Donne e MTB

In questo periodo, un po’ per il meteo un po’ per l’influenza, non ho avuto chissa’ quale opportunita’ di fare giri nuovi. Cerchero’ quindi di dire la mia su un argomento a cui tengo, ovvero DONNE E MTB.
Ammetto che e’ da un po’ che avevo in mente di scrivere in merito, non e’ un tema semplice e il mio punto di vista potrebbe essere un po’ insolito (tanto per cambiare).

Partiamo da me stessa, anche se non posso definirmi un campione “statisticamente significativo” : ho iniziato ad andare piu’ o meno seriamente in mtb nel 2007, prima con una Decathlon 9.1, poi con la mitica Slayer (#slayerina). All’epoca vivevo in montagna, e la bici e’ stata sia il sistema per trovare uno “snowboard replacement” estivo che un modo per aiutarmi ad affrontare un periodo di transazione piuttosto difficile, che mi ha portato a cambiare completamente lavoro e poi citta’, con conseguente temporaneo abbandono della biciclettina.

Ho fatto tutto da sola e tutt’ora spesso giro da sola. Non ho avuto fidanzati biker. Ho “rubato” consigli da altri riders piu’ bravi, e ho preso lezioni.
Si, lezioni, qualcuno e’ ancora scettico sulla figura del maestro (ok, c’e’ tanto da dire in merito) ma posso assicurarvi che se trovate la persona giusta l’aiuto e’ notevole.

Molte ragazze, differentemente da me invece, hanno iniziato proprio per seguire il proprio compagno/fidanzato/marito. Ben venga anche questo approccio (sempre che il maschietto di turno abbia la dovuta pazienza), non sempre funzionante e non sempre sinonimo di una passione vera. Ma e’ facile capirlo, se la bici dovesse coinvolgervi per bene, non esiterete anche ad uscire da sole o senza il vostro “lui”.

Si dice che non e’ uno sport da femminucce: si fatica, ci si puo’ fare male, ci si sporca, serve coraggio, voglia di mettersi in gioco e superare i propri limiti.


E’ uno sport in cui conta quel che sai fare e non il come sei.
E’ un modo per stare all’aria aperta, per unire il piacere della scoperta della montagna e dell’ambiente naturale in genere ad un qualcosa di adrenalinico che regala belle sensazioni.
Io la vedo cosi’. E nell’epoca dell’ebike l’accessibilita’ si allarga anche a chi (questo vale cmq per ambo i sessi) non ha un granche’ di allenamento e non ama allenarsi in modo sistematico (eh si, in realta’ ancheio faccio parte di questa categoria, pedalo ancora con le mie gambe perche’ le mie finanze sono limitate, e anche un po’ perche’ cmq la soddisfazione di arrivare su senza aiuti resta cmq maggiore…) e vuole semplicemente divertirsi tanto all’aria aperta.

Credo che comunque lo scoglio per chi vuole avvicinarsi alla mtb, specie se donna e insicura del se e quanto potrebbe poi praticare questo sport, resti nel mezzo, che purtroppo, fa TANTO la differenza.

Sono la prima a comprendere e a vedere che, a volte, possono esserci anche delle ragazze curiose nei confronti di questo sport (magari provenienti da altri action sport piu’ economici tipo surf e skate) ma impossibilitate a provare in quanto e’ difficile trovare una bici adatta (specie in taglia piccola), e anche i noleggi hanno un costo che richiede davvero una bella motivazione per avvicinarsi.

3 girlz jumping …. anche le donne saltano …

Pef fare un confronto, se si vuole iniziare a fare surf, e’ facile trovare chi ti presta la tavola e magari pure la muta se in inverno. Le scuole hanno prezzi accessibilissimi per la prima lezione.

La mtb … e’ tutto molto molto piu’ complicato. Oltre alla bici ti serve il casco, e minimo sindacale ginocchiere e guanti, oltre che un pantaloncino con il fondello.
E sarebbe meglio che tutte queste cose fossero della taglia giusta.

Sopratutto la bici.
Spesso non si trovano le S a noleggio. O se ne trovano poche e magari montate entry level.

