MTB: Cotolivier, Pourachet e i Tornantini

Cotolivier – Pourachet – I tornantini

Dei tanti giri fattibili in alta Valsusa c’e’ n’e’ uno che mi sta particolarmente a cuore. Sara’ perche’ non molto conosciuto e battuto, sara’ perche’ scoprirlo 2 anni fa e’ stato un piacere, sara’ perche’ unisce interessanti singletrack ad un paesaggio da sogno.
Stiamo parlando dell’anello Vazon-Cotolivier-Pourachet-Millaures, con discesa sui 12 tornantini.

Un’ottima palestra per chi non ha mai avuto esperienza con questo tipo di “ostacolo” molto comune nei sentieri di montagna. E infatti e’ stata un’uscita che ha anche avuto un interessante riscontro didattico per Laura, al primo “incontro” con le curve strette non spondate.

Per Laura e Alessio e’ stata l’uscita conclusiva di un’intera settimana alla scoperta della Valsusa con me. Giro super adatto all’occasione, unendo alla perfezione componente panoramica e tecnica, senza eccedere nei km e nel dislivello.

Partiamo dunque da Vazon, dove una bella cartina ci mostra il nostro itinerario, e permette una breve spiegazione del tracciato che affronteremo (vedi video successivo).
Saliamo dunque al Cotolivier, doverosa pausa alla Cappelletta, e si inizia con il primo singletrack in cresta, super panoramico con vista sull’onnipresente Chaberton e il massiccio della Grand Hoche.

cotolivier

pourachet 1

Dopo questo “aperitivo” abbiamo perso circa 100 d+ e tocca pedalare, ci aspetta un mezzacosta con qualche rampa impegnativa, che si lascia comunque ben “digerire” grazie all’imponente spettacolo delle vette circostanti, sempre piu’ vicine. Si arriva quindi alla conca dalla quale il sentiero principale si dirama in 3 tracce, una verso la croce di San Giuseppe, una (purtoppo impraticabile per frana) verso il lago Desertes e la strada dello Chaberton, e la nostra, che scende attaccando con 12 tornantini alle grange Millaures.

top to millaures

12 tornantini, piu’ o meno stretti, ottimi come primo approccio con questo elemento. Il divertimento c’e’ per tutti, e il panorama continua a mantenere i suoi elevatissimi standard, obbligandoci a stare attenti e non farci distrare troppo dall’imponenza di queste montagne.

(video)

La parte a tornanti termina in un’area adibita a pascolo nei pressi di una costruzione abbandonata. Da qua il sentiero diventa un mezzacosta classico, che alterna aree di bosco con altre piu’ aperte, presentando un unico passaggio tecnico con un corto rockgarden su terreno smosso e friabile. Si giunge poi alle grange Millaures, da cui si prosegue con un altro sentierino pianeggiante fino al bivio per la frazione Lozet. Qua tocchera’ un po’ di sano spingismo, fino alla strada in discesa che percorreremo fino a ritrovare la sterrata del cotolivier utilizzata in salita. Ultimi due tagli e siamo dinuovo a Vazon

Questo giro da sempre una qualche soddisfazione ed e’ forse quello di durata medio-breve che ripeto piu’ volentieri. Anche questo e’ recensito sul libro Western Trails –

– ove viene consigliato da Desertes. Volendo allungare il giro pero’, come consiglio ad elettrici e a riders piu’ performanti, il mio suggerimento e’ di partire da Oulx e, una volta rientrati da lozet alla strada del cotolivier scegliere tra due opzioni :
1) Da vazon proseguire per Soubras, poi PierreMenaud e da qua il singletrack verso Amazas, rientro su oulx poi su statale
2) Dal tornante sopra Vazon, mezzacosta per Chateaux Beaulard. Da qua discesa verso la pista di fondo tramite sentiero D2 e rientro a Oulx per la suddetta pista.

