Bikepark Campo Felice – un’aliena in mtb

Da quando mi sono trasferita a Roma le mie possibilita’ di divertirmi con la mia mountain bike #slayerina si sono ridotte notevolmente. Non conoscendo nessuno appassionato di mtb e nello specifico di discipline orientate al gravity dove la discesa la fa da padrona(enduro, all-mountain, freeride) e l’eventuale salita e’ solo un mezzo per poter poi divertirsi in discesa mi sono dovuta per forza orientare verso un bikepark  con risalite meccanizzate per potermi divertire senza correre eccessivi rischi.

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La scelta ricade su Campo Felice, resort noto per gli sport invernali a circa 140 km dalla capitale. Ormai ci sono stata parecchie volte e conosco i percorsi, vado piano per non farmi male e perche’ non ho una bici prettamente da downhill, ma c’e’ una cosa che tutte le volte che sto in fila per prendere la seggiovia mi fa riflettere : quasi sempre mi sono ritrovata ad essere l’unica donna a cimentarsi in questa pratica. Un paio di volte ho visto un’altra ragazza (non piu’ di una …. ) ma sempre al seguito di un uomo (presumibilmente il fidanzato/marito/compagno). E ovviamente non passo inosservata, anche se sono pochi quelli che provano a rivolgermi la parola, insomma parrebbe che e’ sbarcato un aliena con le ruote da 26′ nel bel mezzo dell’Appennino.

Tanto ormai ci sono abituata agl sguardi della serie “ma dove crede di andare quella con quel triciclo ?”

Bene … quella con il triciclo vintage (eh si,  una bici del 2007 e’ vintage … ) comunque con la dovuta cautela scende in tranquillita’ e si diverte. Non devo fare le gare con nessuno. Non devo farmi male su salti enormi con gap dai 5 metri in su . Mi diverto e sfrutto la possibilta’ di fare tante discese per migliorare la tecnica e la fluidita’, perche’ anche in bici c’e’ una tecnica, non basta salire e pedalare.

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Campo felice offre fondamentalmente 3 diversi percorsi, uno piu’ easy e scorrevole, uno meno costruito e piu’ naturale e un terzo un pelo piu’ impegnativo. Sono tutti tranquillamente praticabili con qualsiasi “full” (biammortizzata) e volendo anche con una front a patto di avere un po’ di tecnica e obbligatoriamente freni a disco idraulici .

Rispetto ai resort del nord ovest in cui ho mosso i primi passi nel mondo gravity, le pendenze sono meno importanti e i percorsi sono piu’ accessibili, quindi mi sento di consigliarlo anche come “entry level” a chi si vuole avvicinare alle discipline discesistiche e/o migliorare la propria tecnica.

Un ultima parola riguardo a chi dice “in discesa non si fatica” : si fatica anche in discesa, eccome, specie nel tecnico dove e’ richiesta anche moltissima concentrazione. La mia media di consumo in bikepark considerato le risalite meccanizzate e’ di circa 350 kcal/ora misurate con il cardiofrequenzimetro. Certo lo sforzo e’ prettamente anaerobico con brevi parti aerobiche nei rilanci, ma lavorare si lavora, assicurato 😉

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