Sarebbe bello promuovere questo sport tra le donne, farlo conoscere e far capire che puo’ essere molto divertente e che non necessariamente deve essere preso come attivita’ agonistica o come una cosa estrema. Ci sono percorsi divertenti, panoramici e accessibili che permettono di impratichirsi nella guida della mtb in contesti molto belli, senza farsi prendere dalle ossessioni dei tempi e di strava.

Stara’ poi a voi decidere quale sara’ il vostro obbiettivo e quanto alta posizionare l’asticella.

Un bel saltino … ma e’ piu’ facile di quello che potete immaginare ….

Il problema di fondo e’ che manca il background e che il costo d’ingresso in questo sport e’ alto: diventa ancora piu’ alto se si vuole tutto-e-subito (ebike) … si riduce se si decide di valutare un buon usato (e qua si possono fare affari d’oro di questi tempi) e iniziare spingendo con le proprie gambine (cosa che puo’ diventare una buona alternativa alla palestra)

Un’altro deterrente che vedo tra le donne e’ che poche hanno il coraggio di uscire da sole come faccio io. Se io, quando sono finita qua a Roma, avessi aspettato di trovare qualcuno con cui andare in bici non avrei ricominciato. Invece mi sono armata di GPS e santa pazienza, e mi sono inerpicata su per Monte Cavo per poi scendere dal trail noto come “tre”.

Pian piano, offline e online, ho iniziato a conoscere altri/e biker con cui condividere qualche uscita. Non sempre ho trovato la compagnia giusta, a volte sono stata io a improvvisarmi guida e accompagnare altri biker in trail per loro nuovi, altre volte sono riuscita a fatica a inserirmi in gruppi dove ero (sono) il fanalino di coda, altre volte ancora mi sono trovata nella situazione di essere “la piu’ brava degli scarsi”.

Tornando al tema primario, io credo che in fondo, sia tutta una questione di mancanza di background … sopratutto se si vive in una grande citta’ non e’ facile farsi venire la fantasia di andare giu’ per sgarupi con una bicicletta. Non e’ la “fantasia esotica e/o fashon” del surf. La MTB e’ un mondo a se, ha tante variabili e tante sfaccettature, credo pero’ davvero che ce ne possa essere per tutti.

La MTB, un po’ come lo skialp/snowalp, unisce la voglia di esplorazione e di stare nella natura con un pizzico di adrenalina e divertimento.
Se questo mix vi incurioisice, e’ uno sport da provare.

Sarebbe bello vedere qualche azienda di quelle piu’ sensibili al mercato ladies (la prima che mi viene in mente e’ GIANT), organizzare test events GRATUITI o a costi irrisori che permettano di incuriosire piu’ ragazze e donne a questo sport. Solo cosi’ forse si ampliera’ la base e potremmo vedere un incremento delle “quote rosa”

Concludendo, se siete curiose di provare questo sport ma non avete contatti, non arrendetevi. La via piu’ semplice e’ il noleggio nei bikepark durante la stagione estiva, altrimenti anche gli eventi test tipo italian bike test talvolta possono riservare delle opportunita’. Per quello che mi riguarda, metto ben volentieri a disposizione gratuitamente la mia skill e la mia qualifica di TM1 (maestra FCI di 1o livello) ad ogni ragazza curiosa di provare questo fantastico sport.

Spero in futuro di vedere + donne sui trail 😉

MtB Liguria : Monte Gazzo (GE)

MtB Liguria : Monte Gazzo (GE)

L’occasione di girare in Liguria va sempre sfruttata, dunque perche’ non approfittare del meteo favorevole sulla via del ritorno e lanciarsi alla scoperta di qualche nuovo percorso?
Detto, fatto, un breve scambio di messaggi con Sara delle #ragazzeFreeride e siamo pronte ad avventurarci alla scoperta del monte Gazzo, o meglio di “Gazzolandia” come lo chiama Sara. Ci riferiamo all’ennesima altura sopra Genova, stavolta siamo sul versante di ponente, in una zona con un ottima esposizione e ventilazione che dovrebbe aver ben drenato la pioggia e la neve dei giorni precedenti.
Giunta con qualche complicazione al punto di partenza, iniziamo a pedalare lungo una tranquilla strada secondaria asfaltata, molto panoramica e godibile, insomma una di quelle strade che fanno apprezzare anche la salita. Qualche strappo ma nulla di che, la vista verso il mare come sempre in questi giri ripaga la fatica. La temperatura e’ ottima, un po’ di venticello da nord ma un cielo super limpido e soleggiato mettono i presupposti per una giornata perfetta.

