MTB: monte cavo 2, better ravanation

Monte Cavo, atto secondo. Pare che l’antennuto montarozzo stia permettendo alla sottoscritta di non lamentarsi per la persistente assenza di onde da surfare, e alla sua bike #Slayerina di far girare le ruote, senza fare troppi km e senza dover investire troppo tempo. L’obbiettivo di oggi e’ capire meglio i sentieri, testare il nuovo setup delle leve dei freni e ovviamente scendere con maggiore fluidita’.

Prima di partire rimetto mano alla prima traccia che avevo scaricato, cercando di visualizzare meglio il territorio e di individuare i suggerimenti che mi erano stati dati. C’e’ un trail ottimo come “riscaldamento” che parte dalla prima parte dell’asfalto, decido quindi di iniziare da li, in modo da “allungare il giro”, e da capire cosa c’e’ di proponibile anche ad amici dotati solo di front e/o alle prime armi.



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Ho scoperto che in realta’ i sentieri di Monte cavo hanno una numerazione, anche e’ totalmente teorica e quasi priva di indizi/indicazioni. Quindi il primo trail provato oggi, dopo una breve e facile risalita si chiama 6. Ho scoperto ben presto che in realta’ e’ + comodo farlo in salita, meno ripido della “via sacra” percorsa alla mia prima esperienza , permette comunque di tagliare la parte di “stradone” che collega il punto di partenza al bivio per Monte Cavo. In discesa non e’ nulla di che ma e’ adatto per prendere confidenza a chi e’ alle prime esperienze con i singletrack.

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Il 6, ha pero’ una variante piu’ ripida e divertente, scoperta alla seconda run e visibile sulla cartina ricavata dal GPS.  Non so se ha un nome, ma e’ un pezzetto carino, con belle curvette veloci e qualche dosso su cui staccare. Finalmente con le leve dei freni inclinate correttamente ho ripreso anche a fare qualche piccolo saltino …. #nientedidifficile o di spaventoso diciamo.

Dopo queste 2 run di riscaldamento decidiamo di salire fino all’antennuta cima. In poco piu’ di un ora arrivo lassu’ … altezza ben 948 mt slm, siamo quasi in montagna 🙂 🙂 😀 …. Non c’e’ nulla da vedere, se non tante antenne la cui vicinanza mi fa addirittura venir mal di testa, quindi preferisco riprendere la mia “caccia al trail”.

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Scendo un breve tratto sull’asfaltata, imbocco un raccordo e poi vedo l’attacco di un sentiero segnato da una fascetta rossa. Il GPS conferma che ci siamo, trattasi del trail “Giuliana”, davvero divertente e flow anche se breve.

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Per la parte intermedia decido di stare sul sicuro, scegliendo l’ormai noto “3”, e anche qua la differenza del nuovo setup si fa sentire. Nella parte bassa ritrovo, anche se con un po’ di fatica l’allaccio del “6” , e risalgo un pezzetto per fare l’ultima divertente discesina, parte della quale visibile nel video qua sotto, realizzato con un adattore fisheye per cellulare.



Per concludere, Monte Cavo promosso a pieni voti. Vicino, senza risalite faticose, ottimo per la modalita’ “salgoperscendere” a me tanto cara, mai troppo impegnativo, mantenendo il margine di sicurezza molto alto anche senza casco integrale e pettorina (consiglio comunque almeno le ginocchiere, non solo per le eventuali cadute ma anche per gli onnipresenti rovi). E’ un ottimo spot per chi vuole avvicinarsi al concetto di enduro/freeride pedalato senza dover lottare contro drop fuori portata e/o linee impestate/esposte/complesse.

Una bella scoperta, e di trails me ne mancano ancora tanti 😉