MTB: CampoCatino bis – La Gabriella

Dopo le solite elucubrazioni meteo del sabato, decido di tornare a CampoCatino per provare la Gabriella, una discesa lunga e, almeno
sulla carta, mai troppo complessa. L’idea e’ anche quella di capire se questo percorso sarebbe anche fattibile con il neonato “frontinogiallino“. Come la volta scorsa l’avventura inizia su di un autobus che ci fara’ comodamente guadagnare 1400 metri di  dislivello e almeno 5/6 gradi di temperatura in meno. In cima infatti si sta benone.

bus1 campocatino top

Fortunatamente chiedendo infos trovo 3 ragazzi di Ostia che si offrono di farmi da guida: non siamo in un bikepark “segnalato” e, esattamente come l’altra volta senza gps e’ facile perdersi. Il sentiero a sto giro e’ tutto nei boschi, con un mix terra / rocce,e tanti aghi di pino che nascondono a volte qualche insidia. Non e’ semplicissimo ma almeno la prima parte non presenta grandi difficolta’: si tratta comunque di un sentiero molto naturale, con a volte varianti da inventarsi un po’ e non particolarmente
manutenuto. Tipico sentiero da giro AM, che comunque impegna, diciamo che per il mio livello e’ un ottimo trail per migliorare la tecnica.
La discesa e’ lunga, e optiamo per una variante un po’ piu’ tecnica che permette di evitare un tratto pedalato. Non c’e’ comunque mai nulla che mi obblighi a scendere dalla bici.

gabriella bosco

Perdiamo quota e la temperatura sale, ma il sentiero nella parte bassa si stringe e diventa un pochino piu’ flow, con un fondo sempre tendente al ghiaioso ma passaggi piu’ easy e divertenti.

L’ultima parte, che al dire il vero mi era stata scosigliata in quanto “nera”, effettivamente presenta 2 passaggi ostici: un ripidone che mi ha “fregato” probabilmente per la difficolta’ del terreno e la mia tecnica non ottimale, e un’altra parte fnale piena di pietroni , che mi ha costretto stavolta a scendere dalla bici. Si sbuca quindi sull’asfalto in corrispondenza di una bella fontana dall’acqua fresca, ultimi metri e siamo ritornati alla base.

road

Nel pomeriggio non me la sento di rifare un’altro giro, e decido di risalire in macchina in cima e godermi un po’ di fresco sgambettando un po’ per i prati

saltino campocatino

campocatino top

In breve, concludendo :

PRO:
– meccanizzato con navetta low-cost
– molto lungo e in gran parte fresco
– sentiero quasi esclusivamente naturale

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CONTRO:
– Richiede un livello minimo per essere apprezzato: no beginners totali, no frontini.
– la lunghezza per chi come me non e’ allenato a far solo discesa puo’ anche risultare “pesante” per spalle e mani.

IT - 300x250

edit al 22/7 : ho ripercorso la Gabriella , stavolta pedalando, da poco sopra Guarcino, per evitare sia la parte finale “nera” che il caldo. Il trail nella traccia presenta la linea piu’ facile, con un pezzo pedalato e senza varianti. Confermo che è un bel trail di livello intermedio… GPS indispensabile altrimenti ci si perde.

MTB: Guarcino / CampoCatino / Obaco Trail

L’avventura inizia su un autobus. Si un autobus … carico di bici e di bikers. L’insolito mezzo ci sta portando a CampoCatino,
resort sciistico in parziale disarmo sito a 1900 mt slm. Stavolta si va in alto, roba quasi da Alpi, il caldo ce lo impone.
Se tutto va bene ci aspettano quasi 1400 mt di dislivello negativo.

autobus campocatino

La maggiornaza delle bici sull’autobus sono “bicioni“, ovvero bici da dh con doppia piastra e la cosa mi preoccupa un po’. Fortunatamente
gli altri riders che usufruiscono dalla navetta conoscono la location meglio di noi, e ci consigliano un giro piu’ “All Mountain” rispetto
a quello che avevo pianificato. Quindi cerco la traccia al volo del trail noto come l’Obaco, 20 km di cui gran parte in singletrack.
Ci sara’ da pedalare un po’ ma tutti ci dicono che ne vale la pena. Il gruppetto e’ lo stesso dello scorso weekend: Guido elettrificato
con il fratello Massimo alle prese con un frontino. Ci assicurano che il giro si fa anche con le front … e che c’e’ solo un pezzo
tecnico con rocce nella prima parte. Dunque iniziamo a salire seguendo la traccia.