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Scolliniamo verso l’entroterra, e dopo una breve discesa arriviamo al primo trail,chiamato “Muskat” una new entry a detta di Matteo, la nostra guida. Anche per lui e’ la prima run su questo trail che scende nel bosco, che dovrebbe essere come genere un enduro abbastanza easy con qualche rilancio pedalato. Mettiamo le protezioni e via, si scende tranquilli tra curve abbastanza strette e rilanci, ma tutto molto apprezzabile e guidabile.

sara
Il sentiero finisce su una strada asfaltata in una vallata interna, ho perso un po’ il senso dell’orientamento ma ci fidiamo della guida. Ora c’e’ da pedalare nuovamente per un po’, dobbiamo scollinare e riportarci verso il mare. La salita fortunatamente anche qua e’ sempre tranquilla, panoramica e appagante: si costeggia un torrente abbastanza impervio, con cascatelle e canyon, che all’altezza dei paesini molto caratteristici dell’entroterra, viene attraversato da una serie di ponticelli abbastanza particolari, che presentano al centro cappellette e piloni votivi.

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Lasciato il fondovalle si sale verso un colle, qua il vento si fa sentire, ma passata un’ultima rampa dopo una breve discesa su asfalto imbocchiamo il primo trail della lunga discesa che ci riportera’ nel fondovalle.
Questo primo sterrato in realta’ e’ un po’ un collegamento tra i versanti, ma presenta comunque qualche passaggetto su roccia a cui prestare attenzione, per poi attraversare una radura molto panoramica e ritrovare l’asfalto gia’ percorso all’andata.

sun mtb
Un breve falsopiano e entriamo nel bello del giro, ci aspettano due trail lato mare da leccarsi i baffi : Cippo e Fortini.

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Sono due trail molto panoramici, a tratti tecnici senza mai sfociare nel troppo difficile, con curve piu’ o meno strette, qualche passaggio su roccia e qualche gradone un po’ piu’ ostico. Tutto molto fattibile anche con una front con la giusta cautela, un trail ben calibrato per divertirsi e progredire, senza mai sfociare nel banale o nel “cuocifreni”, restano infatti abbastanza frequenti i rilanci o comunque tratte in cui tocca dare qualche giro di pedale. Con Sara ci motiviamo a vicenda sui passaggi piu’ ostici, e’ divertente ed e’ piu’ motivante mettersi in gioco tra ragazze.
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L’ultima sezione e’ un po’ piu’ flow e veloce, per il resto un bellissimo tracciato, di quelli che solo la Liguria riesce a regalare, unendo splendidi panorami a sentieri che hanno sempre qualcosa di bello per cui valga la pena farti venire la voglia di ripeterli .
Una regione, una citta’ (Genova) ed un territorio incredibile per i bikers, con innumerevoli versanti e comprensori sfruttabili al meglio in base al clima. Percorsi mai banali, mai ripetitivi, per tutti gli stili e i livelli. Davvero un paradiso per chi ci abita e per chi, come la sottoscritta, ha occasione di andarci abbastanza di frequente 😉
Concludendo, una gran giornata, un grosso grazie a Sara che all’ultimo mi ha “organizzato” questo super giro che in numeri si traduce in 23km con 800 d+. Promosse anche le mie gambe, che han girato bene probabilmente grazie all'”allenamento” fatto in quota con la splitboard.
Non posso che sperare di tornare prestissimo a girare in Liguria !!!

