Surf: first test : Seangolare beanie

Ammettiamolo : i cappucci in neoprene per praticare surf in invenrno fanno sicuramente il loro lavoro, ma dal punto di vista estetico
possono non essere un granchè, offrendo un look che va da Diabolik per i cappucci integrali tipo sub alla cuffia da pallanuoto per quelli un po’ piu’ leggeri … inoltre cappucci troppo chiusi a livello di orecchie possono influenzare negativamente il nostro equilibrio.
Da qualche tempo avevo notato che brand che puntano piu’ ai kiters e ai windsurfisti proponevano “beanies” ovvero cuffiotti in neoprene con l’aspetto di un classico berretto da montagna invernale. Da qua l’idea di contattare Cinzia di Seangolare, brand specializzato in mute e accessori di neoprene custom, e vedere se si poteva realizzare un cuffiotto esteticamente carino per surfare d’inverno.
Detto, fatto, eccolo qua.

zuccotto1


zuccotto2

Gia’ fuori dall’acqua si nota l’ottima realizzazione e il fatto che potrebbe tranquillamente essere usato per andare in snowboard o
semplicemente per andare a spasso d’inverno. Ma quel che voglio capire è se fa quel che deve in acqua, quindi procediamo.

io cuffiotto

Lo spot prescelto è Banzai, ci sono 2/3 piedi (30-90 cm) d’onda abbastanza puliti. Temperatura aria 10 gradi, acqua sui 13.
Assicuro il cuffiotto con un cordino tramite l’apposito anello alla cerniera della muta, stando attenta a non creare passaggi pericolosi,
e via in mare.
Le condizioni sono semplici, il rischio cadute è basso e il picco ben definito, con conseguente facile risalita in lineup

banzai

La prima impressione è molto buona. Le orecchie sono libere quanto basta per sentirci bene e per non influenzare l’equlibrio , la capoccia sta comunque al caldo. Certo, non è caldo come un cappuccio integrale tipo sub, ma è paragonabile a quelli tipo cuffia da pallanuoto. Certo la giornata non era impegnativa, e non ho fatto wipeout o turtle dive, ma in un ora e mezza di surf non si è mosso dalla capoccia. Andra’ riprovato con mare piu’ formato e in spot dove i canali di risalita non sono sempre diretti.
Le prime impressioni sono molto positive: non è facile trovare accessori che uniscano estetica e funzionalita’, ma stavolta questo  zuccotto pare davvero aver fatto bingo.

Per maggiori infos e eventuali ordini vi invito a visitare il sito di Seangolare 😉

MTB: Formello new trails , Vacca e Toro

Vacca e Toro , sono 2 nuovi trails nella zona delle Valli del Sorbo di Formello … andiamo a scopririli ….

La zona delle Valli del Sorbo è la meno frequentata dai bikers che girano a Formello, anche se storicamente i primi trails dedicati alle bici (Falco, tartaruga, canyon) sono nati proprio da questo versante. Rispetto ai trails della Macchia di Sacrofano, questi sono un po’ piu’ naturali, e la zona è a tratti piu’ umida (cosa buona in caso di clima secco) grazie al corso d’acqua del Sorbo.

Si parte dunque alla scoperta di questa zona, stavolta sono in compagnia di “e-Mike” e della sua nuova fiammante Mondraker e-Crusher … un bel bicione assistito da motore Shimano. Io ovviamente pedalo con le mie gambe la Specy, ma ammetto che in queste situazioni di ricerca di nuovi sentieri l’avere un amico elettrico che puo’ andare in avanscoperta e trainarmi se serve è una gran risorsa.