Traccia gpx

MTB: Forte Foen

E’ la Prima giornata in ValSusa con tempo finalmente stabile che mi permette di fare qualcosa in piu’ della limitativa “ora d’aria”. Su ispirazione dal libro “Western Trails” e dalle rimembranze della mia “vita precedente” decido di fare un giro che, non so bene per quale motivo, avevo la tendenza a snobbare. Parliamo del Forte Foen e del rispettivo singletrack che scende, alternativamente verso Suppas o verso Rochas. Stavolta opteremo per il secondo, limitando il giro a circa 550 d+ su 10 km … sottolineo che il giro e’ allngabile a piacimento fino ad un massimo di 15 km e 850 d+ partendo da Millaures o da Gleise. Personalmente ho preferito fare solo la parte alta in quanto non ho un buon ricordo del mezzacosta saliscendi che collega Suppas a Millaures.

Partenza quindi da poco sopra le grange Rochas, lungo la strada che da Bardonecchia conduce a Frejusia. Da qua si pedala una tratta su asfalto, fin poco sotto i Bacini, per poi lasciarlo in favore di uno sterrato, che sale abbastanza deciso a tornanti lungo le pendici dello Jafferau, sempre pedalabile malgrado la pendenza grazie all’ottimo fondo. Dopo circa 4 km le pendenze si fanno piu’ tranquille, e con un ultimo traverso mezzacosta di un paio di km molto pedalabile raggiungiamo il forte Foen (km 6), le cui mura diventano divertenti rampe 😉 .

ttt

vall

Da qua inizia il singletrack di discesa. Mediamente flow, con alcuni tornanti scavati e altri in contropendenza, ma sempre fattibile, qualche radice e pietra fissa rendono il tracciato un po’ piu’ vario senza mai diventare complesso. Ottimo trail per chi inizia a girare sul “non costruito“, mai pericoloso e mai ripido. Nel complesso divertente , 4km di discesa da fare tutto d’un fiato, nel classico contesto dell’Alta ValSusa.

video

traccia

ispirato da :

MTB: Lago Nero – Gr. Dalma

Lago Nero – Gr.Dalma “natural enduro”

La zona della conca del Lago Nero e dintorni continua a dimostrarsi una delle piu’ interessanti dell’Alta ValSusa per la pratica dell’enduro su sentieri naturali. Il trail che sto per descrivere e’ abbinabile a quanto visto qualche giorno fa nei dintorni del Colle Bercia, creando in questo modo un giro piu’ lungo da 900 d+ circa ( https://www.gpsies.com/map.do?fileId=uvvwmnnqgiggyhcq x traccia gpx giro lungo). Presa singolarmente invece, la discesa lungo il poco visibile trail che segue il corso del torrente, richiede una risalita di circa 600 d+ su 7km di pedalata lungo la strada sterrata del lago Nero, con pendenze sempre accettabili ma un fondo breccioloso e ghiaioso che genera parecchio attrito e rende, sopratutto per chi non e’ allenato, la salita piu’ faticosa di quanto si possa immaginare.

lago nero

Una volta arrivati al Lago Nero, se si ha ancora un po’ di gamba si puo’ anche optare per allungarsi fino alla Capanna Mautino e da qui prendere uno dei tanti trail che tagliano dal mezzacosta della “Clavierissima” che scende dolcemente verso la strada di Sagna Longa. Per prendere il “nostro” trail dobbiamo invece fare riferimento al bivio per Chabaud e all’omonimo ponte, a dx circa 500 mt a ritroso dalla strada del Lago Nero. Se individuato, poco prima del bivio scendendo, possiamo iniziare con un primo taglio mediamente ripido che ci porta nei pressi del ponte. Da qua risalendo qualche metro verso la strada che abbiamo percorso in salita (restiamo sulla sx orografica del torrente) , troviamo, nascosto tra le piante, l’imbocco del nostro trail.