Traccia:

MTB: Genova Monte Fasce

Monte Fasce, trail Topinigi …

La Liguria … il paradiso della MTB … basta aprire trailforks per rendersi conto di quanti sentieri ci siano in questa stretta regione dove si possono trovare alture a picco sul mare in grado di sfiorare i 1000 metri di quota …

Ogni rientro a “casa” è buono per approfittare delle risorse di questa terra, e stavolta in compagnia delle due Sara delle #ragazzefreeride abbiamo sfidato il fango sul trail Topinigi. Si tratta per ora solo di un piccolo assaggio, in quanto le avverse condizioni meteo ci hanno imposto di dimezzare il giro.

Lascio spazio ai video, ricordando con grande gioia questi momenti che hanno dell’incredibile …. tre donne con bici da enduro … le aliene esistono e scendono dalle antenne del Fasce …. buona visione e buone Feste !

Singletrack de l’infernet 2018

Singletrack de l’infernet 2018 (da Monginevro)

A 1 anno di distanza ritorniamo a percorrere il singletrack de l’Infernet… Giusto per rinfrescarci la memoria stiamo parlando di un trail
classificato come nero da FFC-VTT, che dalla zona del fort du Gondrand (Monginevro) scende con piu’ o meno stretti tornanti verso Briancon.
Lo scorso anno, con la Specy da appena 1 settimana, il suddetto trail si era rivelato parecchio ostico su molti tornantini .

STavolta non sono sola, ma in compagnia di Angela delle #ragazzefreeride , con cui ho gia’ avuto occasione di condividere alcuni splendidi giri in Liguria 😉

Per rendere la salita piu’ accettabile partiamo da Monginevro. Da qua in un paio d’ore maciniamo circa 650 d+ , fino al fort du Gondrand,  da cui devieremo per l’infernet.

gondrand 1

Come da ricordi, si inizia con un lungo e veloce attraversamento di ghiaioni in mezzacosta. Poi la musica cambia completamente, ed eccoci entrare nel famoso singletrack. Il sentiero si snoda serpeggiando nei boschi, con un infinita’ di curve di diverso raggio intervallate da qualche sezione piu’ flow.

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curvaaaa

flow...
Stavolta, sara’ per la presenza di Angela che ha fatto sempre da apripista, le difficolta‘, pur essendo presenti, non sembrano essere cosi insormontabili, e il lungo trail scorre alla grande sotto le nostre ruote, impegnandoci quanto basta e regalandoci grande gioia e soddisfazione ad ogni tornante chiuso.
Anche in questo caso il video è piu’ eloquente di 1000 parole ….


Come tutte le cose belle anche questo trail ha un lieto fine … o quasi … La partenza da Monginevro ci ha scontato 500 mt di dislivello sul giro fatto da briancon e 300 sulla prima salita … ma comunque abbiamo perso 300 mt nei confronti di Monginevro, e dunque ci tocca un’ultimo, apparentemente eterno sforzo per risalire, inseguite dalle nuvole sempre piu’ nere …

Scampiamo il temporale e concludiamo con birretta di rito e caffè (inastpettataamente italianissimo e ottimo) .

Sintetizzando, la partenza dal Mongi permette fondamentalmente di arrivare sul lungo trail piu’ lucidi rispetto alla salita da briancon effettuata lo scorso anno. Certo risalire non è stata – almeno per me una passeggiata di salute, ma senza dubbio meglio questa versione che non quella da 1200 d+ e 14 km di interminabile salita.
Non posso non essere super soddisfatta dei progressi fatti nello stretto. Ben inteso che le “condizioni al contorno”, ovvero compangia super, terreno,
sentiero mai pericoloso hanno fatto la loro, ma le curve le abbiamo fatte io e la biciona verdina …

Un grandissimo ringraziamento va ad Angela, super Ragazza Freeride senza paura, che ha condiviso com me questo giro ed è coraggiosamente sempre stata avanti . Speriamo di ritrovarci presto sui trail 😉