Il nostro giro comincia con la Vacca, trail che parte poco dopo l’ingresso del Sorbo da via della Porcineta, prima dei pali della luce, il cui imbocco è contrassegnato da due fascette arancio. Il trail è relativamente facile, mediamente flow con un terreno che deve ancora “farsi”, ma lascia ben sperare … molto particolare, con passaggi stretti in mezzo a cespugli e arbusti … suggestivo. Si esce direttamente sulla strada principale della Valle del Sorbo, da qua la traccia i nostro possesso ci suggerisce di risalire un po’ sull’asfalto per imboccare un nuovo trail in discesa, relativamente breve ma simpatico, che ci porta in un’altra vallata secondaria caratterizzata da una splendida radura …  Da qua saliremo al trail Toro, ma prima ci allunghiamo di qualche centinaia di metri per ammirare le cascate.

sorbo ponticello sorbo radura

cascate sorbo

Si supera dunque il ponticello di legno e si sale verso il trail Toro sulla collina antistante. La salita a parte qualche breve tratto (comune anche alla discesa) è tutta pedalabile anche se a tratti impegnativa, ovviamente e-Mike si arrampica agevolmente sui muri, io fatico un po’ ma comunque arrivo in cima senza troppi problemi. Dalla cima della collina non è facilissimo trovare l’imbocco del sentiero, occorre porre attenzione ad un paletto con fettuccia e restare sulla destra, ravanando nei cespugli e osservando spesso il gps siamo poi riusciti ad immetterci sul trail “Toro” … anche questo molto flow, con delle belle sponde e volendo qualche salto, terreno un po’ piu’ secco, molto divertente e con qualche passaggio tecnico (tutto super fattibile) nel finale …

emike kiaz sorbo

Ripercorriamo quindi a ritroso la valle del Sorbo, per tornare verso la zona dei trail “storici”, con l’idea di risalire ancora una volta per fare ancora un sentiero in discesa. Proviamo a risalire sfruttando una “scorciatoia” suggeritaci dal trail builder local Barrozza … scorciatoia che sara’ si scorciatoia, ma che per me si traduce in 100% spingismo, e sulla tratta piu’ impervia e ripida mette in crisi anche e-mike e il suo mezzo motorizzato .

Decidiamo di scendere per il classico “tartaruga”, trail divertente abbastanza naturale con un bel ripidone …   in poco tempo siamo dinuovo nel fondovalle, ne approfittiamo per allungarci nuovamente di qualche metro fino a poco sotto il Santuario del Sorbo … ultime foto e ultima risalita su asfalto, stavolta approfittando della potenza di traino del bicione motorizzato.

mik

backlight

Per concludere, diciamo che si tratta di una zona molto panoramica  e caratteristica con ancora molte potenzialita’ da sfruttare, dove visti i dislivelli “brevi” si riesce anche a far convivere chi pedala con le sue gambe con chi si fa aiutare dalla batteria a patto di avere un po’ di pazienza e flessibilita’.

Relive:

Relive ‘Sorbo with e-Mike’


Per la traccia vi rimando a questa, fornita da Bicinatura.it

Si ringraziano MTB Formello, Barrozza e tutti i trail builders per il gran lavoro che permette un gran divertimento a tutti i bikers !!

Surf + MTB .. Lucida Follia …

21-1-2017 , La domenica inizia come tante altre in cui le previsioni meteomarine lasciano intuire che la probabilità di poter surfare onde dignitose è buona: si consultano tutti i vari siti meteo, webcam, ecc, e si decide da dove cominciare, sperando di andare a colpo sicuro. Il mio rapporto con il surf in questi ultimi anni è cambiato, diventando molto meno ossessivo, e ricercando solo condizioni e situazioni che possono essere divertenti per una longboarder un po’ attempata e scassata come me. Per farla breve, se un tempo in condizioni di mare dubbiose mi muovevo sempre e comunque, girando come una trottola e macinando km alla ricerca di spot surfabili, adesso se solo sussiste il rischio di vento attivo e/o mare choppato e non liscio preferisco dedicare tutto il mio tempo alla mia amata biciclettina.
Come spesso accade, non tutte le ciambelle vengno con il buco, e in assenza di webcam dirette sullo spot mi ritrovo ad Anzio intorno alle 10 del mattino, con una situazione tutt’altro che rosea. Vento assente (e questo non in tutti gli spot è un bene) , mare schiumoso e tendente al close out (onda che chiude tutta d’un colpo non permettendo la surfata). Piu’ a sud le cose non migliorano, e il mare è maledettamente piccolo. Il vento proprio non ne vuole sapere di soffiare come da previsione. In queste circostanze le cose sono due, o meglio 3: o si aspetta, o si parte macinando km alla ricerca dello spot migliore, oppure si torna a casa e cambia programma prendendo la bici. Decido di aspettare. Attorno alle 11 finalmente qualche serie regolare a centro baia arriva, mi butto con la riserva di cambiare programa in caso di divertimento limitato.

