First Ride : Specialized Stumpjumper fsr evo carbon 2015
Salire su una bici “moderna“, dopo quasi 10 anni con la Slayer e’ un esperienza quantomeno interessante. Oggi per la prima volta ho girato con una bici recente per una giornata intera, quanto basta per capire come sono cambiate certe cose nel tempo e cosa e’ migliorato e quali invece sono gli aspetti da rivedere.
Cominciamo da lei, la possibile erede di #slayerina, e’ cosi’ montata :
Telaio: Stumpjumper FSR evo Carbon 2015 27.5
Forcella : Fox 34 3 steps 2016 160
Ammo: Fox Float Kashima
Freni : Sram Guide, dischi da 203
Ruote: Fulcrum Red Power 27.5, gommata Bontrager 2.5 front e 2.25 rear
Trasmissione: Guarnitura Sram GX 30T , cambio SRAM NX 11v, pignoni 11/42
Non e’ scopo di oggi dilungarsi nel montaggio, ma diciamo che mi sono ritrovata con una 27.5 con una configurazione abbastanza standard per una bici di tale fascia.
Il test si e’ svolto con una prima fase fondamentalmente discesistica, intervallata da un bel giro pedalato (lo stesso effettuato la scorsa settimana con la Slayer), concludendo con 2 altre discese.
Bici nuova e trails nuovi. Lo sfondo e’ nuovamente monte Livata, stavolta meccanizzato dal servizio navetta offerto dai ragazzi del Libre Bike park. Stavolta si inizia girando sui trails del park, recentemente ripuliti e riaperti.
Quindi si inizia a scendere, su un sentiero che non ha #nientedidifficile tranne un mini ripidone (che fa pure piacere) e qualche contropendenza. La prima impressione e’ che, rispetto alla mia piccola 26, queste 27.5 con l’angolo di sterzo piu’ aperto abbiano una posizione di guida molto centrale anche in discesa. In pratica si sta piu’ avanti di quel che si stava sulla slayer, centrali sul movimento centrale (scusate il gioco di parole) , guadagnando in confort e stabilita’. Tocca farci un po’ l’abitudine, ma alla
seconda discesa inizio gia’ ad adeguarmi al nuovo setup. Mi ritrovo a dover sgonfiare la forcella in quanto la trovo piuttosto duretta, sistemato anche questo altro piccolo particolare la bici migliora di giro in giro, e anche i piccoli urti diventano molto meno fastidiosi. Altra cosa con cui mi ritrovo a fare i conti e ad adeguare il mio stile di guida e’ il movimento centrale basso, che dona tantissima stabilita’ sul veloce ma richiede molta piu’ attenzione nel tecnico lento o sulle rocce.
Alla terza discesa, decidiamo per un intermezzo pedalato, per cercare di capire se il montaggio della trasmissione e’ adeguato alle mie piccole gambine o meno. Il dilemma che mi porto dietro da quando ho ricominciato ad interessarmi alla mtb riguarda appunto la trasmissione monocorona, che da un paio d’anni la fa da padrona su praticamente qualunque mtb degna di questo nome.
Avere una trasmissione monocorona implica in ogni caso qualche “sacrificio” : gia’ a priori mi ero calcolata lo sviluppo metrico di questa bici (ovvero quanti metri si fanno con un giro di pedali, piu’ il rapporto e’ corto + questo valore e’ basso e vice versa) e avevo notato che il rapporto piu’ corto non sarebbe stato cosi’ agile come quello della mia vecchia slayerina da 26. La differenza in termini metrici e’ di circa 15 cm … paiono pochi ma sulle gambe si sentono tutti. Precisiamo che non e’ che non sale anzi … ammetto che quella forcella da 160 davanti mi preoccupava sul tecnico in salita, ma invece anche sul singletrack in salita si e’ difesa piu’ che egregiamente, gambe permettendo. Dico gambe appunto perche’ pedalare si pedala ripeto , ma con il mio allenamento, il mio fisico e i giri che faccio ma sopratutto quelli che mi piacerebbe fare con un po’ di agilita’ in meno mi stanco prima, e sono costretta a piu’ soste o a
intervalli di “spingismo” (spingere la bici a piedi) .
Torniamo a fare un po’ di discese nell’area park. Adesso che ci sto prendendo confidenza inizio a divrtirmi sempre di piu’, e la sicurezza
e la stabilita’ regalata dalle sospensioni nuove si sente. Devo ancora prendere bene le misure con la nuova geometria , non riesco a buttare bene la bici in curva come vorrei ma credo sia solo questione di tempo. Anche nel tecnico lento stretto (tornantini, slalom tra le piante) un pochino rimpiango la mia 26, Ho davanti 15 giorni abbondanti tra le “mie” montagne in alta Val di Susa per spremere a dovere questa biciclettina.
PAGELLA TEMPORANEA (short test) :
SALITA SCORREVOLE : 8+
SALITA TECNICA : 7.5 , migliorabile modificando la trasmissione come gia’ detto.
GEOMETRIA IN SALITA : 8 1/2 : riferendosi solo alle geometrie del telaio e’ stupefacente come questa full da 160 resti ben piantata a
terra anche senza sistemi di abbassamento forka. Su questo le ruote da 27.5 (un pelo piu’ grandi) e la geometria che prevede una maggiore
centralita’ del posto di guida ha permesso passi da gigante.
DISCESA FLOW : 9
DISCESA TECNICA LENTA : 8 (qua tocca farci l’abitudine ai maggiori ingombri)
DISCESA VELOCE SCASSATA : 8 1/2 (migliorabile cambiando gomme)
GEOMETRIA IN DISCESA : 9 Nulla da eccepire, e’ molto comoda 😉
Si ringraziano :
Bike Store Ciampino (telaio e setup finale)
Livata Bike Resort , per le risalite meccanizzate che han permesso di iniziare a “spremere” la bici in tempi brevi.
E ovviamente gli sponsor del blog, CRC e Alltricks , senza i quali il mondo della MTB sarebbe molto meno accessibile 😉