MTB: Sestri-Riva Tritone Trail

Tritone Trail (Sestri-Riva.t)

Un “qualcosa di nuovo” era d’obbligo in questi giorni, quindi chiusa la parentesi surfistica torniamo in sella e torniamo a esplorare. Stavolta siamo sul versante di Riva, e per raggiungere l’attacco del trail occorre pedalare per circa 6 km di cui 4 su asfalto (Aurelia, a tratti puo’ essere trafficata). Come gli altri sentieri della zona anche Tritone e’ super panoramico, ed e’ principlamente flow anche se con un terreno non facilissimo e breccioloso. Unico “neo”, per raggiungerlo c’e’ una parte in comune con l’altro tracciato, Manierta, molto piu’ tecnico, che sul momento ho trovato decisiamente scassato e complesso. Per ragioni di sicurezza trovandomi in solitaria ho preferito scendere a piedi, ma parliamo davvero di pochi metri. Dopodiche’ tocca stare attenti e prendere il bivio a destra a salire, da qua inizia Tritone, nel solito contesto naturale fantastico tipico di queste zone. La mia bassa velocita’ e’ dovuta, oltre alla non conoscenza del trail, al voler apprezzare appieno la vista sul mare sempre unica, aiutata da un meteo perfetto con un cielo limpidissimo. Buona visione.

Per concludere, eccezion fatta per la parte comune a Mainerta, Tritone e’ trail davvero per tutti, cosa “rara” in questa zona 😉 . Consigliato .

Traccia GPS GPX

 

Surf: 4 giorni di onde liguri

4 giorni di onde nel Levante Ligure … ecco come e’ andata …
Every day … is DAY ONE

Prologue

Sono sul trail Sant’Anna di Sestri … fa caldo e qualcosa non va. Non riesco a trovare fiducia e lucidita’, non c’e’ un anima in giro in quanto c’e’ la gara a Torriglia … insomma non trovo le linee di discesa giuste e sembra che la probabilita’ di cadere sia elevata ad ogni angolo. Ma da lassu’ guardando le due baie di sestri noto schiume bianche lungo la costa … si risveglia l’anima surfista repressa e nascosta e mi chiedo … ma non e’ che c’e’ mare ????

st anna 1
Uno sguardo alla webcam di Recco ed e’ piatto (oltre che esserci divieto) … scendo come posso facendo buona parte dei passaggi impestati a piedi …. mi concedo un pezzo di focaccia e una birretta , carico la specy e rotolo lentamente lungo l’Aurelia … arrivo al ponte sull’Entella e quell’automatismo di guardare il mare che ho da quando ho messo le chiappe su una tavola piu’ di 20 anni fa la prima volta e’ ancora li …. “ma cavoli c’e’ gente in acqua … ci sono le onde…..”
Piu’ veloce della luce esco dall’aurelia e prendo lo svincolo verso la foce dell’Entella. Lo spot dove tutto e’ iniziato.

Every Day is DAY ONE.

#dayOne

Un tizio in mare da solo sta prendendo qualche bella destra. Non e’ che ci sia chissa’ cosa e rompe abbastanza vicino a riva. Ma sembra esserci acqua abbastanza x non farsi male.
Surfare con l’acqua calda da soli o quasi non ha prezzo.
Io mi preparo, il tizio intanto esce.
Mezz’ora a mollo da sola prendendo alcune divertenti destrine.
So ancora surfare dopo 6 mesi di astinenza voluta.
Every Day is Day One.
Dopo mezz’ora entrano alcuni altri, ma l’ambiente resta tranquillo e il livello non elevato mi permettono di continuare a prendere onde.
Fino a quando il freddo (il caldo era solo apparente) prende il sopravvento e lascio lo spot felice come la prima volta che mi sono alzata su una tavola.

fognone day1

#dayTwo

Repetita iuvant. A Recco c’e’ divieto per manifestazione, l’Entella resta l’unica soluzione vicino casa. Il cielo e’ grigio, ha piovuto tutta la notte e l’aria e’ quasi fredda.
Smette di piovere e attorno alle 11.30 arrivo allo spot. Stavolta e’ affollato, molto piu’ delle sue capacita’. Onde di buona qualita’, poco sotto il metro le serie piu’ grandi, periodo lunghissimo.
Va beh mi faccio coraggio perche’ “se poi viene vento addio” e mi butto. Stavolta con la muta retro 2.2. Aspetto. Troppo casino. Provo a remare un onda ma la remano in altri 5.
Situazione che detesto. Mi sposto piu’ in la e continuo ad aspettare. Niente. Il picco buono e’ dei padroni di casa, e guai se provi ad invadere il loro territorio. Non passa lo straniero.
Me ne faccio una ragione e aspetto. Sento che parlano tra loro e che intendono uscire per una pausa. Un sospiro di sollievo, forse riusciro’ a prendere qualche onda. Meno male che ho messo la muta.
I soggetti escono e il picco si libera un po’. Arriva una serie. Buona la prima, destra ovviamente … e cosi’ avanti per un altra oretta circa … tutte destre, a volte anche un pelo ripide,
con una buona potenza. In qualche raro caso riesco a fare qualche timido passo verso il nose.
Attorno alle 14 il vento sale e il mare inizia a non essere cosi’ pulito anche se la misura aumenta. Game over per me, e vediamo di risparmiarci perche’ le onde ci saranno anche domani.