marins 1

Il mare migliora ancora, sopratutto quando finalmente inizia ad alzarsi un po’ il maestrale, e finalmente arriva qualche serie di un certo spessore, anche se rimane una condizione non facile e non ottimale per la mia Violetta, longboard classico self made. Di certo non la mia giornata perfetta, ma almeno è valsa la pena entrare ….
kiaz surf marins

Dopo due ore il mal di schiena inizia a farsi sentire, essendo ancora relativamente presto non resisto … volo al box a cambiare attrezzo, fuori Violetta dentro la Specy e via verso Formello ….  Le giornate si allungano e finalmente si riesce a girare anche al pomeriggio, senza fare troppo le corse contro il tempo …
kiaz formello

Non so se nel pomeriggio da qualche parte il Mare possa essere migliorato. Una cosa è certa, che con la bici non si sbaglia mai … inoltre puo’ sembrare strano, ma molti miglioramenti tecnici sopratutto riguardanti la reattività, la capacità di leggere il terreno e di anticipare un certo tipo di azione, me li sto ritrovando anche in Mare, traendo giovamento da una migliore velocità nella lettura dell’onda e nel prevederne l’evoluzione capendo in anticipo su quale sezione sarà possibile effetture una certa manovra …. Mai e poi mai avrei immaginato di trovare un incrocio “tecnico” tra due sport cosi’ diversi ….

volpe1 sunset volpe

Insomma una giornata un po’ folle, ma sicuramente produttiva a 360. Never stop riding !!


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MTB: Sestri sentiero sant’anna Video

Il “sant’Anna” è uno dei classici percorsi enduro di Sestri Levante. Ne abbiamo gia’ parlato un po’ di tempo fa, e questa è la terza volta che lo affronto (la seconda con la Specy). Finalmente lo ho chiuso completamente in sella. In rete ci sono tantissimi video di questa tratta, spesso con protagonisti pro o comunque rider di un certo livello. La mia prospettiva non sara’ di certo veloce, ma permette di ammirare la spettacolarita’ del paesaggio e la difficoltà di alcuni tratti rocciosi. Buona visione a bordo della Stumpjumper verdina !

Per informazioni ulteriori sul giro e sul sentiero, traccia gps e relive, vi rimando al vecchio articolo 😉 


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snowboard: lasciare il segno

Ogni traccia in neve fresca in snowboard è una firma. Che sia su un pendio ripido, un canale, un bosco, un ampio panettone. è sempre una firma. Quando poi, dopo tanto tempo, torno a surfare le montagne di casa, e a introdurre al mondo della neve non lavorata due cari amici, la giornata puo’ diventare perfetta, facendoci credere x un paio d’ore di essere in pieni anni 90.

Dopo anni, torno a sentirmi Local di questa valle anche d’inverno. La prudenza di questi tempi di clima instabile non è mai troppa.

sociapow

La fortuna ci porta su una pista non battuta, situazione ideale x iniziare a fare qualche curva, e incominciare a capire l’essenza dello snowboard. Quel surf feeling da cui per quanto mi riguarda è iniziato tutto, portandomi alla fine a cercare la vera sensazione da cui deriva, imparando a scivolare anche sull‘elemento liquido.