Traccia versione Monginevro

MTB: Torriglia enduro

Torriglia enduro Bull Park

Continuiamo la serie “posti improbabili“. Stavolta siamo nell’entroterra Ligure, a meno di 30 km da Genova, in un paesino arroccato sui bricchi chiamato Torriglia. Siamo poco sotto i 1000 mt slm e fa freddo, il termomentro del qubo segna 13 gradi. Bello sbalzo dai 25 del giorno precedente. Il cielo è coperto anche se saltariamente si intravede qualche piccolo squarcio di sereno , insomma, la situazione meteo indurrebbe la maggior parte degli esseri umani normali a tapparsi in casa. Ma essere biker è qualcosa di diverso, questo sport ti puo’ portare a raggiungere angoli sperduti fuori dalle abituali rotte turistiche pur di pedalare in un nuovo posto. Se poi c’è la compagnia delle #RagazzeFreeride Angela e Sara i km sono piu’ che giustificati, e malgrado le minacce dal cielo sono sicura che ci sara’ da divertirsi. Con noi c’è anche Massimo, elettrico con una KTM motorizzata bosh. Un caffè e si parte …. dolcemente si sale su asfalto prima,
poi due belle rampe e poi un bel mix di pedalato (piu’ o meno visto il viscidume) e spingismo. Arriviamo alla prima breve ma simpatica
discesetta, poi si risale su un mezzacosta che fa parte dell’Alta Via Ligure. Lungo questo tratto ci fermiamo piu’ volte ad ammirare il panorama… malgrado il tempo la vista tra monti e mare in lontananza è notevole spaziando fino al promontorio di Portofino e a Sestri Levante. Ancora uno sforzo e si raggiunge uno slargo su asfalto, da cui inizia il collegamento per i trail veri e propri. Anche da qua la vista è da non perdere.

chiesa mare e monti mare e monti1 mare e monti 3 io ragazze freeride

Si entra quindi nel bosco di castagni che ospita il “Bull Park“. Ci troviamo dunque in una location con trails costruiti ad-hoc per la MTB.Nell’ordine percorreremo Toro1, Toro2 e Toro che corre. La prima parte, con curve spondate abbastanza strette ma molto divertenti, è comune a tutti i trails. Toro 1 parte con una linea di salti, ben fatti e tutti fattibili .. Anche Sara con la sua Slayer (stretta parente della mia Slayerina) ci fa vedere che le ruote da 26′ ancora si difendono.

toro jump

Il sentiero si fa poi piu’ tecnico con alcuni ripidoni viscidi che mi creano qualche difficolta’. Nulla di difficile se il terreno fosse stato secco. Risaliamo su asfalto per andare a fare Toro2. Questo è un po’ piu’ lungo e flow, con terreno perfetto. Ricorda un po’ un mix tra la Pecora alta e il cinghiale di Formello, per chi conosce la location. Dinuovo risalita su asfalto, e stavolta facciamo Toro che Corre, il piu’ tecnico dei 3, con ripidi e curve a gomito che mettono alla prova tutti. Chi prima o chi dopo in qualche punto del sentiero è andata/o giu’… complice anche il terreno non ottimale.

up up2

top2 top3

Purtoppo come sempre le cose belle hanno un termine … e anche le gambe iniziano a dare segni di cedimento. Ci aspetta ancora qualche km di asfalto per tornare nel centro abitato che fortunatamente scorrono abbastanza facilmente. Come in tutti questi casi non puo’ mancare la birra di fine giro … In conclusione …. il meteo per fortuna ha tenuto, permettendomi di scoprire una nuova location gia’ in quota (i trail si sviluppano tra i 1000 e i 1200 slm) che puo’ essere un opzione per sfuggire al caldo in caso mi ritrovassi d’estate in zona.
I trail sono ottimamente costruiti, meno tecnici se confrontati allo standard ligure ma non per questo meno divertenti. La risalita su asfalto è pallosa ma umana , certo è che questo tipo di situazioni ben si prestano ai “criceti elettrici” o al meccanizzare con i furgoni.
D’altra parte, la MTB puo’ portare un minimo di turismo e far lavorare gli esercenti di location ben fuori dalle rotte standard.
Ultimo ma non meno importante la compagnia: #RagazzeFreeride è una stupenda realta’ che unisce donne con questa anomala passione a due ruote.
Girare e potersi confrontare con Angela e Sara porta il divertimento ad un’altro livello. Anche la presenza di Massimo, malgrado elettrico,
ha dimostrato che con un po’ di buona volonta’ e spirito di adattamento la convivenza in certi spot è applicabile. Purtoppo non tutti la pensano cosi’ ….