entella day2

#dayThree

Finalmente la balneazione e’ praticabile a Recco. Un occhiata alla webcam e via. Voglio surfare sinistre. Si, Recco e’ piu’ noto per la destra, ma anche quella e’ prioritaria per i locali. La sinistra che rompe verso il fiume invece, e’ quasi deserta ed e’ molto meno gettonata, almeno finche’ non entra la scuola, ovvero alle 11.
Fa un freddo dannato anche se sono gia’ le 9. Tra un po’ di impicci con le chiavi e il fatto che non ho parcheggiato vicinissimo faccio le 9.30.
Arrivano alcune serie davvero belle per il long. Piccoletto, mezzo metro o poco piu’, ma e’ quel che ci vuole per un bel po’ di belle scivolate senza pensieri. Sulle prime, di qualita’ superiore arrivano anche un paio di five. Registro con l’orologio gps … un ora e mezza, 4 km di spostamento, velocita’ massima 18 kmh. Interessante. Esco per entrata scuole e effollamento. Niente male pure oggi, questo e’ il surf che mi piace.

recco day3

#dayFour

Rotta senza deviazioni e perdite di tempo verso l’Entella. La situazione almeno da fuori pare non ottimale, un po’ irregolare e picco multiplo, ma ci sono solo 3 persone in mare e ogni tanto qualche destra che apre a dovere adatta al long arriva. Non perdo tempo mi metto la muta e mi butto. Prendo 4 destre molto belle, veloci, abbastanza ripide su cui se si trova il timing giusto si chiude l’ultima sezione in nose. Non male e non facilissimo … al contorno anche una partenza su un “fuori misura” che pero’ si e’ risolto in una fuga dal close out tirando dritto nella schiuma. Il mare purtoppo inizia ad incasinarsi e a diventare incomprensibile, l’ultimo tentativo di partenza si conclude in una facciata nell’inside nel peggiore dei punti, venendo letterlamente buttata fuori dall’acqua dalle schiume con una bella pinnata sul braccio compressa nel prezzo. Quando il mare non ti vuole piu’ e’ un segnale, non resta che uscire e trarre il massimo da questi 4 incredibili giorni di surf ligure, constatando che, quando la forutna gira, questa attivita’ ha ancora tanto da dare ….

day 4 entella

#epliogue
… finite le onde e’ dinuovo il turno della Specy. Sono dinuovo sul trail Sant’Anna di Sestri. Stavolta in compagnia dell’amico Maestro Beppe. Confidence level high. Avra’ anche vinto il Mare, ma stavolta sul Sant’Anna pareggio i conti, portando a casa tutti gli ostici passaggi di questo trail sempre incredibilmente unico nel suo genere….

st anna last
Conclusioni : il surf … difficile non ricaderci se capita l’occasione giusta… ma altrettanto facile rischiare di finire in situazioni di scazzo e di profonda impressione di perdere tempo galleggiando.
Cominciamo con il dire che, anche se “ci vuole il fisico” non e’ uno sport. Ci vuole il fisico a priori punto. Il consumo energetico in acqua nelle condizioni da longboard piu’ frequenti e’ minimo.
Sicuramente diverso e’ il discorso per una tavola corta. Resta il fatto che una buona remata aiuta …. ma una session di surf in condizioni di mare medio piccolo brucia circa 200 kcal ora … meno che andare in bici in pianura. Piu’ passa il tempo pero’, o meglio piu’ si invecchia, piu’ diventa necessario mantenersi allenati fuori dall’acqua per non trovarsi impreparati dopo mesi di lontananza dalle onde. Tornero’ in acqua a breve ? Non lo so. E’ un attivita’ (spiacenti ma definirlo sport quando lo si pratica a livello ludico e’ troppo) che richiede il giusto mood, e che deve portare solo feedback positivi. Se fare surf significa sgomitare a giocarsi un’onda con altre 50 persone magari assatanate perche’ non fa mare da 1 mese …. allora questo non e’ una cosa che fa per me.
Se ci saranno altri momenti fortuiti … sara’ direttamente lui, il Mare, a chiamarmi, come e’ stata questa volta ….

A presto surfers 😉

MTB Rapallo ion cup trails

La funivia di Rapallo e i trail della ion cup

Casa … #homeRapallo … questo è il posto con cui ho piu’ legami …. ed è il posto dove sogno di tornare una volta x tutte.
Non tutti hanno una funivia sotto casa che guadagna 600 d+ in 8 minuti, e ti porta sui trail delle prove speciali della ion cup in programma in data odierna (09/06/2019).

Conoscendo la zona e gli scherzi che puo’ fare il meteo, decido di prendere al volo, appena arrivata da Roma, la funivia delle 17.
La cabina è carica di bikers, e altrettanti aspettano la risalita successiva. Tutti qua a provare questi trail, che avevo gia’ in parte sperimentato. Stavolta cerchiamo di approfondire l’interessante argomento.
funìvìa

Cominciamo dopo un breve tratto spingistico in cui ci lasciamo alle spalle il santuario e la vista sul golfo di Rapallo con la PS2, jump jump.
Trail breve, attacca con un pezzo pedalato mezzacosta e poi stretti tornantini mediamente pendenti, il tutto “condito” da qualche passaggio su roccia, un paio di saltini e drop. Non è complicato ma comunque impegna.