Meglio tardi che mai, con la dovuta prudenza e un po’ di fortuna, ogni tanto questo capriccioso meteo ci fa ancora godere.
Il divertimento continua, il 2018 si apre con ancora qualche ultima bella curva in powder, e viste le buone sensazioni, anche con un piccolo salto.

pow 1 pow 2

jump kiaz

Snowboard e neve d’altri tempi, con una tavola azzeccatissima che permette di godere a 360 della montagna senza  rimpiangere di avere il mezzo sbagliato. Una one-board quiver perfetta per chi ama le curve, siano esse condotte in pista o linee in fresca.

snowboard postcard from heaven from KiaZ bike surf and more on Vimeo.

groomr22

Purtroppo le ferie stanno volgendo al termine, e non resta che memorizzare bene questi attimi, che assieme a tanti altri vissuti in passato mi fanno sentire fortunata ad aver vissuto la nascita e l’evoluzione dello snowboard in questi anni. Lo snowboard è stato per me uno strumento per imparare ad apprezzare la montagna andando oltre l’aspetto prettamente sportivo … iniziando ad uscire anche in backcountry con le ciaspole per conquistarsi la discesa ben presto ho realizzato che l’inverno era troppo breve: da qua la passione per la mtb, che al momento è la mia attivita’ sportiva outdoor primaria. Ho comunque ancora alcuni sogni “bianchi” che vorrei realizzare, non sara’ facile, ma sognare aiuta a sopravvivere.

Never stop riding & never stop dreaming


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2017 end of year

end of year 2017

L’anno sta per finire, e come tradizione scrivo queste righe dalla “mia” Valsusa. Una fine anno nel segno dello snowboard e della powder, che conferma le mie riflessioni di 1 anno fa sull’evoluzione o involuzione di questo sport … evoluzione che ha ben visto l’arrivo delle groomers, tavole che riprendono i concetti freecarve adeguandoli ai tempi e agli attacchi soft.
In questi giorni ho potuto usare in maniera abbastanza esaustiva la k2carveair, confermando la sua propensione alla conduzione senza
disdegnare qualche scappata in fresca, certo non c’è da aspettarsi un freeride, ma come potete vedere dal video si è difesa anche in un giro backcountry in bosco rado con poca pendenza. Purtroppo lo snowboard, da quando vivo a Roma è diventata una piccola parentesi che si apre durante le festività o in rarissime eccezioni..

backcountry 2017 valsusa from KiaZ bike surf and more on Vimeo.

La grande protagnonista di questo 2017 è pero’ lei, la biciclettina. Dopo un periodo di adattamento, la Specialized Stumpjumper verdina si è rivelata una grande amica e compagna di avventure. Il meglio lo ha espresso nei giri liguri, tra cui vale la pena citare Sestri e l’esperienza di Finale di pochi giorni fa. Ma anche nelle location piu’ vicine a Roma ben si difende, regalandomi tante soddisfazioni e divertimento. Tra tutti gli action sport, la mountain bike è quello che in questo periodo mi sta dando piu’ imput positivi,complice il fatto di avere impatto ridotto su articolazioni e schiena, e quindi di poter continuare ad offrirmi possibilita’ di miglioramento malgrado l’avanzare dell’eta’. Visti i continui progressi, sia in termini tecnici che di km, quando pedalo riesco per fortuna a dimenticarmi la mia età anagrafica 😉 , quindi lunga vita a #bicionaverdina !!!


Per concludere, due parole anche sul surf. Le sofferenze alla schiena e il piccolo infortunio alla caviglia non hanno aiutato, ma malgrado tutto anche dal Mare qualche piccola e saltuaria soddisfazione è arrivata.

