia’ sconfina nel Brianconnais, partendo gia’ in territorio Francese
da Monginevro. E’ un giro a me abbastanza noto, gia’ fatto parecchi anni fa addirittura con la Decathlon. Era da tempo che volevo tornarci, e per varie ragioni gli scorsi anni i miei tentativi erano stati fallimentari, con varie complicanze che vanno dalla foratura al roaming che impediva al gps di scaricare le mappe. Finalmente sembra arrivare la giornata giusta, con tempo buono anche se non perfetto, traccia GPS ufficiale della marathon Clavierissima , mappa scaricata in locale in modo da evitare problemi con il roaming.
Dunque si parte, da Monginevro si pedala sulla strada che sale al Gondrand, che sale dolcemente senza troppe difficolta’. Terreno
compatto dall’ottima tenuta, e qua finalmente nessun problema di rapporti.

La bici e’ comoda e si fa pedalare con tranquillita’. In meno di 2 ore arriviamo a Gondrand, purtroppo il tempo inizia a cambiare, ma malgrado tutto voglio concludere il giro e non ripiegare su una scontatissima discesa per il bikepark.

specy gondrand

Quindi prendiamo il singletrack, a volte piuttosto scassato che ci condurra’ fino al lago dei 7 colori attraverso un paeesaggio alieno con la Valle di Cervieres come sfondo. Il singletrack presenta alcuni passaggi tecnici, parti scassate su roccia, qualche zona esposta. Prima si scende poi si risale, e un breve tratto richiede spingismo. Dopo un ultimo
saliscendi ecco il lago dei 7 colori, deseerto visto il tempo instabile. La giornata purtroppo non rende giustizia alla location.

specy 7 colori specy saurel servier

lago 7 coloriUn ultimo (o quasi) sforzo a spingismo, si passa il Col Saurel e siamo in territorio italiano. Da qua inizia il singletrack della Clavierissima, che per essere parte di una Marathon posso assicurarvi che e’ tutt’altro che esente da parti tecniche.
Infatti si attacca subito con un ripido scassato, due tornantini stretti, la stumpy ha qualche esitazione ma riesco a tenerla a bada. Un’altro tornante superstretto con scaloni, che stavolta evito (Quando sono sola alla minima incertezza vado a piedi) , passaggio sotto la seggiovia del Saurel e si prosegue. Il singletrack diventa un lungo mezzacosta nel bosco, con molti rilanci da pedalare e qualche pietra/radice/passaggio tecnico che non spaventano ne me ne la stumpy, bici che in questo terreno che definirei misto si trova molto a suo agio.

Val gimont from Green Specy on Vimeo.

Il tempo si mantiene minaccioso ma non piove. Sbuchiamo all’arrivo della seggiovia che conduce alla pista nota come “Gialla”, che de facto si percorre fino a costeggiare il campo da golf. Da qua purtroppo ci tocca un’altra risalita a spinta, fino a ritrovare lo stradotto a mezzacosta che riconduce al centro di Monginevro.


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Giro molto bello e non eccessivamente impeegnativo dal punto di vista fisico , adatto anche a chi non e’ eccessivamente allenato o si avvicina alle discipline all-mountain, discesa con alcuni interessanti spunti tecnici, forse pecca un po’ di flow rispetto ad altri sentieri naturali (spesso le parti scorrevoli sono da pedalare) , ma nel complesso molto completo e paesaggisticamente notevole .

Relive:

Traccia GPS:

 

MTB: Livata 2: monte Autore e piana di Campo Secco

Monte Autore e piana di Campo Secco

Viste le buone potenzialita’ che gia’ nel giro dello scorso weekend pareva riservare la zona di Monte Livata, ho pensato di tornarci, con l’obbiettivo di trovare un giro che preveda un bel sigletrack in discesa. Fatte le dovute ricerche, opto per un mix tra due tracce, una offerta da Bicinatura, l’altra trovata su wikilok. Il giro prevede la salita verso il monte autore, e poi la discesa verso la piana di campo secco. Da li tocchera’ risalire ahime’in quanto la perdita di quota sara’ maggiore di quella guadagnata, ma per il momento conoscendo ancora relativamente poco il territorio ho preferito impostare il giro includendo aree gia’ viste in precedenza.