(video)

Risaliamo tranquillamente l’asfalto, poi solito spingismo e qualche centinaia di metri su una mulattiera su cresta spartiacque che lascia intravedere attraverso la fitta vegetazione l’entroterra. Da qua attacca il “capra“, ps1 della gara, che non ha nulla a che vedere con l’omonimo di Formello.
Anche qua partiamo con un mezzacosta peldalato, ma poi subito il trail attacca con un paio di S non particolrmente intuitive ma nemmeno impossibili, per poi lasciare spazio ad un po’ di flow con curve piu’ ampie. Questo è l’unico dei tre trail dove abbiamo un po’ di scorrevolezza e possiamo prendere un pelo di velocita’.

(video)

Ritrovato ancora l’asfalto, pochi metri im salita ci portano alla partenza della ps3, la piu’ lunga e impegnativa. Sono poco meno di 3km, con un dislivello negativo di 275 mt. La traccia prevede un repertorio piuttosto vasto. Anche qua a farla da padrona sono le curve strette su pendenze a volte anche non indifferenti, intervallate da traversi dove non mancano rocce, radici, scalini, strettoie, droppetti.
Non ci sono cose estreme o esposte, non c’è il ripidone che fa paura o il rockgarden impossibile, è tutto pero’ un susseguirsi di passaggi mai banali, che richiedono una guida molto fisica e “luci ben accese”. Non essendo abituata a trail che “non mollano mai”, la stanchezza, pur non avendo pedalato chissa’ cosa, arriva facile, e i battiti han valori “tutt’altro che da discesa”.

Come gia’ detto e come si capisce dal video, il trail non molla mai un attimo, e non conoscendolo in maniera approfondita la caduta è dietro l’angolo … ed in un punto particolarmente impegnativo con sequenza di curve e controcurve arriva un bel volo, per fortuna senza conseguenze.

(volo)

 

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#mtbcrash #secascohollame #mtb #enduromtb #rapallo #funivia #ps3 #nopainnogain #not4normals

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il trail termina su asfalto dopo un ultimo rilancio … game over almeno per me, volendo risalire sono circa 300 d+ di asfalto fino all’imbocco della ps3, e altri 150/200 per ps2 e ps1.

Tirando le somme, che dire??? Bello, bello, bello. Sarebbe ancora piu’ bello se si potessero sfruttare tutti i 600 d+ coperti dalla funivia.
Siamo davanti a trail tecnici in una zona che resta fresca anche d’estate, servita dalla super efficiente funivia. Se proprio dobbiamo trovare un “difetto” è il terreno poco drenante, che rende difficile l’utlizzo dei trail in caso di umido, vista anche la loro grande tecnicita’.
Speriamo che questa location a me tanto cara possa espandersi e farsi conoscere a dovere. Ultimo ma importantissimo, un grosso complimento e ringraziamento va a chi ha realizzato e manutenuto tutto questo, Maurizio di DeepBike.

Traccia gpx mio giro

MTB Riva Trigoso Punta baffe – U turiun

Punta baffe – U turiun

Ricominciamo con i conti in sospeso, quelli di un certo spessore. Stavolta l’obbiettivo è uno dei trail piu’ impegnativi della zona di Sestri Levante,o meglio nel caso specifico di Riva Trigoso. Parliamo di U turiun, conosciuto anche come Punta Baffe, un sentiero che avevo gia’ provato ad affrontare lo scorso autunno ma con scarsi risultati (50% a piedi …) .
Stavolta la mia forma fisica è migliore, la confidenza sul tecnico è risalita, dunque è giunta l’ora di cercare di fare i conti con questo tracciato.
Arrivarci è semplice, si pedala un pezzo di Aurelia in direzione Spezia, poi si stacca su una stradina a destra prima asfaltata poi sterrata, che sale senza troppi strappi. Si raggiunge uno slargo da cui la strada diventa singletrack, da qua è bene gia mettere le protezioni, e godersi il panoramico trail che ci porta verso punta Baffe.

baff3 start

(foto e video)

#nientedidifficile per adesso, solo uno splendido panorama sul mare. Solo questa tratta puo’ valere la salita.

baff p

Arrivati al bivio per “U Turiun“, si vede subito che le cose cambiano: il trail inizia a scendere tortuoso , scassato , con qualche pietra mobile, e linee da scegliere bene.
Molti passaggi sono di difficile interpretazione, e da sola la prudenza la fa da padrona, scendendo quando le cose si complicano troppo e non esitando a mettere un piede a terra se necessario. Fatto sta che stavolta sono rimasta comunque molto più in sella rispetto al primo tentativo, e gia’ questo è un grosso passo avanti. Le pendenze non sono comunque mai elevatissime, non ci sono tratti esposti o ripidi estremi , è solo tutto molto molto scassato e a tratti scavato con terreno raramente regolare, il che rende difficile il ridurre la velocita’ in maniera sicura … le asperita’ obbligano a cercare il rotolamento, e non sempre questo è ancora fattibile x me in sicurezza … il video vale piu’ di 1000 descrizioni.

video

rock mtb

Lo scassato poi lascia spazio ad un breve collegamento su sterratone, fino all’inizio dell’ultima sezione dove il genere cambia un po’.
Dopo una partenza facile e flow, le pendenze aumentano e il trail diventa da guidare con cautela a velocita’ controllata su fondo abbastanza breccioloso e dall’aderenza non perfetta, curve spondate ma ripide, qualche salto per chi se la sente. Certo rispetto a quanto visto prima è una passeggiata.