Con questo, siamo pronti a inizare un nuovo anno di sport all’aria aperta, cercando di dimenticarci i “numeri” che avanzano e continuando a cercare di trovare l’energia per combatterli, senza dare peso a stereotipi che mi vorrebbero con “la testa a posto” …. 😉

Buon 2018, riders di ogni genere e elemento !!!!

MTB: Finale Ligure

Finale Ligure (Vacche – Dolmen – Bondi Trails)

Finale. Uno dei simboli della MTB enduro in Italia e non solo. Una delle location in cui l’enduro è nato. Un posto che finora avevo visto solo in foto, video e di cui avevo in passato sentito pareri contrastanti, incutendom anche un certo timore.

Ma per capire davvero cos’è Finale bisogna andarci.
L’occasione arriva il giorno della vigilia di Natale, in cui last minute riesco ad unirmi ad un giro organizzato da Daniele, guida MTB operante nel NordOvest che seguo via Facebook.

La sera prima, iniziano le paranoie sul livello richiesto. La prima cosa che viene in mente parlando di Finale è l’ews, enduro world  series. Solo l’idea che nel giro programmato verra’ inclusa una delle prove speciali del Mondiale di enduro mi fa tremare braccia e gambe, nella speranza di essere in grado di scendere da tracciati da coppa del Mondo. I video in questo non aiutano … mentre un po’ piu’ rassicuranti sono i livelli di difficolta’ segnati sul sito e app trailforks, che valulta come blu il livello di difficolta’ …. Da Trailforks si capisce anche con cosa abbiamo a che vedere: sentieri, sentieri e ancora sentieri. Ovunque in un concentrato di trails .


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La mattina del 24 a Rapallo il cielo è grigio e le strade umide. Si spera in bene perchè un incontro ravvicinato con le pietre viscide è l’ultimo dei miei desideri … lungo la strada il tempo non pare migliorare fin dopo Savona, dove verso il mare si inizia a intravedere un po’ di luce … il termomentro sta sui 12 gradi, ottima temperatura considerate che le ultime uscite tra Formello e Civitavecchia le ho fatte con 5/6 gradi.

finale 1

A Finale per fortuna il tempo è piu’ che decente, e si inizia a pedalare, risalendo su asfalto e poi su sterrato senza difficoltà. Il giro proposto da Daniele prevede un primo trail piu’ “semplice”, il Vacche.
Il terreno è perfetto, secco malgrado il tempo sia umido, e subito si comincia a capire con cosa abbiamo a che fare: sassi, sassi e ancora sassi, fortunatamente pietre fisse che rendono importante la scelta della linea, nel complesso niente di eccessivamente complesso a patto di scegliere bene la linea specie in alcuni passaggi piuttosto stretti. Il trail è piuttosto lungo, presenta qualche tratto da pedalare un minimo , ma diciamo che ci siamo fatti un idea del terreno. Si risale, stavolta su singletrack che io faccio quasi tutto a spingismo. Fortunatamente è un mezzacosta panoramico, che attraversa falesie e offre scorci sia verso il mare che verso l’entroterra.

Dopo una breve risalita su asfalto affrontiamo il secondo trail, il Dolmen trail, prova speciale della enduro world series … quello che, diciamo, dai video mi incuteva piu’ timore. Il nome fa riferimento al fatto che lungo il percorso si possono osservare alcuni artefatti risalenti alla Preistoria … e anche qua pietre, gradoni e passaggi tecnici non mancano, impegnativo ma di grande soddisfazione, a conferma dei grandi progressi fatti con la specy negli ultimi tempi e della predisposizione di questa bici al tecnico. 

dolmen trail finale

L’idea di aver fatto  in sella al 90% (siamo scesi solo in un punto molto sporco e coperto da foglie) una Speciale di livello world series è davvero una
gran bella sensazione, sempre piu’ sto riuscendo a controllare la bici a dovere e a capire dove mettere le ruote. In particolare alcuni passaggi sono davvero tecnici, ma fortunatamente mai esposti e con buone vie di fuga. Potendo contare su un terreno davvero perfetto anche cose che apparentemente sembrano davvero complesse diventano fattibili.

