MTB : Monte Cavo HowTo 4 dummies

700 e rotti km mi separano dalle Alpi … #Slayerina e le mie gambe non possono stare ferme: l’idea che nel giro di pochi giorni il lavoro fatto in quota vada perduto mi terrorizza piu’ nel perdermi in zone a me ignote. Quindi, pronti via. Si parte da Google per …. Monte Cavo !!!

Breve premessa: vivo a Roma da 3 anni, e in questi 3 anni con la bici ho fatto poco o niente di vagamente comparabile a quello che si chiama “All Mountain” o “Enduro” , questo fondamentalmente per totale non conoscenza del territorio e perche’ “non conosco nessuno o quasi che va in mtb” , limitandomi a qualche scorrazzata in “criceto mode” al BikePark di Campo Felice (risalite meccanizzate in seggiovia).

Detto questo, ho deciso di farmi avanti, e potendo al giorno d’oggi sfruttare la tecnologia offerta dal GPS con qualunque smarthphone, mi sono prodigata su Google in cerca di tracce da seguire.La scelta di Monte Cavo, un antennuto collinotto alto ben 950 mt(non chiamatemelo Monte quel coso plz..) che domina il lago di Castel Gandolfo e’ dettata dal dislivello notevole che offre per essere in zona collinare e dal fatto che, almeno sulla carta e’ molto gettonato da chi pratica mtb Enduro e anche dai discesisti che risalgono in furgone. Tutte caratteristiche che mi fanno ben sperare di aver trovato un posto dove “#salgoperscendere” permettendomi il cambio di assetto a Slayerina senza continui stop. E in effetti cosi’ e’ stato.

Dopo un po’ di ricerche la mia scelta cade su una traccia di soli 12 km contro la media di super-giri da 40/50 km per me improponibili e palesemente di genere XC (Cross Country, ovvero salgo per salire e pedalo per pedalare….) poco idonei al mio stile e allenamento. Bene, carichiamo la bici, carichiamo la traccia, e raggiungiamo in macchina senza troppe sorprese il punto di partenza, riconoscibile dalla presenza di tante, troppe macchine con portabici posteriore e un viavai di bikers.

Ok, ora si tratta di capire dove andare. Sono molto vicina alla traccia, ma ho qualche difficolta’ all’inizio a trovarne l’attacco, complice anche il fatto che la zona presenta una vegetazione abbastanza fitta di latifoglie, cosa che non aiuta il GPS a mantenere il segnale. Dopo qualche avanti e indietro imbocchiamo il sentiero giusto … dove subito vengo passata da gente con gambe palesemente piu’ allenate e potenti delle mie. Il GPS conferma che la traccia e’ quella, si sale per un singletrack, piacevole finche’ non mi ritrovo ad incontrare questa cosa :

lastronikiazviasacra

La “cosa” in foto che ha provocato la reazione nella foto sottostante e’ una specie di strada a lastroni un po’ in stile ligure, una mulattiera di pietre fisse piatte, che sa di roba di tempi antichi …. in salita, molto in salita, con pendenze che superano palesemente il 10% e un fondo non dei piu’ semplici. Vabbeh, con le dovute pause cerco di portare su Slayerina, un po’ preoccupata dal fatto che, guardando il GPS pare che questo strappo diretto nella massima pendenza delle curve altimetriche, dorvrebbe durare per un po’ … Mi affianca per poi superarmi un’altro biker, il quale arrivati all’incrocio con l’asfalto (non pareva vero) mi rassicura che si arriva in cima anche con la strada asfaltata, che sale per fortuna in maniera molto piu’ dolce. Fine delle cose difficili, riprendo a pedalare con il mio ritmo fino alla fantastica quota di 870 mt slm !!!! Wow siamo quasi in “montagna” 😀 😀 😀 😀 … Purtroppo causa una manifestazione la strada che porta in cima all’antennuto cucuzzolo e’ interrotta, ma poco male, perche’ una coppietta con bici da Enduro mi indica dove attacca il sentiero che scende e mi rassicura che e’ a livello Campo Felice, quindi #nientedidifficile ….

La discesa e’ divertente, piacevole, senza nulla di difficile tranne il primo attacco ripido, un classico singletrack con qualche parte un po’ + tecnica ma tutto alla portata della sottoscritta e #slayerina. Insomma, non male per essere a mezz’ora da Roma. Chi si accontenta gode, anche se la Montagna, quella vera e’ tutta altra cosa e sopratutto tutt’altro belvedere ….

discesa

Per un idea migliore, anche se di qualita’ non eccelsa causa luce rognosa, ecco il anche il video di parte della discesa :



La discesa alla fine in tutto non dura piu’ di una decina di minuti, considerate pause e velocita’ ridotta causa non conoscenza del posto. L’ultima parte del sentiero sbuca poi diretto sullo stradone dove si parcheggia, ecco forse questa e’ la cosa a cui tocca stare piu’ attenti 😉 …

Per concludere la breve gitarella (meno di 2 ore in tutto) decido di concedermi un bel bagno rinfrescante nel laghetto di Castel Gandolfo

castelgandolfo

Tirando le somme : si fa, probabilmente ci sono altri sentieri da scoprire, l’importante e’ capire un po’ come e’ fatta la zona , il GPS e’ un grosso aiuto, anche se le valutazioni delle difficolta’ in salita/discesa sono concettualmente diverse da quanto si fa in alta montagna. Pero’ alla fine ci si diverte anche qua, tocca solo reinventare un po’ il proprio modo di concepire la MTB. Al prossimo giro !!!