vid finale

Stanca ma comunque soddisfatta ritrovo l’asfalto fino a Riva Trigoso. Un trail molto impegnativo con cui i conti non sono ancora finiti, ogni volta che torno qua c è sempre da migliorare e imparare.
Un ultimo appunto – vale anche x altre locations – è da fare a Trailforks e/o a chi ha inserito i trail della zona. U Turiun NON PUO’ essere segnalato come blu. Minimo è black diamond, se non double black diamond.
Chi usa l’app e non conosce la zona potrebbe trovarsi leggermente spaesato da questa valutazione …. non oso immaginare cosa sia allora una “nera” per chi ha effettuato l’inserimento in trailforks …

relive

Relive ‘Punta baffe 2019’

traccia

MTB Liguria break Marzo 2018

MTB Liguria break Marzo 2018

Chi mi conosce lo sa: ogni occasione è buona per scappare nel paradiso dell mtb: pronti via, ci aspettano 4 giorni di full immiersion sui trail liguri. Purtoppo il meteo non ha aiutato al 100% ma ci si accontenta …

Day 1 / 2 Portofrino (raduno Portofino MTB)

La prima occasionie di rimiettierie le ruotine in terra ligure è data dal raduno della Portofino bike, occasione per presentare un nuovo trail che servira’ da collegamento parallelo alla sterrata da poco dopo il Kulm a Pietre strette.
Come volevasi dimostrare il mio allenamento è penoso e sulle rampe che salgono da Santa Margherita verso san Lorenzo la fatica è tanta, meglio poi una volta su asfalto sull’Aurelia e sulla strada che sale al Kulm … da qua poi faremo il trail Pollone, un technical flow con una sezione ripida un po’ lunga su cui lo spirito di conservazione ha avuto la meglio. A seguire una breve parte del River Rocks, abbastana impegnativo ma con passaggi di un livello adeguato al mio attuale.
Decido comunque di tornare sul monte anche il giorno seguente in solitaria per provare il nuovo trail bidirezionale di collegamento, facile e piuttosto caratteristico con una strettoia finale in mezzo a due massi … a seguire Salto Del lupo, anche questo flow tecnico/guidato molto fisico con parecchi rilanci e parti pedalate.

video

DAy 3 : Fasce e Notturna Townhill

Il meteo non sembra essere d’aiuto e la giornata si annuncia limpida ma molto ventosa. Difficile trovare un giro adatto al clima. Decido comunque di cercare di andare a saldare un conto in sospeso, quello con il monte Fasce, sopra Nevri, con cui ho fatto conoscenza in una nebbiosa e fangosa giornata di Dicembre. Parto mettendomi nell’ordine di idee che alla peggio faro’ qualche bella foto visto il cielo terso e l’ottima visibilita’. Salgo dunque in macchina da Uscio, per la strada panoramica, scollino e scendo fino al parcheggio da cui eravamo partite per il giro fatto l’inverno scorso. Da qua riprendere la vetta saranno circa 350 d+ su 5 km. La salita, vento a parte scorre abbastanza bene… il panorama fa impressione, sembra di essere a quote decisamente piu’ alte degli 850 mt slm della cima del Fasce. L’ultimo strappo si fa un po’ sentire, ma il buon fondo permette una salita tuttavia senza eccessivi patemi. Dalle antenne si gode di una vista a 360 poco adatta a chi soffre di vertigini, e poco adatto a chi soffre di vertigini e’ anche il trail che percorreremo per ritrovare la macchina, il Topinigi.
Il trail in se non sarebbe difficile …. se non fosse in gran parte esposto e stretto. Molto stretto a tratti, qualche parte un po’ piu’ ripida ma ripeto, la difficolta’ e’ data solo dal fatto che il monte sta a picco sul mare, si gode di una vista fantastica ma ogni distrazione è proibita. Con un po’ di fatica e l’adrenalina a 1000 raggiungo il qubo pronta a ripartire per la successiva avventura.

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Night Ride experience.

La giornata continua, anche se apparentemente sono in anticipo imposto il navigatore per la prossima tappa. La sera ho in programma una nuova (per me) avventura : un uscita in notturna, in compagnia delle “local” di Genova Angela e Silvia.
Con molta fatica e non senza qualche mal di pancia raggiungo il punto d’incontro. Basta addentrarsi verso il centro e sopratutto verso l’interno per scontrarsi con strade strette e anguste, poco gradite al mio ingombrante e pigro Qubo. Fortunatamente riesco a trovare parcheggio … e trovo anche Angela. A breve ci raggiunge Silvia e partiamo, guadagnando quota con la funicolare di Righi. Ci aspetta una breve pedalata su uno stradotto mezzacosta ammirando dall’alto le luci della citta’, per poi buttarci letteralmente in una “townhill” o “urban dh” che dirsi voglia giu’ per scalinate, rampe cementate e vicoli.

notturna g3
Pedalare la notte anche se su strade semplici e’ una cosa che non avevo mai fatto. Non e’ semplicissimo specie per chi come me non va daccordo con il buio, ma puo’ aiutare tantissimo a migliorare sensibilita’, propriorecettivita’ e confidenza con il mezzo.
Risolto un piccolo problema con una foratura, siamo pronte a buttarci giu’ dagli scalini. Scale, scalette, rampe, curve a gomito e chi piu’ ne ha piu’ ne metta, tutto in condizioni di visibilta’ precaria (per non farsi mancare niente il mio fanale si e’ scaricato) che incrementa la difficolta’ e rende tutto piu’ adrenalinico.
La splendida serata si conclude dopo aver attraversato i vicoli del centro storico, in zona porto antico, con birra e cartoccio di fritto di pesce. Un esperienza davvero suggestiva, che spero di ripetere nuovamente magari documentandola in video 🙂 .
Ringrazio davvero Angela e Silvia per la compagnia.