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Quindi, si parte dinuovo da passo dell’osso, pedalando prima su asfalto e poi su un semplice sterratone fino alle pendici del monte Autore. Esattamente come lo scorso weekend la zona e’ zeppa di merenderos in fuga dal caldo. Spero solo di trovare un bel sentiero, che mi allontani dalla folla e che mi faccia godere un po’ di silenzio e solitudine. Gia’, solitudine, perche’ a volte ho bisogno di girare da sola, potendo cosi’ seguire con certezza le indicazioni del GPS, senza ansia da prestazione ne in salita ne in discesa, fermandomi tutte le volte che lo reputo necessario, per godersi la natura e fare foto.
Arrivati in cima a quota 1800 dopo aver maturato circa 250 mt di dislivello, ci fermiamo un attimo alle cosiddette “Vedute di monte autore“, punto panoramico poco sotto le pendici dell’omonimo monte.Giusto il tempo per due foto e poi via veloci cerchiamo di allontanarci dalla folla, imboccando il singletrack che ci condurra’ fino alla piana di Campo Secco.

vedute monte autore

Ed ecco che bastano pochi metri per ritrovare l’amato silenzio, in uno splendido bosco che ci regala anche qualche buonissima fragolina. Il sentiero e’ naturale, divertente, senza #nientedidifficile , qualche pietra fissa, qualche punto dove scegliere bene dove mettere le ruote, ma ci sono sempre linee multiple per evitare i passaggi piu’ complessi.

fragolina

singletrack 1 singletrack 2

Qualche dosso e qualche pietra strategica permettono anche di staccare le ruote da terra. Divertimento al naturale direi. Il sentiero si trasforma poi in double, e poi ancora in carrabile abbastanza scassata che infine sbuca nella splendida piana di Campo secco .

L’enorme pianoro fa la sua figura: enormi praterie costellate da sassi danno a questo posto una connotazione quasi extraterrestre.

campo secco 1 campo secco 2 campo secco 3 slayer campo secco

Purtroppo, abbiamo perso come da programma parecchia quota, siamo a 1200 circa, e ora tocca risalre con pazienza verso i 1500 di passo dell’osso. La salita e’ per meta’ su singletrack, mai troppo tecnico e mai troppo ripido, diciamo che eccezion fatta per un paio di passaggi si lascia pedalare … viene da pensare a come potrebbe essere percorrerlo in discesa. Il sentiero finisce in uno stradotto carrabile, che risultera’ poi essere lo stesso percorso il weekend precedente. Ecco che ritroviamo il mini laghetto gia’ visto, stavolta in compagnia di alcune mucche al pascolo.

laghetto 1 laghetto 2

Da qua la strada la avevamo gia’ fatta in discesa, ma ora e’ tutta salita, senza niente di complesso, solo far girare i pedali …
un ultima breve discesetta e ci ritroviamo nuovamente nei prati popolati dai merenderos, e poc’anzi il parcheggio e la macchina.


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Un bel giro che conferma che la zona e’ un ottimo antidoto per il caldo. Diciamo che preferirei trovare un sistema per sfruttarla cercando di partire da un punto piu’ basso: dal punto di vista mentale, mi piace vedere la discesa come un premio, mi fa apprezzare di piu’ il giro, che non come un passaggio obbligato che ti portera’ ad una salita obbligata. A parte questo piccolo dettaglio il giro e’ piu’ che divertnte. Forse qualche passaggio tecnico in piu’, tipo ripidoni non avrebbe guastato. Ma non si puo’ avere tutto …

Relive

Traccia GPS GPX

GPS su Android : guida rapida per non perdersi in MTB

Il GPS (global positioning system) e’ stato il sistema che mi ha permesso di riprendere a pedalare senza conoscere percorsi in zona e/o disporre di amici bikers volenterosi di fare da guida. Non ho un gran senso dell’orientamento, quindi vi posso assicurare che se lo uso io lo puo’ usare chiunque.

Come funziona e cosa serve ? In questo articolo utilizzeremo uno smartphone Android e l’app MyTrails, e ovviamente la traccia GPS che ci interessa in formato GPX.

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Trovare le tracce non e’ difficile. Certo dobbiamo avere almeno una vaga idea di dove vogliamo andare. Ad esempio sul sito di MTB Formello trovate quelle dei simpatici e facili trails enduro Scoiattolo, Cinghiale e Volpe, per la Liguria su PortofinoBike ci sono alcune tracce delle prove speciali della gara di SuperEnduro, tornando qua a pochi km da Roma e in particolare al mio amato Montecavo la cosa e’ stata un po’ + complessa, e vi offro io la traccia del Giuliana + 3 + piccola variante , che e’ una buona base di partenza per chi vuole divertirsi in modalita’ #salgoperscendere sull’antennuto montarozzo.

In primis pero’ dobbiamo installare MyTrails : lo trovate sul play store qua.  Le tracce possiamo scaricarle direttamente sul telefono oppure copiarle dal computer al telefono in bluetooth o come preferiamo, l’importante e’ che il file abbia estensione .GPX . Una volta che scarichiamo – o apriamo dal cellulare un file GPX Mytrails chiedera’ immediatamente di dargli un nome e importarlo.