finale dolmen end

Un ultima ma facile scalinata ci riporta in paese. Ora si risale sull’altro versante, di circa 220 mt d+, per affrontare l’ultimo  trail del giorno, il Bondi Trail. Questo è piu’ flow e piu’ costruito stile bikepark, ma non per questo privo da insidie, ripidi, curve e tornanti. La stanchezza la fa da padrona, ormai siamo vicino ai 30 km di percorso e abbiamo maturato gia’ + di 900 mt di dislivello positivo, ammetto che su quest’ultimo, divertentisssimo sentiero avrei potuto guidare meglio con le gambe piu’ fresche.

bondi trail end

Per concludere alla classica domanda “ne vale la pena” ? La risposta è si, certamente, di corsa, a patto di avere una full da 150 minimo di escursione e la tecnica sufficente per affrontare scaloni, drop e pietre fisse. Per me gran bella esperienza, diciamo una sorta di “esame di maturità”, a consolidare l’ottimo feeling che sto prendendo con la Specy Stumpjumper evo carbon.

Ringrazio Daniele per la guida in una location dove i sentieri sono ben manutenuti ma non c’è seglaletica, quindi consiglio gps con traccia
ben registrata (le perdite di segnale sono frequenti) o amico/guida che conosca il posto.

Traccia GPS GPX
GPSies - Finale enduro Vacche Dolmen Bondi Trail

Relive:

Relive ‘finale enduro’

PRO : Posto fantastico, trails infiniti, terreno perfetto per l’inverno.
CONTRO : Non adatto a front e principianti. Qua è enduro vero.


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MTB: Formello – Aquila e Canyon

Formello new trails : Aquila e Canyon

Si sa, d’inverno Formello rimane uno dei trail centers piu’ avvantaggiati, grazie al super terreno che assorbe l’acqua meglio di una spugna
e permette di girare su un ottimo fondo anche con umidita’ e pioggia recente. Quindi sfruttiamo questa bella giornata fredda ma non troppo
dal tempo perturbato per esplorare due nuovi sentieri. L’aquila e il Canyon. A dire il vero il Canyon è tutt’altro che nuovo, anzi è uno dei trails “storici” del versante della valle del Sorbo, area in cui sono nati i primi trails enduro di Formello. Ma iniziamo dall’Aquila, new entry vera e propria nella zona della macchia di Sacrofano. I cartelli la indicano come “e-l’Aquila“, dove la e fa pensare ad un trail pensato maggiormente per le bici elettriche, sempre piu’ presenti sui trail. Da quanto avevo sentito dire nei giorni scorsi, una cosa era ben chiara, che la salita doveva essere impegnativa … la discesa abbastanza flow, ma le informazioni erano comunque poche e vaghe.
In questi casi si puo’ fare una cosa sola : andare a vedere ….
Detto fatto, si sale, fino all’ingresso per Pecora e Capra, poi ancora su …. e in pochi metri ho ben chiaro il significato di quella “e” davanti al nome del trail sul cartello : se non hai il motore hai vinto un paio di rampe di sano spingismo.
Finalmente si arriva in cima al Monte Musino, e si inizia a scendere. La traccia conferma le aspettative flow, tante curve abbastanza
ampie senza difficolta’ alcuna, ostacoli quai zero, con un pezzo molto divertente in una specie di canalone. Il sentiero è bello lungo,
a tratti panoramico, e si conclude in una splendida radura con vista sulle colline circostanti.

aquila1

aquila2

Da qua purtroppo … si risale nuovamente … lungo uno stradotto che ci riportera’ alla fine di Capra e Scoiattolo. Da qui l’ovvia continuazione è il cinghiale.
Nel complesso l’Aquila vale comunque la pena provarlo, magari con qualche aggiunta e qualche variante potrebbe diventare ancora piu’
interessante.