campocatino salita

Saliamo, su una sterrata molto ghiaiosa e sdruciolevole dalle pendenze impegnative, che mi obbligano a scendere e spingere Slayerina.
Non tanto per le pendenze, quanto per il fondo. Guardo il colle a cui dobbiamo arrivare e spero solo che ne valga la pena, perche’ lo ammetto, questo genere di salita non e’ cosa gradita ne a me ne tantomeno alla mia schiena.
Arrivati il cima il panorama ricompensa lo sforzo, e si capisce che siamo in quota (attorno ai 2000 mt) , la vegetazione e’ ormai assente e lascia spazio a rocce .

top

Ora inizia la discesa, la cui prima parte e’ piuttosto impegnativa, non per le pendenze ma per il fondo tutto ghiaioni e pietre mosse. Riesco a difendermi discretamente e lo chiudo tutto in sella. Ci troviamo quindi ad una fonte dall’acqua freschissima, e da qua dovremo ripartire e trovare il singletrack che ci portera’ a valle.

ghiaioni fonte

gruppetto

E inizano i dubbi: il sentiero non e’ piu’ tracciato correttamente, il gps ci indica una direzione anch’essa priva di tracce.
Segnali o indicazioni zero. Chiediamo a degli escurisonisti e piu’ o meno ci indicano dove scendere. In qualche modo scendiamo, anche se la ciclabilita’ del percorso da loro indicato non e’ eccelsa, in pratica stiamo tagliando per prati sperando che qualche pietra non ci crei qualche problema tecnico. In un modo o nell’altro arriviamo ad una bellissima radura al cui centro si trova un masso molto particolare, a forma di montagnetta 😉

masso prati
Ci lasciamo un po’ prendere la mano su una parte scorrevole per prati ma ben presto ci accorgiamo di essere fuori dalla traccia.
Alcuni segnali CAI bianco-rossi ci convincono a perdere ulteriormente quota, su una pseudotraccia fatta di pietre e foglie tutt’altro che semplice. Il mio GPS dice che siamo fuori, Guido e’ convinto che le tracce si ricongiungano. Ad un tratto finiamo in una specie di gola rocciosa, da cui non si prosegue, perlomeno non in bici. Niente da fare, siamo costretti a risalire a spinta con molta fatica fino ai prati, e ad affidarci al GPS per riprendere la traccia. Fortunatamente incrociamo una coppia di escursionsti che stavolta ci consigliano in maniera corretta. Effettivamente poco prima della fine dei prati bisognava salire (sempre a spinta
ahime’) su un sentiero a sx, che dopo un po’ di saliscendi comincia a perdere quota, prima con alcune parti tecniche con radici e pietre fisse ma mai niente di impossibile, poi diventa un lunghissimo, scorrevole e veloce singletrack tra i faggi, a volte forse un pochino esposto.

singletrack

Purtroppo il singletrack a breve finisce e diventa una classica strada carrabile sassosa dal fondo un po’ insidioso …….
chi mi conosce sa che non amo questo tipo di strade in discesa, ma non ho alternative e cerco di farmela piacere, fino agli ultmi km su asfalto percorsi a gran velocita’ fino al paese di Guarcino dove avevamo lasciato le macchine.

Tirando le somme : si tratta di un giro in classico stile AM di difficolta’ media, un po’ di passaggi tecnici nella parte alta la cui difficolta’ e’ data dal fondo e non da altri fattori. Poi imboccato il singletrack e’ tutta una piacevole discesa senza #nientedidifficile

PRO :
Navetta a costo irrisorio (3 euro, orari 8,30 10.30 15.00) per guadagnare quota.
Panorama eccellente che quasi ricorda alcune zone alpine.
Quota alta e singletrack all’ombra, ottimo per godersi un po’ di fresco.

CONTRO:
Indicazioni assenti : senza GPS non e’ fattibile se non si ha una guida. E anche con il gps bisogna fidarsi ciecamente di quel che dice lo strumento.
Ultima parte su sterratone un po’ noiosa per i miei gusti .

Concludendo : da tornarci, magari percorrendo altri trail piu’ bike oriented. L’Obaco e’ un classico sentiero CAI, quindi che
considera i pedoni come usufruitori primari. Di conseguenza non tutte le parti sono apprezzabili appieno in sella, ovvio dipende dal livello e dalle proprie capacita’ tecniche. Per quanto giguarda la traccia gps, essendo la mia poco chiara e molto ravanata, vi rimando a quella che ho utilizzato per trovare la giusta via su wikiloc :

https://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=13782709

Vi consiglio inoltre, se usate mytrails di scaricare la mappa offline della zona in quanto la copertura telefonica e’ molto ridotta 😉