Dopo un attacco un po’ chiuso dalla vegetazione, il trail scende dolce fino ad un pianoro dove bisognera’ guadare il torrente su di un ponticello piuttosto instabile

guado

Da qua la traccia si perde un minimo, e abbiamo due possibilita’ per non sbagliare: o risaliamo (come ho fatto io) leggermente a spinta la costa, seguendo una flebile traccia tra gli arbusti per poi ritrovare il sentiero (in salita), oppure restiamo lungo il torrente, e dopo aver passato un albero caduto torna subito visibile la traccia che risale. In entrambi i casi trattasi di fare qualche metro a spinta (a meno che non stiamo usando un ebike) , per poi riprendere la discesa. Discesa che parte flow in dolce pendenza, per poi alternare alcuni ripidi e alcuni passaggi con qualche roccia dalla linea obbligata (il sentiero e’ sempre stretto) che comunque richiedono una buona capacita’ di precisione di guida. Superati due tronchi, si e’ costretti a scendere per qualche metro per superare una zona coperta da rami secchi, a seguire un ultimo passaggio tecnico stretto ci porta a guadare nuovamente il torrente.

Passato il guado incrociamo uno stradotto trattorabile (double track) che in breve e senza difficolta’ ci porta al piano della grangia Dalma. Da qua riparte il singletrack, che ora alterna parti facili e flow con un paio di rockgarden (il secondo non propriamente intuitivo e con uscita in contropendenza) , consiglio di prestare attenzione al terreno breccioloso che anche in sezioni apparentemente semplici puo’ risultare traditore.

Un’ultimo ponticello con qualche asse rotta (bunnyhop consigliato altrimenti a piedi) porta all’ultima tratta, un mezzacosta la cui unica problematica puo’ essere data da qualche zona esposta e dal cavo di recinzione elettrica per il bestiame , messo proprio ad altezza manubrio !!!

In breve raggiungiamo uno slargo con un punto panoramico, da qua il sentiero termina diventando sterrata e riportandoci al punto di partenza.

(video)

thures

Concludendo: 4.5 km di discesa su un trail molto vario, mediamente pulito, un “enduro” naturale che ha tutte le caratteristiche per essere ben goduto in mtb, poco conosciuto e fortunatamente poco frequentato dai pedoni. Livello da S1 a S2++ su un paio di passaggi.

 

NB: Questo trail lo ho “scovato” ispirandomi ad un itinerario trovato su questo libro, interessante risorsa per l’esplorazione della Valsusa in MTB:

Relive

Relive ‘lago nero gr. dalma’

Traccia GPS GPX

I miei giri in Valsusa

MTB Valle Stretta 2019

Valle Stretta (2019)

Obbligata dal caldo che si fa sentire anche in quota a scegliere pareti poco soleggiate, decido di fare un giro in Valle Stretta, al confine con la Francia, allungandomi un po’ rispetto all’anno passato e cercando qualche altro sentiero.

Stavolta proseguiamo la salita fin oltre il Rifugio 3o Alpini, raggiungendo il Piano della Fonderia. Da qua visto che le gambine ci stanno, con un po’ di sano spingismo guadagnamo ancora un po’ di dislivello, per cercare una traccia che dovrebbe scendere dai dintorni della loc. Chamoix. Non sempre le ricerche vanno a buon fine, e quel che resta della traccia pare perdersi nei detriti. Dunque optiamo per un’altra linea, molto piu’ evidente, che scende diretta verso il piano tagliando secca i tornanti. Terreno breccioloso e sdrucciolevole, qualche contropendenza, radici e pietre fisse e mobili mi impegnano il giusto senza cadere nell’impossibile. (blu trailforks/s2 max*)

valle stretta rifugi valle stretta valle stretta top

Continuo la ricerca di passaggi alternativi allungandomi verso il raccordo che porta al Lago Verde. Da qua seguo l’evidente traccia che dovrebbe restare sulla sinistra orografica del torrente, ma che in breve porta ad un ripido piuttosto complesso e “hardcore” (nero trailforks/S3-s4) di cui non si intuisce il finale … Senza feedback sul proseguo del sentiero (sara’ tutto cosi’ o spiana ???) torno indietro e decido di restare su cose piu’ note, divertendomi con i classici singletrack gia’ percorsi in passato (S1-S0 blu-verde)

(video middle)

L’ultima parte, quella dei “tagli” dei tornanti rimane quella che trovo piu’ simpatica. Un breccioloso singletrack che apparentemente non presenta grossi ostacoli, ma dove il terreno obbliga a giocare bene con i freni e a mantenere l’equilibrio scegliendo la giusta linea. Nulla di complesso ma sempre piacevole.

