Surf & Bike : la mia insolita accoppiata

Diciamolo: e’ abbastanza raro che un surfista si dedichi alla mountain bike e ci si appassioni, ma e’ ancora piu’ difficile
che un biker fissato si avvicini al surf da onda. Montagna (o cmq ambiente collinare) e mare, due realta’ molto diverse, anche
se coincidenza vuole che molte location surfisticamente interessanti siano interessanti anche per la mountain bike. Restando in
italia il miglior esempio e’ la Liguria, mentre all’estero Tenerife e Gran Canaria offrono onde di qualita’ e singletrack da paura.

Perche’ allora e’ cosi’ poco frequente trovare appassionati di entrambi questi sport, malgrado ci siano aziende che lavorano
in entrambi i settori (Dakine, ION, e se vogliamo anche Fox dato che propone boardshorts e costumi) ?

Partiamo dal presupposto che parlando di puri appassionati non agonisti la forma mentis ideale e’ estremamente diversa tra i due
sport. Iniziando dal surf, cominciamo con il dire che questo piu’ che uno sport e’ una filosofia, uno stile di vita, una ricerca
continua di un “sistema perfetto” surfista-onda, in cui si cerca il bilanciamento totale tra le forze e l’equilibrio umano e quello
della natura. Nel Surf nulla si crea e nulla si distrugge, si sfrutta un momento cercando di goderne appieno in pochi attimi
di simbiosi con il Mare. Ovvio, dietro a tutto questo c’e’ tecnica, capacita’ di lettura del mare, una buona forma fisica e preribilmente
una buona memoria muscolare. Considerando solamente surfisti “mediterranei”, quindi che surfano prevalentemente un bacino chiuso,
bisogna ricordare che la frequenza delle mareggiate in questo caso non ha nulla a che vedere con l’Oceano. Si, in Italia e nel
Mediterraneo le onde ci sono, e spesso sono pure di qualita’, ma sono esclusivamente legate a perturbazioni. E se arriva l’alta pressione
si rischia di restare a secco anche per piu’ di un mese, e se non si affianca un’altro sport o un allenamento specifico possono
essere dolori: affrontare una mareggiata magari consistente dopo un mese di stop puo’ diventare molto faticoso.

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La mountain bike invece e’ forse tra i piu’ prevedibili e meno meteodipendenti degli action sports outdoor, basta che non piova a dirotto e un posto dove girare o anche solo allenarsi un po’ si trova. Forse e’ questa la ragione per cui ho trovato nella bike una soluzione
per poter dare un minimo di continuita’ al mio cercare di tenermi in forma. Odio le palestre e le attivita’ ripetitive e fini a
se stesse in generale, inotre ho alcuni acciacchi che mi impediscono di lavorare con i pesi, quindi la bici con il suo basso impatto
sulle articolazioni e la sua componente prettamente aerobica fa il caso mio. La mtb permette di stare all’aria aperta e scoprire
posti nuovi, goderti il silenzio e respirare aria pulita, migliorare la forma fisica e accettare nuove sfide, sia tecniche che di dislivello.

Inoltre a livello di allenamento aiuta chi come me non ama le palestre a migliorare con gambe e fiato, fattori che comunque anche nel surf tornano utili specie nel lungo termine. Quindi se percaso fate parte di quella categoria di sportivi come surfer, windsurfers, kiters, snowboarders, e altri praticanti di attivita’ meteodipendenti se non avete mai pensato alla biciclettina come passatempo provate a farci un pensiero, e se pensate che sia uno sport noioso provatelo in un bikepark con risalite meccanizzate,
potreste cambiare velocemente idea …. Idem se avete timore per l’incolumita’ delle vostre chiappe: basta una buona sella e un pantaloncino
di qualita’ per limitare notevolmente il trauma da sellino che allontana molti potenziali adepti. Se non ci credete continuate
a seguirmi, a breve vi raccontero’ della trasformazione di un giocatore di rugby anti-bici in un biker 😉 .

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Proviamo invece a vedere cosa potrebbe portare in acqua un biker. Trattasi di argomento molto complicato: il surf al momento e’ di moda
e questo non e’del tutto positivo, il numero di praticanti e’ in crescita ma lo spazio in acqua resta lo stesso. E’ uno sport che nei primi
tempi richiede continuita’ per migliorare, e’ molto faticoso per chi le braccia le usa poco … ecco ribaltando la situazione
possiamo dire che permette di allenare la parte superiore del corpo, migliora comunque ulteriormente il fiato e la resistenza
e porta ad esplorare un mondo nuovo per chi e’ abituato ad andare su due ruote. Un mondo diverso, di non semplice comprensione,
ma che puo’ far provare sensazioni che nessun altro attrezzo sportivo puo’ regalare. Sensazioni che spesso hanno un prezzo
da pagare molto alto specie nel nostro mare in termini di attesa, convivenza in acqua, frustrazione per le difficolta’ di apprendimento.
Ma con una buona dose di umilta’ e pazienza si riesce ancora a tirare fuori del buono da quello che e’ secondo me il piu’ particolare e affascinante tra tutti gli action sports 😉

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