In questi giorni di reclusione obbligata causa quarantena e’ molto complesso trovare stimoli per restare in forma per chi come me associa all’attivita’ sportiva una forte componente di divertimento, di adrenalina, e di voglia di scoprire e esplorare nuovi posti. A tale proposito sto valutando di rivalutare il mio passato nell’informatica per effettuare in primis uno studio di fattibilita’ (e poi eventualmente lanciare una startup) per lo sviluppo di una piattaforma orientata alla simulazione/allenamento virtuale nelle discipline gravity (enduro, dh ecc) .
Per capire intanto se ci puo’ essere interesse e quanto, ecco un sondaggio.
Ringrazio chiunque voglia perdere 5 minuti del suo tempo (ora ne abbiamo tanto) per rispondere . Grazie e speriamo di uscire presto 🙁 .
Speravo di non arrivare mai e poi mai a scrivere questo articolo. Mai piu’ immaginavo di dover interrompere forzatamente i miei giochini per cause non legate ad un infortunio.
Il “bisogna stare a casa” per un amante dell’outdoor come me e’ davvero duro, difficile da accettare, come e’ difficile accettare che sia vietato andare per i boschi in solitaria , senza propagare contagi. Lo accetto di buon grado solo per il buon esempio, per quel che mi riguarda il discorso “se ti fai male” non sta in piedi in quanto per me vale sempre e comunque, essendo una partita iva e vivendo da sola e’ cmq x me vietato farmi male, con o senza coronavirus a peggiorare la situa.
La fortuna nella sfiga e’ che sono abituata a stare da sola, che non soffro la solitudine ma soffro la reclusione, questo si.
Soffro la mancanza di liberta’, le code al supermercato, il non poter uscire oltre l’isolato.
In ogni caso, sono impotente nei confronti di questa drammatica situazione, e la mia speranza e’ solo quella che si risolva in fretta, nella coscienza che comunque la normalita’ sara’ molto lontana, e che, nella speranza di una riapertura degli spazi verdi in tempi ragionevoli, girare in solitaria sara’ d’obbligo per un bel po’. Progetti, sogni, speranze si infrangono contro un muro purtoppo molto solido per il momento.
Il problema e’ che fermarsi e’ vietato. E’ vietato per la testa ed e’ vietato per le gambe, e, piu’ in generale per il proprio benessere psicofisico.
Come attrezzarsi dunque per limitare i danni della sedentarieta’ forzata ? Purtoppo ahime’ se il vostro sport preferito e’ la bici la risposta e’ una sola: CON I RULLI o indoor trainers.
In rete troverete un sacco di informazioni a riguardo, ma se, come me, l’argomento non vi e’ mai passato nemmeno per l’anticamera del cervello, il risultato sara’ di avere le idee molto confuse e di aver paura di comprare una cosa che non funziona e di buttare via i soldi. Facciamo subito una premessa.Se avete (come me) una sola bici, non avete problemi economici e avete una bella carta di credito senza limiti, il mio consiglio e’ di orientarvi su rulli smart a trasmissione diretta che siano compatibili con il vostro tipo di perno (di default questi oggetti nascono x le bici da corsa, quindi hanno perno QR, il vecchio quick release, e per i perni passanti necessitano di adattatori a parte …) in modo da non dover combattere contro antipatiche sostituzioni. A questo (ci vanno dai 500 euro in su circa) va sommato (se gia’ non lo avete) un pc da gaming con cui potrete divertirvi con il simulatore/videogioco zwift.
Ma non e’ il caso mio. Io se non lavoro non mangio da brava piva, quindi portete immaginarvi i limiti delle mie riserve monetarie. Ragionando e cercando, ho deciso di optare per un cosiddetto “rullo libero”, ovvero un semplice congegno meccanico composto da 3 rulli e una cinghia di trasmissione. Appoggiando la bici sul congegno e iniziando a pedalare faremo girare i rulli posteriori, che tramite cinghia attiveranno quello anteriore che a sua volta mettera’ in movimento la ruota davanti, permettendoci con un po’ di allenamento di pedalare stando in equilibrio.