(video low)

Pochi metri di asfalto e siamo alla macchina. 640 d+, 17 km a due passi da Bardonecchia, in una valle molto fresca dove la spettacolarita’ del panorama la fa da padrona e “perdona” alcune parti di trail che possono apparire banali. Ricordo che la zona e’ super frequentata da pedoni e merenenderos, dunque sconsiglio la percorrenza di questi percorsi nei festivi e durante la settimana di ferragosto.

(relive)

Relive ‘valle stretta 19’

Ride with me in Valsusa! Questo e altro (Valsusa2019)

*D’ora in poi utilizzero’ la Scala Singletrack per indicare le difficolta’ dei trail in discesa. Per intenderci:
-S0: sentiero facilissimo senza ostacoli  o strada sterrata
-S1: sentiero facile con qualche ostacolo (radici, sassi) o fondo instabile e pendenza dolce 
-S2: sentiero dove la pendenza aumenta e possono presentarsi ripidi, gradoni, tornanti di diverso raggio in maniera non continua. Richiesta buona capacita’ di controllo della bici e utilizzo freni appropriato. 
-S3: Sentiero con continui passaggi tecnici, ripido, complesso, richiede buona tecnica avanzata e capacita’ di mantenere a lungo la concentrazione. 
-S4: Sentiero molto tecnico, con tratti esposti che puo’ richiedere la conoscenza del nose-press e altre tecniche trialistiche. 
-S5: Sentiero estremo, solo per bikers con doti tiralistiche assodate, spesso esposto e di non facile percorrenza anche a piedi. 

Nei giri da me recensiti e proposti la difficolta’ non supera MAI s3 non continuo.

PierreMenaud e i sentieri sconosciuti.

MTB ValSusa PierreMenaud e i sentieri sconosciuti.

Siamo in alta Valsusa e ci resteremo per un po’. Quando il tempo e’ poco per un motivo o per l’altro, si approfitta per giri brevi cercando di scoprire interessanti varianti da inserire anche nel contesto di giri piu’ lunghi. Da qualche tempo sull’app mytrails e sulle opencyclemaps avevo notato una traccia che, tagliando in diagonale la montagna, dal paesino di PierreMenaud porta nel fondovalle alla frazione di Amazas.
Con poco piu’ di due ore a disposizione, decido di pedalarmela fino a PierreMenaud e di andare alla ricerca della suddetta traccia, di cui non vi sono indicazioni o segni alcuni.
IL paese si raggiunge agevolmente su asfalto scorrevole in una cinquantina di minuti guadagnando circa 400 d+. Anche se sono ormai anni che giro per queste piccole frazioni, e’ sempre un piacere ritornarci.
pm1

Inizia il ravanamento cercando di mettersi in traccia. Giu’ per i prati, sali, scendi, osserva, segui …
Dopo un po’ di avanti e indietro finalmente le mie ruote sono su un promettente sentierino :

Come da programma, il singletrack, pulito a sufficenza, scorre in un bellissimo bosco su terreno secco. Qualche piccola compressione, qualche rilancio e una parte centrale un po’ esposta ma fortunatamente breve che ho affrontato a piedi, per poi ritrovare un ultimo traverso flow fino all’abitato di Amazas.