notturna 2

Day 4: Sestri Levante Sant Anna

La permanenza nel paradiso della mtb si conclude con un grande classico, direi il mio trail preferito del Levante Ligure. Parliamo del Sant’Anna di Sestri levante, #diversamentescorrevole tra parti flow e rockgarden piu’ o meno impegnativi, il tutto con una vista mare che da spettacolo, da cui bisogna evitare di farsi distrarre dato che il trail non e’ di certo dei piu’ semplici. Il video vale piu’ di 1000 parole e descrizioni.

video sestri

st anna

Purtroppo anche stavolta sono dovuta tornare verso la Capitale … come sempre lasciare questa terra con il suo mare e i suoi trail e’ un pianto, resta sempre la speranza di tornarci a breve per migliorarsi su trail che impegnano il giusto e permettono di aumentare la confidenza su terreni tecnici . Speriamo di tornarci al piu’ presto ….

MtB Liguria : Monte Gazzo (GE)

MtB Liguria : Monte Gazzo (GE)

L’occasione di girare in Liguria va sempre sfruttata, dunque perche’ non approfittare del meteo favorevole sulla via del ritorno e lanciarsi alla scoperta di qualche nuovo percorso?
Detto, fatto, un breve scambio di messaggi con Sara delle #ragazzeFreeride e siamo pronte ad avventurarci alla scoperta del monte Gazzo, o meglio di “Gazzolandia” come lo chiama Sara. Ci riferiamo all’ennesima altura sopra Genova, stavolta siamo sul versante di ponente, in una zona con un ottima esposizione e ventilazione che dovrebbe aver ben drenato la pioggia e la neve dei giorni precedenti.
Giunta con qualche complicazione al punto di partenza, iniziamo a pedalare lungo una tranquilla strada secondaria asfaltata, molto panoramica e godibile, insomma una di quelle strade che fanno apprezzare anche la salita. Qualche strappo ma nulla di che, la vista verso il mare come sempre in questi giri ripaga la fatica. La temperatura e’ ottima, un po’ di venticello da nord ma un cielo super limpido e soleggiato mettono i presupposti per una giornata perfetta.

up cz
Scolliniamo verso l’entroterra, e dopo una breve discesa arriviamo al primo trail,chiamato “Muskat” una new entry a detta di Matteo, la nostra guida. Anche per lui e’ la prima run su questo trail che scende nel bosco, che dovrebbe essere come genere un enduro abbastanza easy con qualche rilancio pedalato. Mettiamo le protezioni e via, si scende tranquilli tra curve abbastanza strette e rilanci, ma tutto molto apprezzabile e guidabile.

sara
Il sentiero finisce su una strada asfaltata in una vallata interna, ho perso un po’ il senso dell’orientamento ma ci fidiamo della guida. Ora c’e’ da pedalare nuovamente per un po’, dobbiamo scollinare e riportarci verso il mare. La salita fortunatamente anche qua e’ sempre tranquilla, panoramica e appagante: si costeggia un torrente abbastanza impervio, con cascatelle e canyon, che all’altezza dei paesini molto caratteristici dell’entroterra, viene attraversato da una serie di ponticelli abbastanza particolari, che presentano al centro cappellette e piloni votivi.

capp ponttprr pt
Lasciato il fondovalle si sale verso un colle, qua il vento si fa sentire, ma passata un’ultima rampa dopo una breve discesa su asfalto imbocchiamo il primo trail della lunga discesa che ci riportera’ nel fondovalle.
Questo primo sterrato in realta’ e’ un po’ un collegamento tra i versanti, ma presenta comunque qualche passaggetto su roccia a cui prestare attenzione, per poi attraversare una radura molto panoramica e ritrovare l’asfalto gia’ percorso all’andata.

sun mtb
Un breve falsopiano e entriamo nel bello del giro, ci aspettano due trail lato mare da leccarsi i baffi : Cippo e Fortini.

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1 22

Sono due trail molto panoramici, a tratti tecnici senza mai sfociare nel troppo difficile, con curve piu’ o meno strette, qualche passaggio su roccia e qualche gradone un po’ piu’ ostico. Tutto molto fattibile anche con una front con la giusta cautela, un trail ben calibrato per divertirsi e progredire, senza mai sfociare nel banale o nel “cuocifreni”, restano infatti abbastanza frequenti i rilanci o comunque tratte in cui tocca dare qualche giro di pedale. Con Sara ci motiviamo a vicenda sui passaggi piu’ ostici, e’ divertente ed e’ piu’ motivante mettersi in gioco tra ragazze.
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L’ultima sezione e’ un po’ piu’ flow e veloce, per il resto un bellissimo tracciato, di quelli che solo la Liguria riesce a regalare, unendo splendidi panorami a sentieri che hanno sempre qualcosa di bello per cui valga la pena farti venire la voglia di ripeterli .
Una regione, una citta’ (Genova) ed un territorio incredibile per i bikers, con innumerevoli versanti e comprensori sfruttabili al meglio in base al clima. Percorsi mai banali, mai ripetitivi, per tutti gli stili e i livelli. Davvero un paradiso per chi ci abita e per chi, come la sottoscritta, ha occasione di andarci abbastanza di frequente 😉
Concludendo, una gran giornata, un grosso grazie a Sara che all’ultimo mi ha “organizzato” questo super giro che in numeri si traduce in 23km con 800 d+. Promosse anche le mie gambe, che han girato bene probabilmente grazie all'”allenamento” fatto in quota con la splitboard.
Non posso che sperare di tornare prestissimo a girare in Liguria !!!