Relive:

Relive ‘Formello – Aquila cinghiale volpe’

La prima parte del mio giro si conclude con la Volpe. Ma quel che realmente mi interessava oggi era vedere il versante del Sorbo.
Cosciente della poca segnaletica mi affido al solito indispensabile GPS. Decido comunque per comodita’ – visto anche il tempo perturbato –
di spostarmi in macchina alla base della valle del Sorbo, e da qua risalire. La risalita è su asfaalto, a tratti anche abbastanza ripida, ma mai impossibile e intervallata da parti in piano o leggera discesa che fanno respirare. In mezz’ora sono all’imbocco dei trails, e qua bisogna un minimo sapersi orientare.

sorbo 1

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La freccia indica Tartaruga a sinistra, Falco e Pungitopo a destra. Andando per esclusione e ricordando che Falco e Pungitopo erano stati danneggiati dal tonrado lo scorso anno, seguo per Tartaruga. Canyon dovrebbe essere una variante di quest’ultimo.
Il trail è poco frequentato, ma qualche traccia fresca di gomma c’è. Buon segno. Si tratta di un sentiero piu’ naturale, sicuramente piu’ lento di quelli della zona della Macchia, che non presenta comunque nella prima parte difficolta’ grosse. Ad un certo punto purtroppo diventa difficile capire il percorso, causa foglie secche che hanno ormai cancellato ogni traccia. Il GPS dice che la direzione è giusta, a valle c’è un indicatore bianco-rosso, quindi giu’ per un ripidone alla cieca. Poc anzi un segnale “canyon” ci fa capire che siamo dalla parte giusta, ed eccolo qua il Canyon vero e proprio.

sorbo 1

Dovro’ tonrarci con la action cam per documentare, fatto sta che la traccia
segue un vero e proprio canalone tra le rocce. Io la seguo con la dovuta prudenza, qualche passaggio a cui prestare attenzione c’è,
ma nel complesso un trail davvero divertente, scenografico e particolare. Spero di ripeterlo con la telecamera e con condizioni meteo migliori, la minaccia che potesse piovere sembrava dietro l’angolo ma fortunatamente l’ho scampata.

Nel complesso, due trail molto diversi, ognuno con il suo perchè. La zona del Sorbo merita indubbiamente degli approfondimenti, chissa’
se arriveranno nuovi trails su tale versante??

Traccia GPX Canyon

Come sempre si ringraziano i trail builders di MTB Formello per il grandissimo lavoro che svolgono sui sentieri 😉

Regali di Natale x Bikers

S’avvivcina il Natale ed inizia ad essere tempo di regali 😉 , sia che si tratti di farli, di farseli (come nel mio caso :D), che di dare qualche suggerimerimento a fidanzati/e, mogli/mariti, amici parenti e conoscenti poco esperti in attrezzatura per mountain bike.

Vi propongo alcune interessanti offerte dal webstore Alltricks .

Cominciamo con i caschi integrali: se ancora non ne avete uno sarebbe il caso di farselo regalare o regalarselo : In particolare evidenzio il Bell R3 Mips convertibile, erede dell’R2 che uso con soddisfazione da circa un annetto: un casco ben ventilato e abbastanza leggero , con mentoniera smontabile quindi facilmente trasformabile in casco aperto

Altro casco leggero e adatto anche a pedalarci pur non essendo smontabile è il Met Parachute :

Sono entrambi in offerta a prezzo inferiore a 150 euro.

Un accessorio quasi indispensabile per chi si avventura in giri enduro/all mountain piuttosto lunghi è lo zaino idrico. Anche qua le proposte sono tante, fra tutte segnalo questa ottima offerta su i famosissimi evoc :

evoc

Stiamo sotto i 55 euro, prezzo praticamente record per gli standard del marchio.
In alternativa per chi vuole una cosa piu’ compatta c’è questo V8 (che ho ordinato per me), molto compatto :

 

Come ultimo consiglio non potevano non mancare le scarpe Five Ten, indispensabili per chi usa pedali flat, vivamente consigliate a chiunque si avvicini alla MTB. Il modello freerider è uno dei classici, proposto ad un prezzo interessante (sotto i 90 euro)

5.10

Queste sono solo alcune delle offerte in corso, sul sito ne troverete tante altre !!