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Nel complesso una bella sorpresa, scorrevole, divertente il giusto, ombroso. Insomma il giusto compendio da inserire in giri piu’ lunghi in zona cotolivier, o un veloce passatempo per un’ora d’aria pedalata divertente. E chissa’ quante altre sorprese ha ancora in serbo l’alta Valsusa …

Relive:

Relive ‘Pierre menaud 2 amazas’

I miei giri in mtb in Valsusa

MTB Rapallo ion cup trails

La funivia di Rapallo e i trail della ion cup

Casa … #homeRapallo … questo è il posto con cui ho piu’ legami …. ed è il posto dove sogno di tornare una volta x tutte.
Non tutti hanno una funivia sotto casa che guadagna 600 d+ in 8 minuti, e ti porta sui trail delle prove speciali della ion cup in programma in data odierna (09/06/2019).

Conoscendo la zona e gli scherzi che puo’ fare il meteo, decido di prendere al volo, appena arrivata da Roma, la funivia delle 17.
La cabina è carica di bikers, e altrettanti aspettano la risalita successiva. Tutti qua a provare questi trail, che avevo gia’ in parte sperimentato. Stavolta cerchiamo di approfondire l’interessante argomento.
funìvìa

Cominciamo dopo un breve tratto spingistico in cui ci lasciamo alle spalle il santuario e la vista sul golfo di Rapallo con la PS2, jump jump.
Trail breve, attacca con un pezzo pedalato mezzacosta e poi stretti tornantini mediamente pendenti, il tutto “condito” da qualche passaggio su roccia, un paio di saltini e drop. Non è complicato ma comunque impegna.

(video)

Risaliamo tranquillamente l’asfalto, poi solito spingismo e qualche centinaia di metri su una mulattiera su cresta spartiacque che lascia intravedere attraverso la fitta vegetazione l’entroterra. Da qua attacca il “capra“, ps1 della gara, che non ha nulla a che vedere con l’omonimo di Formello.
Anche qua partiamo con un mezzacosta peldalato, ma poi subito il trail attacca con un paio di S non particolrmente intuitive ma nemmeno impossibili, per poi lasciare spazio ad un po’ di flow con curve piu’ ampie. Questo è l’unico dei tre trail dove abbiamo un po’ di scorrevolezza e possiamo prendere un pelo di velocita’.

(video)

Ritrovato ancora l’asfalto, pochi metri im salita ci portano alla partenza della ps3, la piu’ lunga e impegnativa. Sono poco meno di 3km, con un dislivello negativo di 275 mt. La traccia prevede un repertorio piuttosto vasto. Anche qua a farla da padrona sono le curve strette su pendenze a volte anche non indifferenti, intervallate da traversi dove non mancano rocce, radici, scalini, strettoie, droppetti.
Non ci sono cose estreme o esposte, non c’è il ripidone che fa paura o il rockgarden impossibile, è tutto pero’ un susseguirsi di passaggi mai banali, che richiedono una guida molto fisica e “luci ben accese”. Non essendo abituata a trail che “non mollano mai”, la stanchezza, pur non avendo pedalato chissa’ cosa, arriva facile, e i battiti han valori “tutt’altro che da discesa”.

Come gia’ detto e come si capisce dal video, il trail non molla mai un attimo, e non conoscendolo in maniera approfondita la caduta è dietro l’angolo … ed in un punto particolarmente impegnativo con sequenza di curve e controcurve arriva un bel volo, per fortuna senza conseguenze.

(volo)

 

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#mtbcrash #secascohollame #mtb #enduromtb #rapallo #funivia #ps3 #nopainnogain #not4normals

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il trail termina su asfalto dopo un ultimo rilancio … game over almeno per me, volendo risalire sono circa 300 d+ di asfalto fino all’imbocco della ps3, e altri 150/200 per ps2 e ps1.

Tirando le somme, che dire??? Bello, bello, bello. Sarebbe ancora piu’ bello se si potessero sfruttare tutti i 600 d+ coperti dalla funivia.
Siamo davanti a trail tecnici in una zona che resta fresca anche d’estate, servita dalla super efficiente funivia. Se proprio dobbiamo trovare un “difetto” è il terreno poco drenante, che rende difficile l’utlizzo dei trail in caso di umido, vista anche la loro grande tecnicita’.
Speriamo che questa location a me tanto cara possa espandersi e farsi conoscere a dovere. Ultimo ma importantissimo, un grosso complimento e ringraziamento va a chi ha realizzato e manutenuto tutto questo, Maurizio di DeepBike.