Traccia:

MTB: Genova Monte Fasce

Monte Fasce, trail Topinigi …

La Liguria … il paradiso della MTB … basta aprire trailforks per rendersi conto di quanti sentieri ci siano in questa stretta regione dove si possono trovare alture a picco sul mare in grado di sfiorare i 1000 metri di quota …

Ogni rientro a “casa” è buono per approfittare delle risorse di questa terra, e stavolta in compagnia delle due Sara delle #ragazzefreeride abbiamo sfidato il fango sul trail Topinigi. Si tratta per ora solo di un piccolo assaggio, in quanto le avverse condizioni meteo ci hanno imposto di dimezzare il giro.

Lascio spazio ai video, ricordando con grande gioia questi momenti che hanno dell’incredibile …. tre donne con bici da enduro … le aliene esistono e scendono dalle antenne del Fasce …. buona visione e buone Feste !

MTB: Torriglia (GE) Amazzonica e Santa Maria

Torriglia b side – Santa Maria e Amazzonica

Primo di settembre, un ulteriore piccolo break lavorativo mi ha permesso di tornare nella mia amata Liguria per alcuni giorni.
Previsioni meteo molto incerte e ballerine, l’autunno e’ alle porte (era ora), e con esso il tempo instabile e le prime mareggiate …
a dispetto del meteo che dava piu’ o meno brutto fin dalla mattinata, mi sveglio sotto un cielo limpido, e approfitto per fiondarmi al mare e surfare qualche onda. Purtoppo l’affollamento in mare impedisce di divertirsi a dovere, e le mie speranze sono tutte riposte nel pomeriggio in MTB. Siamo dinuovo a Torriglia, a circa 800 mt slm sopra Genova, e assieme ad Angela e Monica percorreremo due trail sul versante meno battuto di  Torriglia, all’interno del parco dell’Antola. A seguire è prevista un’uscita diciamo serale sui gia’ noti trail Toro.
Come ogni volta che torno quassu’ o che comunque ho la possibilita’ di girare con le #ragazzefreeride , tutto questo non mi sembra vero.
Non mi sembra vero che possa esistere questa dimensione, in cui la mia anormalita’ da neo quarantenne che vive da eterna ragazzina viene
compresa e condivisa.

ragazzefreeride
Quando si pedala in compagnia tutte le “rogne” vanno via … e si inizia a salire su una scorrevole asfaltata che ci porta poco sopra quota 1000, con bellissimi panorami sui monti circostanti.

road to trails start sta maria

A breve si giunge all’attacco del primo trail, Santa Maria. E’ un flow trail con qualche compressione e qualche ripidino, molto divertente non presenta particolari difficolta’, se non nella parte finale (in comune con il secondo sentiero che percorremo) dove ci sono un paio
di ripidi scassati di cui uno in contropendenza. Per il resto, un super trail tutto da guidare che meritera’ indubbiamente una seconda
visita. Caratteristica l’ultima parte, prima di ritrovare l’asfalto, che costeggia un piccolo torrente.

valle clouds chiesetta

Risaliamo, prima con un brutto strappo su asfalto spaccagambe, poi un tranquillo panoramico saliscendi su sterrata che ci conduce ad un colletto caratterizzato dalla presenza di una chiesetta. Da qua, dinuovo asfalto fino a ritrovare il mezzacosta a quota 1000 circa, dal quale stacca il secondo trail in programma : Amazzonica. Questo e’ diverso, sempre flow un po’ piu’ naturale nella prima parte caratterizzato da alcuni salti nella parte centrale. Da rifare con piu’ calma per studiarsi un po’ bene i salti e capire come vanno affrontati.
L’ultima parte e’ in comune tra i due trail, e ritroviamo il ripido in contropendenza che stavolta mi mette ko.

Da qui, ripreso l’asfalto decidiamo con la dovuta calma di spostarci sul versante delle “Toro“. Il tempo si fa piu’ grigio, ma non
ci arrendiamo. A meta’ risalita inizia a piovere … ma noi non ci arrendiamo sperando che si tratti di una nuvoletta passeggera.
Purtoppo non e’ cosi’, la pioggia si intensifica e ci ripariamo sotto un’altbero … a breve ci raggiunge un’altro rider, mentre
altri che stanno risalendo imperterriti (comprese Monica e Laura ..) ci avvisano che e’ in arrivo il furgone con il carrello ….
la nostra salvezza, sopratutto la mia, in quanto il mio k-way e’ di quelli da emergenza e non di certo un 10k colonne d’acqua …
Raggiungiamo quindi la cima meccanizzando, provo a mettere il naso fuori ma inizio a tremare del freddo. Continua a piovere.

Non me la sento di scendere, e nemmeno Angela. Non posso permettermi ne di ammalarmi e non intendo trasformare me e la bici in un ammasso di fango dal quale avrei poi dovuto cercare di liberarmi al buio.

Restiamo quindi nel furgone, che ci riportera’ al paese e in particolare al Bar Garitta, dove ci aspetta una bella festa di fine giro,
con birra, salsiccia patate e ottima compagnia. Da un certo punto di vista mi sento un po’ “da meno”, nei confronti di Monica e Laura
che comunque se la sono pedalata sotto la pioggia. Ma la mia logistica attuale mi impone di non rischiare ulteriormente ….