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MTB: tivoli enduro

La voglia di esplorare nuovi trails e nuovi posti è una delle primarie motivazioni che mi spingono a pedalare. Da un po’ di tempo avevo in mente di visitare i trails di Tivoli, curati dal Tibur Trail center , teatro di una passata edizione dell’Appennino enduro Trophy.
Quindi parliamo di sentieri che sono stati utilzzati come prove speciali in una competizione. Decido previo consulto con riders che gia’
conoscono la location di optare x la superintegrale con variante g-line, come da traccia gentilmente fornita da bicinatura. Avrei dovuto
girare con Marco, admin dell’omonimo sito e local, ma una serie di desync temporali ci hanno impedito di incontrarci. Poco male, a girare
da sola tanto sono abituata, e se non altro potro’ pedalare con il mio ritmo da bradipo e fermarmi tutte le volte che voglio. Meglio, in
quanto la salita è tutt’altro che una passeggiata di salute, 70% asfalto, fortunatamente poco trafficato intervallato da un breve singletrack
in cui lo spingismo la fa da padrona, ma che rappresenta l’unica parte panoramica dell’ascesa.

tivoli climb tivoli sp

Ripreso l’asfalto , in poco piu’ di 1 ora sono in cima al colle Ripoli, da cui il panorama spazia da Roma e la pianura ai monti circostanti.  Siamo su una piattaforma di lancio di parapendii e deltaplani , ed è proprio da qua che dovrebbero iniziare i trails .


tivoli para

Gia’ … i trails … una freccia indica Superintegrale, Marshall e g-line a destra …. a destra ma dove ?
L’altopiano pare solo una discesa di erba e sassi, senza una traccia precisa.

tivoli top
Il gps dice di girare a sinistra … ma non intravedo l’ombra di sentieri .
Fortunatamente arriva via Facebook l’aiuto di Marco, ed effettivamente costeggiando il recinto della piattaforma si inizia a vedere un
segno marrone, ecco la nostra traccia che ci portera’ad un bivio, purtroppo anche questo poco chiaro.

tivoli suprint

Stavolta mi aiuta il GPS, che dopo un po’ di ravanamenti mi conduce alla Superintegrale, che inizia con un lungo e panoramico mezzacosta senza #nientedidifficile se non  qualche pietra fissa. Un breve tratto pedalato ci porta all’inizio del bosco, dove l’umidita’ la fa da padrona, e dove si puo’ scegliere la variante gangster line, traccia super flow la cui unica insidia è data dal terreno umido ricoperto di foglie per il resto tutto da lasciare correre e saltare. Imbocco un’altra variante che termina con un bel ripidone, e poi in breve si ritorna al punto di partenza.


Big Bike Sale - 468x60

Pur implicando una salita abbastanza impegnativa, il giro è breve e decido di ripeterlo … la temperatura è salita e il cielo si è aperto .. si risale, stavolta senza soste.

ripoli io ripoli

Non conoscendo molto la zona ripeto lo stesso trail, stavolta riuscendo a imboccare come variante la parte finale di “mulo pazzo“,  un pochino piu’ lenta e con qualche roccia fissa infda e nascosta in piu’, ma comunque niente di complicato.


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Concludendo : location interessante, da approfondire e ri-visitare con terreno piu’ asciutto. La traccia da me seguita e che riporto è adatta anche a principianti, e con le dovute accortezze percorribile anche con una front.
Unica nota negativa la poca segnaletica, senza gps non è fattibile se non si conosce il posto, meglio comunque contare sull’aiuto di qualche local .

Relive

Traccia