Traccia gpx mio giro

MTB: Argentario enduro bis

Anche questo weekend si propone un “remake“: si torna all’Argentario, dopo circa 2 mesi, con una nuova compagnia ed un giro in parte inedito. Siamo in compagnia di Laura, Alessio e altri ragazzi di RomaMTB, e altri riders tra cui l’organizzatore . Riesco tramite Laura ad ottenere la traccia la sera prima, si capisce poco della seconda parte, quel che si vede e’ che sono 44 km su 1300 d+ .. roba che non fa per me. Mi comunicano dalla “regia” che il giro sara’ con recupero auto, e che quindi si ridurra’ il dislivello. In ogni caso io resto sempre pronta con tracce e gps a proporre ai miei amici un giro alternativo, in caso quello proposto fosse troppo impegnativo per chi come me non ha una gran gamba.

mad conv

Eccoci qua dunque … stavolta si parte direttamente dal convento, e si sale su asfalto fino al primo trail in programma, il gia’ noto Madonnina. Prima parte molto secca con terreno breccioloso su roccia che richiede molta cautela, poi flow guidato fino ad incanalarsi in un caratteristico fosso dove ci si diverte con sponde drop e saltini. Un buon mix senza grosse difficolta’, bello lungo e divertente. Purtroppo il grande contrasto luce-buio non e’ il max per fare video, ma spero di riuscire a “rendere” l’idea del trail nel filmato a seguire.

Video ripreso con  action cam low cost yi  (la gopro dei povery)

Terminata questa prima bella discesa tocca risalire, stavolta su sterrato, mai troppo impegnativo. Finalmente e’ una giornata estiva o quasi, si sente un po’ il caldo, ma il vento da maestrale aiuta a rendere gradevole anche questa salita. Ed e’ proprio lungo questa salita che iniziano a notarsi le differenze prestazionali all’interno del gruppo, che si dividera’ tra chi fara’ il giro completo (che poi ho scoperto essere interessante solo paesaggisticamente ma non tecnicamente) e chi , come me, Laura , Alessio, Andrea, Alessandra e poi alcuni altri, optera’ per una versione piu’ corta ma con un ultimo singletrack.

Quindi dallo stradone sterrato iniziamo un singletrack su cresta spartiacque molto panoramico, un po’ saliscendi mangia-e-bevi, senza mai presentare eccessive difficolta’ se non quella di non farsi distrarre dal paesaggio. Qualche metro a spingismo e arriviamo su una collinetta abbastanza a picco sul mare, da cui inutile ormai dirlo, la vista fa la sua parte.

top

Ed e’ da questa collinetta che inizia il pezzo forte e piu’ tecnico della giornata ovvero Il trail “soda”, ancora non tracciato su trailforks e derivati. Mi e’ stato descritto come ripido con stretti tornanti. Non ho ripreso la discesa per preservare la telecamera in caso di cadute, visto il terreno molto secco e tendente al breccioloso. Cercando di rendere a parole l’idea, siamo davanti ad un trail dalle pendenze abbastanza accentuate senza mai avere ripidi esagerati, diciamo che richiede il giusto impegno dei freni, su un terreno non dei piu’ grippanti. Il tutto alternato da tanti tornantini mediamente stretti, alcuni ad S ed esposti. Molto bello e comunque non eccessivamente complesso, la difficolta’ e’ semplicemente incrementata dal fatto che alcuni tratti sono esposti e richiedono cautela.

soda

soda 2

Un ultimo tratto di singletrack dove la fa padrona la vegetazione che quasi si appropria della traccia ci riconduce all’asfalto, che dovremo percorrere per 5 km (o alternativamente per un pezzetto la ciclabile…) per portarci in prossimita’ della salita all’ultimo trail, Miniere, anche questo gia’ conosciuto.