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Nell’esempio sto usando la traccia di montecavo, quindi daro’ un nome di conseguenza. Ora MyTrails ci fa vedere la traccia, e se abbiamo la posizione attiva (e siamo in zona) ci mostrera’ la nosra posizione con un pallino rosso nei confronti della traccia.  Automaticamente, sempre se abbiamo la posizione attiva l’app comincera’ a registrare i nostri spostamenti, generando una nuova traccia di un altro colore. Guardando sullo schermo possiamo capire la nostra posizione nei confronti della traccia, e di conseguenza riuscire a seguire la strada giusta.

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Di default mytrails utilizza le mappe militari IGM. Vi consiglio dal menu mappa (disegnino mappa in alto alla vostra dx) di usare openhiking map, al momento la piu’ adatta alla bike tra quelle disponibili.

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durante il giro oltre che vedere la nostra posizione possiamo anche accedere alle statistiche, in cu ci viene indicata velocita’ istantanea, media, km percorsi e dislivello.

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A fine giro dobbiamo salvare la nostra traccia, spingendo il bottone rosso “stop”. Mytrails ci chiedera’ un nome e salvera’ la traccia in locale sul telefono.

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Se vogliamo possiamo poi copiarla su computer e usare strumenti di analisi piu’ precisi per vedere il nostro percorso (ad esempio l’app gpx viewver per il browser google chrome, o lo stesso Google Earth).


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Backcountry a pedali: Cotolivier MTB

Il conoscere il territorio permette di sentirsi in qualche modo sicuri e di avventurarsi su sentieri non propriamente frequentati, e con un concetto di “ciclabile ben diverso da quello che molti immaginano. Tornare a “casa” mi permette di fare quello che in location a me sconosciute non farei mai : ravanare per sentieri senza doversi preoccupare troppo, sapendo che prima o poi una strada la si incrocia.

Ieri il protagonista e’ tornato dopo tanti anni ad essere il Cotolivier. Meta piu’ che altro invernale per backcountry e sci alpinismo, e’ molto interessante anche in mountain bike a patto di avere il mezzo giusto (una full da 120 minimo) . Visto il poco interesse in discesa per la parte bassa decido di partire da Chateaux Beaulard riducendo il dislivello totale di 350 metri circa. La salita al Cotolivier e’ relativamente agevole, con primo pezzo asfaltato fino all’abitato di Vazon, dove una bella fontana permette di rifornirsi d’acqua.

vazon

fontanavazon1 fontanavazon

Da Vazon la strada diventa sterrata, senza particolari difficolta’ o rampe, diciamo un po’ piu’ regolare di quella del Colomion fatta qualche giorno prima. Sara’ per il dislivello leggermente inferiore e per quel pelo di allenamento in piu’ ma raggiungere la vetta non mi ha impegnato le gambe in maniera eccessiva. Dalla cima del Cotolivier si gode di una splendida vista, purtroppo la luce non era delle migliori e le foto non rendono come dal vivo.

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Qualche minuto di meritato riposo e ora viene il bello. L’idea e’ di riscendere verso Chateaux, seguendo piu’ o meno la linea che si segue d’inverno in backcountry o ski-alp. In teoria c’e’ un sentiero, in teoria ho una traccia sul GPS, proviamo a seguirla. Il percorso e’ facile lungo la cresta spartiacque fino al bivio per le grange Pourachet , poi le cose si fanno meno chiare. La traccia che ho caricato se seguita palesemente risale, costringendo a pezzi a spinta. A “naso” parrebbe virare molto verso la zona del Rifugio Rey e delle antiche piste da sci … ma il profilo altimetrico mi scoraggia. Salire a spinta e’ una cosa che non sopporto. Quindi opto per cercare la traccia della scialpinistica, seguendo qualche indicazione sugli alberi e affidandomi ai riferimenti della cartogrfia del gps seguo una pseudotraccia molto rovinata dai cinghiali ma comunque percorribile a patto di avere il mezzo giusto e un po’ di esperienza sul tecnico. La traccia, molto divertente e addirittura a tratti flow, in pieno freeride spirit un po’ oldskool,  mi porta ad un bivio , di non semplice interpretazione ….

cartello

Lo spirito di conservazione mi fa optare per la scelta piu’ sicura, ovvero rientrare su Vazon. Molto probabilmente seguire per il Rey mi avrebbe comunque portato ad incrociare la traccia in discesa che si ricollega a Chateaux, ma nel dubbio ho preferito restare sul sicuro … sicuro che purtroppo ha implicato un allungamento della fase di rientro, con ultima faticosa parte pedalata al freddo lungo la strada quasi in piano che riporta a Chateaux.

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Un bel giro, divertente al punto giusto, ben rappresentativo di quello che si puo’ fare con una bici da All-Mountain/Enduro. Altro grande aiuto e’ dato dal GPS: io uso myTrails su android, che anche nella versione free ha tutte le funzioni che servono a non perdersi, a patto di trovarsi in una zona supportata da una buona cartografia.