Per concludere , che dire : siamo di fronte ad una realta’ da cui prendere esempio. Un paesino sui bricchi liguri, da cui difficilmente
uno ci passerebbe se non per caso, sta creando sempre piu’ interesse tra i bikers. Sentieri ottimamente curati, divertenti e
fattibili se paragonati allo standard ligure medio, abbordabili anche da chi si avvicina al mondo gravity. A corollario del tutto
la possibilta’ di usufruire del servizio di risalite meccanizzate ( https://www.facebook.com/MtbAntola/ )

Un particolare ringraziamento va al Garitta Bar per la super cena e sopratutto le birre 😉 https://www.facebook.com/Garitta-BAR-1429460233967160/ (e per le pile del fanalino che purtoppo non e’ servito … ci sara’ altra occasione)

Last but not least, un doveroso e grandissimo grazie ad Angela e alle #RagazzeFreeride : una “creatura virtuale” che unisce nel mondo reale in cui ho trovato amicizia e possibilta’ di confronto, senza contare il fatto di sentirmi “meno sola nell’universo” grazie a questa realta’.

Relive

Relive ‘Torriglia amazzonica santa Maria’

 

Traccia GPS GPX S.Maria e Amazzonica

 

MTB: Finale Ligure 24h con le #RagazzeFreeride

Finale Ligure 24h con le #RagazzeFreeride

Dimentichiamoci per un giorno di tutto quello che è la routine, anche quella routine legata alla mtb. Dimentichiamoci di Formello, dei giri in solitaria o della non sempre semplice convivenza con gli elettrici. Siamo dinuovo in zona Finale Ligure, e stavolta io e la mia Specy siamo in compagnia delle Ragazze Freeride. Sei donne in bici, un miracolo potrei dire !! Sara, Angela, Silvia, India , Manuela e la sottoscritta … queste ragazze sono qua per provare il giro della 24 ore di Finale, storica gara endurance a squadre in cui si deve percorrere un anello a turno lungo ben 24 ore … niente male !! Pur non conoscendoci il feeling con il gruppo è subito ottimo, e dopo un caffe’ si inizia a pedalare .
Il tracciato, almeno sulla carta non è propriamente enduro, si tratta di un anello in stile XCO (cross country olimpico) di circa 10km, in cui ci sono molte sezioni da pedalare ma anche una buona parte di divertenti discese come vedremo in seguito. Il livello in discesa è di fattibilita’ anche con un frontino (a patto di saperlo portare, perchè cmq siamo in liguria e pietre ed ostacoli non mancano) , mentre le salite sono spesso tecniche, richiedono sia gamba che capacita’ o, in alternativa, una bella e-bike.

Il percorso parte dall’altopiano delle Maine, a cavallo tra Spotorno e Finale Ligure. Si inizia con un singletrack saliscendi, da pedalare che spezza molto, con molti cambi e sprint in salita. Si capisce subito che non è il classico giro enduro in cui in qualche modo si sale e poi si scende, almeno in una prima fase. Dopo un po’ di questi saliscendi un po’ troppo da frontino o elettrica per i miei gusti,

24h 1 24h 2 24h 3

Arriviamo ad un bel mezzacosta panoramico, e quindi una prima discesa un po’ piu’ lunghetta. Il trail si lascia guidare, presenta qualche piccolo ostacolo ma #nientedidifficile , solo tanto divertimento e una bella vista a picco sul mare.
Un’altra tratta mezzacosta super panoramica, foto di gruppo e davvero tanto divertimento e bella compagnia. Non posso non osservarela Slayer di Sara, “gemella diversa” della mia #Slayerina … peccato che la modifica monocorona la rendano poco pedalabile a differenza della mia. Resta sempre la mia “bici del cuore”, quella che mi ha fatto entrare in questo mondo magico … certo ora con la Specy è
altra cosa … ma #Slayerina è sempre li …

gruppo rayazzefreeride

slayer sara

specy 24h vs noli

Il giro continua, tra tratte panoramiche, flow, e “spingismo” per chi come me in salita tecnica ha problemi sia fisici che di rapporti che di geometrie …ma tutto sempre nel segno del divertimento e della condivisione di tutto quello che di positivo la MTB puo’ dare … fino ad arrivare ad un ultima salita a spingismo, che conduce al premio finale: il TOBOGA, una tratta super flow con sponde GIGANTI … una di quelle cose che immaginavi esistessero solo nei video …. roba da giostra, e quindi criceto mode on, si torna su a ripetere le ultime enormi sponde paraboliche di questo trail indescrivibile per il godimento che trasmette. Strettamente consigliato a tutti, dalla bmx all’elettrica. Tornerei di corsa solo per girare su questa sezione.

birra

Immancabile la birra di fine giro … e tanto casino in compagnia. Non c’è nulla di piu’ bello che confrontarsi,  con le altre #ragazzeFreeride su argomenti tecnici che possono spaziare dalla sella alla scelta dei rapporti, cose che indubbiamente
sono un po’ differenti tra i due sessi …

Che dire … un universo parallelo. L’enduro al femminile esiste. Non sono sola nella galassia, lo sono solo nel mio attuale pianeta.
Lo so, #noneunosportdafemminucce .. ma a noi piace cosi’. Finalmente posso parlare al plurale. Grazie di eistere #RagazzeFreeride , tornero’ al piu’ presto a trovarvi , nel frattempo torno alla mio mondo reale, girando sui flow trails di Formello e rendendo disponible #slayerina a chi volesse avvicinarsi a questo sport, che non è solo fatto di sfide e tecnica, ma è anche un bellissimo modo per stare all’aria aperta e vedere posti nuovi 🙂

A presto ragazze !!!

