MTB: bassiano enduro

Bassiano enduro… lepr8 + Raven (traccia al fondo)

Confidence level, livello di confidenza, uscire dalla zona di confort … che belle paroline.
Dicono che girare dove non si conosce faccia bene alla salute … e allora vai , sola soletta in cerca di guai ….
sola soletta perche’ la location di oggi non è per tutti , e perchè non tutti amano affrontare sentieri “diversamente flow” o se preferite
diversamente scorrevoli. Che Bassiano, paesuncolo sulle alture nell’entroterra a est di Latina, non fosse per tutti era comprensibile dai
video. Ma complice l’imminente gara di enduro ho presupposto sentieri e fondo in ordine, e quindi una situazione affrontabile.
Chi mi conosce sa che mi piace mettermi alla prova, e che sono sempre alla ricerca di nuovi ostacoli da superare. Non amo le velocita’ stratosferiche, ma quel che voglio riuscire a fare è scendere ovunque 2 ruote possano passare.
Quindi eccoci qui, a pedalare una piacevole sterrata mai ripida, che a tratti offre un panorama sul Circeo niente male, complice anche  la limpidissima giornata, e il vento di maestrale che rende la temperatura molto gradevole.

bassiano 1 bassiano 2

Senza intoppi si arriva al primo trail, il lepr8, o leprotto che dirsi voglia, che si snoda nella macchia, su un terreno compatto ma a tratti spolverato di infido brecciolino, cosparso di pietre fisse ogni dove. La guida richiesta non è delle piu’ semplici, troviamo un rockgarden in curva su cui è facile sbagliare linea, ma indicativamente tutti i passaggi sono gestibili. Si arriva in una bellissima radura e il sentiero diventa piu’ flow, con divertenti curve spondate di diverso raggio.

l3pr8

Attraversata la strada di risalita , il trail prosegue, continuando con un bel repertorio di tornantini anche stretti, che riesco a gestire abbastanza bene. La guida è comunque sempre impegnativa, non sono concessi errori visto il fondo non prettamente liscio, e il trail si  conclude con un ripido rockgarden ai limiti del fattibile, che per ragioni di sicurezza evito di sperimentare.

rockgard3n

Purtoppo l’andare da soli non aiuta in questi casi. La paura abbassa il confidence level, e il dubbio che qualcosa vada storto prende il sopravvento facendomi tirare il freno a mano. Poco male ci saranno altre opportunita’.

ripidon3

Risaliamo dunque, pedalando tranquillamente senza particolari sforzi. Stavolta ci spingiamo un pelo piu’ in alto, e torniamo a scorgere in lontanana il mare e il promontorio del Circeo. Poco oltre attacca il trail Raven, il piu’ lungo del comprensorio.

circ3 circ
Un po’ di meritato e fresco riposo, e poi si rimonta casco e protezioni, si aprono le sospensioni e giu’. Ho qualche problema a seguire la traccia causa fogliame che nasconde il sentiero, ma dopo qualche breve ravanamento riprendo la “retta via” …. o meglio … smarrisco la “retta via“. Mi spiego meglio, il trail attacca subito pesante, con passaggi da studiare e calibrare bene, il tutto condito da un terreno secco quanto basta a generare insicurezza. Il trail poi si incanala in una gola, nella quale la vegetazione la fa da padrona limitando notevolmente il passaggio della luce, e riducendo la mia gia’ bassa sensibilita’ al contrasto. Via pure l’occhiale fotocromatico , ma qua non è solo piu’ questione di visibilita‘. Si presentano passaggi al limite, dove la velocita’ di ingresso non è facile da regolare e mantenere
e dove ostacoli che spaziano dalle pietre di ogni foggia alle radici sembrano essere fatti apposta per incastrarsi dove non dovrebbero, ovvero sotto il movimento centrale. Passato – a mano – quanto reputavo non ciclabile – il sentiero continua ad addentrarsi nella gola,  proponendo un repertorio di stretti tornantini, che riesco a passare quasi indenne a meno di uno scivolone sul brecciolino.
Niente di rotto ne per me ne per la bici, si prosegue su un mediamente lungo mezzacosta pedalato in leggera contropendenza, e in lontananza
si comincia a sentire rumore di macchine e di strada … bene vuol dire che non manca molto alla “civilta’”.
Stavolta non c’è nulla di piu’ bello che lo sbucare in uno stradotto asfaltato …. e controllare sul gps di essere al posto giusto … tutte intere sia io che la bici. Un  km saliscendi pedalati mi conduce con facilita’ e senza sforzo alla macchina e ad una splendida e fresca fontana … ringrazio di avere finalmente il pignone da 46 che mi riduce notevolmente la fatica sul ripido e in caso di stanchezza.

h2o

Concludendo … ogni giro ha il suo fascino e il suo perchè. Oggi malgrado tutto mi sono divertita ma ho sofferto, e la Paura con la P maiuscola mi è venuta a trovare parecchie volte, attivando quel senso di conservazione che mi fa ricordare che gli “anta” sono li, che nel mondo reale ho la partita iva e la parola “mutua” non puo’ far parte del mio vocabolario … e che sopratutto sono sola, in un posto dove il cellulofono prende poco e male. Probabilmente in compagnia di qualcuno/a piu’ bravo di me avrei osato di piu’. Speriamo di ripetere, magari con la giusta compagnia, in quanto il posto è molto interessante e piacevole. Stavolta pero’ ha vinto la paura.

GPX Lepr8 (sulla raven troppe perdite di segnale)

Relive (a scopo illustrativo, inaffidabile)

Relive ‘bassiano ….’