Speriamo di tornare presto nell’#universoparallelo. Adesso ahimè si riparte verso sud

Relive

Relive ‘Torriglia’

Traccia
GPSies - Torriglia



MTB: Genova Righi – atto 2°

Genova – Righi – Atto secondo

Uscire di casa in bici, arrivare alla stazione, prendere il treno per Genova Principe e trovare un’amica biker che ti aspetta. In pratica il mondo dei sogni, l’universo parallelo chiamato Liguria dove molto è misura di biker. Scesa dal treno incontro subito Laura, un’altra delle #ragazzefreeride con cui saliremo a Righi con la funicolare e da li iniziera’ il gliro. Stesso iter seguito nella prima esperienza di un mesetto fa con Angela, ma stavolta la strada è un po’ diversa. Raggiungiamo in breve un forte, aperto in occasione di un evento MTB con tanto di pump track all’interno. C’è anche la possibilita’ (teorica) di testare alcune ebike, ma l’attesa rischia di essere troppo lunga, inoltre non amo fare test di questo tipo su terreni che non conosco.

righi 1 righi 2

Ci uniamo ad un gruppo eterogeneo (comprensivo di elettrici) di maschietti e iniziamo il giro. Subito a sorpresa un bresissimo ma divertente singletrack tutto curve, poi si pedala, piu’ o meno agevolmente su un panoramico mezzacosta. Da qua arriviamo al primo trail, il Maggiolino, gia’ fatto nel precedente giro. Ma stavolta vi ci porto proprio grazie all’action cam:

Il trail è mediamente flow con una sezione tecnica abbastanza ripida e insidiosa, complice anche il terreno molto secco, ma si fa senza intoppi. Rientriamo poi su una strada sterrata molto frequentata da pedoni. Risaliamo al forte, dove incrociamo Silvia e India, già conosciute al giro della 24h, in attesa di testare un ebike (chissa’ come sara’ andata …) .
Il tempo si guasta un pelo, i tempi di attesa non sono chiari e io e Laura ripartiamo. Si unisce Monica, super endurista con esperienza
agonistica. Dunque subito giu’ per i trail, il primo si chiama Bruco, seguito da Artu‘. Tutto techical flow molto da guidare, su un buon terreno. Insomma cose che a me e alla mia specy piacciono. Risaliamo e facciamo subito un’altro trail, forse il piu’ flow del giorno, si chiama le Frecce. Da li dinuovo asfalto, e stavolta ci fermiamo per una pausa comprensiva della dovuta birra.
Un’ultima run sulle Frecce, un’ultimo sterrato e poi l’asfalto ci ricondurra’ in centro di Genova.
Ne approfittiamo per un breve giro per le vie principali della citta’, che in questo periodo è addobbata di ombrelli colorati in occaione dell’evento fieristico euroflora.

kiaz & laura

Concludendo, la fortuna di avere trails di un certo livello dietro casa non è cosa da poco, e non lo è nemmeno il poter raggiungere facilmente
svariati “spot” senza usare la macchina. Il genere prevalmente è come detto il flow a tratti tecnico, che richiede sempre un po’ di attenzione. Il terreno ligure aiuta, avere dislivelli di 500 e piu’ mt a ridosso del mare e a ridosso di un capologo di regione non è cosa che capita ovunque. Ma ormai lo abbiamo capito. Per la MTB (e non solo) questa regione con cui ho comunque un certo legame non ha uguali …
Il prossimo step ci portera’ invece nell’entroterra …. Stay tuned ….