Traccia GPX tnx to India 24hfinal3-93077-data.gpx

MTB: Finale Ligure

Finale Ligure (Vacche – Dolmen – Bondi Trails)

Finale. Uno dei simboli della MTB enduro in Italia e non solo. Una delle location in cui l’enduro è nato. Un posto che finora avevo visto solo in foto, video e di cui avevo in passato sentito pareri contrastanti, incutendom anche un certo timore.

Ma per capire davvero cos’è Finale bisogna andarci.
L’occasione arriva il giorno della vigilia di Natale, in cui last minute riesco ad unirmi ad un giro organizzato da Daniele, guida MTB operante nel NordOvest che seguo via Facebook.

La sera prima, iniziano le paranoie sul livello richiesto. La prima cosa che viene in mente parlando di Finale è l’ews, enduro world  series. Solo l’idea che nel giro programmato verra’ inclusa una delle prove speciali del Mondiale di enduro mi fa tremare braccia e gambe, nella speranza di essere in grado di scendere da tracciati da coppa del Mondo. I video in questo non aiutano … mentre un po’ piu’ rassicuranti sono i livelli di difficolta’ segnati sul sito e app trailforks, che valulta come blu il livello di difficolta’ …. Da Trailforks si capisce anche con cosa abbiamo a che vedere: sentieri, sentieri e ancora sentieri. Ovunque in un concentrato di trails .


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La mattina del 24 a Rapallo il cielo è grigio e le strade umide. Si spera in bene perchè un incontro ravvicinato con le pietre viscide è l’ultimo dei miei desideri … lungo la strada il tempo non pare migliorare fin dopo Savona, dove verso il mare si inizia a intravedere un po’ di luce … il termomentro sta sui 12 gradi, ottima temperatura considerate che le ultime uscite tra Formello e Civitavecchia le ho fatte con 5/6 gradi.

finale 1

A Finale per fortuna il tempo è piu’ che decente, e si inizia a pedalare, risalendo su asfalto e poi su sterrato senza difficoltà. Il giro proposto da Daniele prevede un primo trail piu’ “semplice”, il Vacche.
Il terreno è perfetto, secco malgrado il tempo sia umido, e subito si comincia a capire con cosa abbiamo a che fare: sassi, sassi e ancora sassi, fortunatamente pietre fisse che rendono importante la scelta della linea, nel complesso niente di eccessivamente complesso a patto di scegliere bene la linea specie in alcuni passaggi piuttosto stretti. Il trail è piuttosto lungo, presenta qualche tratto da pedalare un minimo , ma diciamo che ci siamo fatti un idea del terreno. Si risale, stavolta su singletrack che io faccio quasi tutto a spingismo. Fortunatamente è un mezzacosta panoramico, che attraversa falesie e offre scorci sia verso il mare che verso l’entroterra.

Dopo una breve risalita su asfalto affrontiamo il secondo trail, il Dolmen trail, prova speciale della enduro world series … quello che, diciamo, dai video mi incuteva piu’ timore. Il nome fa riferimento al fatto che lungo il percorso si possono osservare alcuni artefatti risalenti alla Preistoria … e anche qua pietre, gradoni e passaggi tecnici non mancano, impegnativo ma di grande soddisfazione, a conferma dei grandi progressi fatti con la specy negli ultimi tempi e della predisposizione di questa bici al tecnico. 

dolmen trail finale

L’idea di aver fatto  in sella al 90% (siamo scesi solo in un punto molto sporco e coperto da foglie) una Speciale di livello world series è davvero una
gran bella sensazione, sempre piu’ sto riuscendo a controllare la bici a dovere e a capire dove mettere le ruote. In particolare alcuni passaggi sono davvero tecnici, ma fortunatamente mai esposti e con buone vie di fuga. Potendo contare su un terreno davvero perfetto anche cose che apparentemente sembrano davvero complesse diventano fattibili.

finale dolmen end

Un ultima ma facile scalinata ci riporta in paese. Ora si risale sull’altro versante, di circa 220 mt d+, per affrontare l’ultimo  trail del giorno, il Bondi Trail. Questo è piu’ flow e piu’ costruito stile bikepark, ma non per questo privo da insidie, ripidi, curve e tornanti. La stanchezza la fa da padrona, ormai siamo vicino ai 30 km di percorso e abbiamo maturato gia’ + di 900 mt di dislivello positivo, ammetto che su quest’ultimo, divertentisssimo sentiero avrei potuto guidare meglio con le gambe piu’ fresche.

bondi trail end

Per concludere alla classica domanda “ne vale la pena” ? La risposta è si, certamente, di corsa, a patto di avere una full da 150 minimo di escursione e la tecnica sufficente per affrontare scaloni, drop e pietre fisse. Per me gran bella esperienza, diciamo una sorta di “esame di maturità”, a consolidare l’ottimo feeling che sto prendendo con la Specy Stumpjumper evo carbon.

Ringrazio Daniele per la guida in una location dove i sentieri sono ben manutenuti ma non c’è seglaletica, quindi consiglio gps con traccia
ben registrata (le perdite di segnale sono frequenti) o amico/guida che conosca il posto.

Traccia GPS GPX
GPSies - Finale enduro Vacche Dolmen Bondi Trail

Relive:

Relive ‘finale enduro’

PRO : Posto fantastico, trails infiniti, terreno perfetto per l’inverno.
CONTRO : Non adatto a front e principianti. Qua è enduro vero.


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