MTB: Vallone delle Cese – Esploriamo l’Appennino

Esploriamo l’appennino: Vallone delle Cese – Discesa Cese Trail

Il caldo la fa da padrone a Roma, e, reduce dal piacevole weekend nella mia Valle, necessito di trovare un percorso sopra i 1000 mt, che
mi permetta di pedalare un po’ al fresco. Cosa non semplicissima partendo dalla Capitale, e sopratutto con un know-how del territorio molto limitato, basato su facebook, mtb-mag e il “sentito dire” . Appunto, l’imput di questa escursione e’ partita dal sentito-dire : un local della pineta di Ostia mi ha parlato di un certo Vallone delle Cese vicino a l’Aquila e me lo consigliava come giro molto divertente e lontano dal caldo. e
Detto fatto: grazie a google e gli altri potenti mezzi offerti dal web trovo una traccia con video su youtube compreso nel prezzo. Dal video il sentiero pare proprio del mio genere: flow con tante belle curvette e panorama di una certa dignita’.
Via, scarichiamo la traccia e cominciamo a cercare di capire. Non e’ facile interpretare quali saranno le difficolta’ di un percorso di cui non sai niente, non sai nemmmeno dov’e’, ci arriverai con il navigatore e poi seguirai un puntino sullo schermo del cellulare per capire dove sei e dove devi andare. Solo quella traccia, i video e qualche consiglio via Facebook (grazie Stonati)

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Le previsioni e le varie intuizioni sul territorio mi fanno pensare che comunque s’ha da fa … che anche se relativamente alto (800-1400)
la zona non e’ delle piu’ fresche e quindi now or never, anche se da sola. Carichiamo Slayerina e via sulla Roma-L’Aquila, direzione Pizzoli, insignificante paesuncolo a pochi km dal capoluogo abbruzzese. Dal gps capisco dove devo andare e si sale. Eccome se si sale.
Prima parte da inferno, mediamente calda, secca, in un insignificante boschetto. Guardo di continuo lo schermo del telefono per capire dove sono, e quanto mi manca ad uscire da questo antipatico stradotto. In meno di un ora sbuco sull’asfalto, stavolta e’ uno stradone, nientemeno che la Statale del Gran Sasso. Asfalto bello scorrevole, ma pare che sia una sorta di pista da superbike. Ogni 5 minuti mi ritrovo a sperare che un qualche motociclista in piega non sbagli qualcosa e mi investa. Pedalo, pedalo, siam sopra i 1000 fa sempre piu’ fresco e si sta bene. Su questo stradone #slayerina si sente un po’ fuori posto, come se costretta ad un GPM del Giro D’Italia.

valico

valico fontana
Si arriva ad una specie di valico, e finalmente il panorama comincia a sapere di montagna … certo … molto diversa da quella che conosco, queste sono delle specie di grosse colline con vegetazione di conifere, ma va bene uguale. L’aria e’ buona, c’e’ un piacevole venticlello ed e’ pieno di fiori. L’ultima parte di salita torna piacevole in quanto chiusa al traffico, le gambe girano, e in circa 2 ore arriviamo all’attacco dei trail, nei pressi di una stazione di rilevamento meteo. Abbiamo percorso una decina
di km con circa 600 mt abbondanti di dislivello.

cartello

stazione meteo ultima salita

Riconosco quanto visto in video. Ora tocca vedere se mantiene le aspettative: bene, prima parte che riscende verso il valico super flow,
curve ampie e divrtenti, fondo un po’ ghiaioso ma comunque gestibile. Vado piano perche’ non conosco, ma l’ambiente e’ spettacolare e il
sentiero esattamente come lo aspettavo.


Sbuchiamo nuovamente al valico, attraversiamo la strada e alcuni cartelli indicano il proseguimento del trail.
La seconda parte e’tutta nel bosco, decisamente piu’ tecnica e con alcuni pezzi parzialmente esposti. Vado super piano ma non c’e’ niente di troppo complicato, ci son alcuni passaggi su cui devo optare per la cosiddetta chicken line ma si fa, tutto un po’ #diversamentescorrevole ma guidato e con molti tornantini dove fare pratica con le curve strette. Diciamo un trail un po’ come erano i primi comparsi nei bikepark nella mia alta Valle Susa, un mix tra naturale e costruito che comunque richiede una certa confidenza con il mezzo.

diversamentescorrevole


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diversamentescorrevole2

A meta’ tracciato incontro dei ragazzi, probabilmente risaliti in furgone, che mi guardano come un alieno e mi danno del Lei. Certo potrei essere la loro mamma, ma se anche con il casco integrale si vede la mia vecchiaia vuol dire che tra me e #slayerina facciamo davvro buon brodo … vabbeh no problem … Li lascio andare e pian piano proseguo. L’ultima parte e’ un altalenarsi di super flow, con step up e panettoni e aree quasi da pump track e qualche passaggio tecnico inaspettato da prendere con le molle, e terreno molto mutevole da una curva all’altra. Molto divertenti sopratutto le ultima battute che andrebbero conosciute meglio per staccare sugli
step-up – Una ragione per tornarci, prima o poi.

kiaz fine

curva curva

io

slayerina cartello

Finalmente il trail finisce, e un ultimo stradotto sabbioso ci riporta verso il centro abitato. Le gambe hanno retto bene, #slayerina pure. Um bel percorso All-Mountain di media difficolta’, che fa un po’ soffrire la salita per varie ragioni ma che poi diventa estremamente godibile in tante parti. Uniche note di demerito la salita poco motivante (preferisco evitare le strade statali) , specie per la prima ora abbondante e il fatto che malgrado la quota non rimane fresco come ci si aspetterebbe.

Per me e’ il primo giro sopra i 1000 in appennino, sono soddisfatta delle mie performance, e spero di trovare altri trail simili non troppo distanti da Roma. Certo, il panorama non ha nulla a che vedere con quello Alpino, ma anche questo e’ apprezzabile nella sua diversita’.

Relive :

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