Relive ‘Genova righi 2’

Traccia GPX :
GPSies - Genova Righi

MTB: Finale Ligure 24h con le #RagazzeFreeride

Finale Ligure 24h con le #RagazzeFreeride

Dimentichiamoci per un giorno di tutto quello che è la routine, anche quella routine legata alla mtb. Dimentichiamoci di Formello, dei giri in solitaria o della non sempre semplice convivenza con gli elettrici. Siamo dinuovo in zona Finale Ligure, e stavolta io e la mia Specy siamo in compagnia delle Ragazze Freeride. Sei donne in bici, un miracolo potrei dire !! Sara, Angela, Silvia, India , Manuela e la sottoscritta … queste ragazze sono qua per provare il giro della 24 ore di Finale, storica gara endurance a squadre in cui si deve percorrere un anello a turno lungo ben 24 ore … niente male !! Pur non conoscendoci il feeling con il gruppo è subito ottimo, e dopo un caffe’ si inizia a pedalare .
Il tracciato, almeno sulla carta non è propriamente enduro, si tratta di un anello in stile XCO (cross country olimpico) di circa 10km, in cui ci sono molte sezioni da pedalare ma anche una buona parte di divertenti discese come vedremo in seguito. Il livello in discesa è di fattibilita’ anche con un frontino (a patto di saperlo portare, perchè cmq siamo in liguria e pietre ed ostacoli non mancano) , mentre le salite sono spesso tecniche, richiedono sia gamba che capacita’ o, in alternativa, una bella e-bike.

Il percorso parte dall’altopiano delle Maine, a cavallo tra Spotorno e Finale Ligure. Si inizia con un singletrack saliscendi, da pedalare che spezza molto, con molti cambi e sprint in salita. Si capisce subito che non è il classico giro enduro in cui in qualche modo si sale e poi si scende, almeno in una prima fase. Dopo un po’ di questi saliscendi un po’ troppo da frontino o elettrica per i miei gusti,

24h 1 24h 2 24h 3

Arriviamo ad un bel mezzacosta panoramico, e quindi una prima discesa un po’ piu’ lunghetta. Il trail si lascia guidare, presenta qualche piccolo ostacolo ma #nientedidifficile , solo tanto divertimento e una bella vista a picco sul mare.
Un’altra tratta mezzacosta super panoramica, foto di gruppo e davvero tanto divertimento e bella compagnia. Non posso non osservarela Slayer di Sara, “gemella diversa” della mia #Slayerina … peccato che la modifica monocorona la rendano poco pedalabile a differenza della mia. Resta sempre la mia “bici del cuore”, quella che mi ha fatto entrare in questo mondo magico … certo ora con la Specy è
altra cosa … ma #Slayerina è sempre li …

gruppo rayazzefreeride

slayer sara

specy 24h vs noli

Il giro continua, tra tratte panoramiche, flow, e “spingismo” per chi come me in salita tecnica ha problemi sia fisici che di rapporti che di geometrie …ma tutto sempre nel segno del divertimento e della condivisione di tutto quello che di positivo la MTB puo’ dare … fino ad arrivare ad un ultima salita a spingismo, che conduce al premio finale: il TOBOGA, una tratta super flow con sponde GIGANTI … una di quelle cose che immaginavi esistessero solo nei video …. roba da giostra, e quindi criceto mode on, si torna su a ripetere le ultime enormi sponde paraboliche di questo trail indescrivibile per il godimento che trasmette. Strettamente consigliato a tutti, dalla bmx all’elettrica. Tornerei di corsa solo per girare su questa sezione.

birra

Immancabile la birra di fine giro … e tanto casino in compagnia. Non c’è nulla di piu’ bello che confrontarsi,  con le altre #ragazzeFreeride su argomenti tecnici che possono spaziare dalla sella alla scelta dei rapporti, cose che indubbiamente
sono un po’ differenti tra i due sessi …

Che dire … un universo parallelo. L’enduro al femminile esiste. Non sono sola nella galassia, lo sono solo nel mio attuale pianeta.
Lo so, #noneunosportdafemminucce .. ma a noi piace cosi’. Finalmente posso parlare al plurale. Grazie di eistere #RagazzeFreeride , tornero’ al piu’ presto a trovarvi , nel frattempo torno alla mio mondo reale, girando sui flow trails di Formello e rendendo disponible #slayerina a chi volesse avvicinarsi a questo sport, che non è solo fatto di sfide e tecnica, ma è anche un bellissimo modo per stare all’aria aperta e vedere posti nuovi 🙂

A presto ragazze !!!

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