Ho scelto questo attrezzo anche perche’ piu’ “tricky”, piu’ impegnativo anche per la testa e allenante per la propriorecettivita’ e quindi usabile senza annoiarsi troppo anche se non si ha un “videogame” con cui interagire.
Non e’ stato facile di questi tempi reperire l’attrezzo. Nuovi sono quasi introvabili, ma fortunatamente nei mercatini sono abbastanza diffusi in quanto vista la situazione molti appassionati sono passati ad un prodotto interattivo. Inoltre c’e’ il problema taglia: se avete una mtb recente, il carro sara’ piuttosto lungo e malgrado i produttori dichiarino la compatibilita’ con 27.5 e 29 la “probabilita’” che la vostra bici sia lunga e’ alta: infatti la mia e’ leggermente lunga e ho dovuto ingegnarmi con una “sicura” per evitare che la bici scappi avanti. Quindi prendete bene le misure della distanza tra i due mozzi, e in caso di valutazione di un usato chiedete al venditore di indicarivi la massima distanza attuabile tra rullo anteriore e il centro dei due anteriori.
Tralasciando questo piccolo ma spero utile dettaglio, veniamo alle sensazioni: non e’ semplice stare in equlibrio, serve un muretto a lato per stare tranquilli e non dovere fare operazioni strane in partenza: si parte appoggiandosi al muro, e pian piano che si capisce che rapporto tenere si mette anche la seconda mano sul manubrio e ci si impegna a stare dritti. UNa bella sfida ….
Un post condiviso da KiaZ Chiara (@kiazsurfbike) in data:
Vedremo quanto durera’ il giochino … Speriamo poco e di ritornare liberi al piu’ presto. Il mio consiglio e’, comunque, se ne avete la possibilta’, di fare anche un minimo di allenamento sulla tecnica, perlomeno con il surplace, ed eventualmente se non lo sapete fare potete dedicarvi all’apprendimento del bunnyhop, sul quale recentemente ho fatto un tutorial “poco ortodosso” ma forse per alcuni funzionale
A tutto questo si puo’ anche aggiungere qualche componete di allenamento funzionale: per quel che riguarda il corpo libero e/o semprlici attrezzi, io prediligo i workout surf oriented, utilizzando l’indoboard e a volte anche lo skateboard in maniera un po’ insolita (la pagina facebook surf training review pro puo’ essere fonte di ispirazione in tal senso).
Tornando ai rulli, faccio un ultimo appunto sulla soluzione “intermedia” che non ho citato: i rulli smart a resistenza (freno magnetico in genere): hanno un costo accessibile (se riuscite ancora a trovarli), ma implicano anche qua il discorso adattatore (se avete un unica bici) e obbligano ad utilizzare un copertone apposito: questo significa che, se avete una sola bici ripeto, non potrete piu’ usarla outdoor anche solo per esercizietti di tecnica a meno di non cambiare la gomma.
Insomma sara’ dura … Cerchiamo di tenere duro, di trovare l’ispirazione e di non arrenderci. Non e’ facile per nessuno, c’e’ chi e’ piu’ fortunato e magari ha ampi spazi privati in cui costruirisi un mini bikepark, c’e’ chi lo e’ di meno e vive in un piccolo appartamento, c’e’ chi come me sta un po’ a meta’, potendo fortunatamente disporre di un piccolo cortile privato.
Cerchiamo solo di non farci coinvolgere in sterili polemiche … e di non additare chi magari prova a fare qualche km in bici per andare a fare la spesa o al lavoro, c’e’ anche chi i rulli proprio non se li puo’ permettere o non li trova nel suo budget … Sperando ovviamente di tornare al piu’ presto sui sentieri.
Keep on moving and stay strong.
KiaZ
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