Si tratta di un flow trail con un unico passaggio tecnico, breve e divertente per terminare il giro sorridenti. Anche per questo vi lascio al video.

mm

Video ripreso con  action cam low cost yi  (la gopro dei povery)

In conclusione: l’Argentario si conferma un interessante e vario territorio per la MTB. Ho ancora alcuni sentieri (i piu’ tecnici) con cui fare conoscenza. Da Roma non e’ vicinissimo, ma vale il viaggio. Compagnia TOP per il gruppetto del “giro breve”, ringrazio i contatti di RomaMTB per avermi fatto trovare (speriamo) un gruppo di livello piuttosto omogeneo dove anche chi non ha gamba puo’ integrarsi. Le mie performance in salita non sono ancora al top ma qualche minimo miglioramento si vede. Il giro con recupero si attesta su 570 d+, ma , avendo l’accortezza di salire su asfalto ed evitare il salitone di Miniere, si puo’ tranquillamente fare in versione completamente pedalata.

Relive

Relive ‘Argentario con recupero’


Traccia

MTB: Massa Marittima Reloaded

Non c’è uno senza due … e visto che la precedente esperienza in quel di Massa Marittima era stata positiva, ho ben pensato di tornarci.
Stavolta siamo con gli elettrici Guido e Giuseppe ed altri loro amici, e per ovviare ai soliti problemi di convivenza con gli elettrici inizio a pedalare con mezz’ora di anticipo, e con un mix di sterrate e singletrack in salita arrivimo stavolta fino in cima al Monte Arsenti, da cui si gode una vista non indifferente.
arsènt1

La compagnia ha un buon livello, e si decide per il trail “freeride“, che scende sul versante piu’ a sud. Si tratta di un trail guidato, con qualche passaggio un po’ ostico ma nel complesso fattibile, abbastanza lento, almeno per me. Come sempre il video è piu’ esplicativo.

Si risale, non esenti da qualche imprevisto quale un cancello chiuso che rende difficile il passaggio delle elettriche, fino nuovamente alla vetta. Da qua imbocchiamo il trail Benedetto, la cui prima parte per me è inedita ed esordisce con un ripido su roccia un po’ a sorpresa, seguito da altri passaggi interessanti e non sempre banali, talvolta stretti e di precisione. Parecchi spunti per lavorare un po’ sulla tecnica dunque , che nella precedente uscita non avevo affrontato.

Prosegiamo poi con il “sequel” del Benedetto, gia’ percorso la precendente uscita. Qua torna a farla da padrona il flow, con una prima parte (primi due minuti del video a seguire) vermente divertente e ben strutturata, con alcune super compressioni da giostra.

(video)

Successivamente il flow lascia spazio a qualche tratta pedalta, senza mai scomparire, e senza grosse difficolta’ o sorpese. Trail molto lungo e stancante se affrontato quasi senza pause.
Purtoppo io non sono (ancora) motorizzata, e le gambe dopo circa 600 d+ abbondanti su 17 km chiedono gia’ pieta’.
Ma la voglia di tornare a girare in questo perfetto posto improbabile dove tutto è bike oriented rimane .. Ci sono tantissimi trail, e con le prorie gambe è molto difficile se non impossibile farli tutti in giornata.

Video realizzati sempre con Yi action cam

Traccìa GPX

MTB Riva Trigoso Punta baffe – U turiun

Punta baffe – U turiun

Ricominciamo con i conti in sospeso, quelli di un certo spessore. Stavolta l’obbiettivo è uno dei trail piu’ impegnativi della zona di Sestri Levante,o meglio nel caso specifico di Riva Trigoso. Parliamo di U turiun, conosciuto anche come Punta Baffe, un sentiero che avevo gia’ provato ad affrontare lo scorso autunno ma con scarsi risultati (50% a piedi …) .
Stavolta la mia forma fisica è migliore, la confidenza sul tecnico è risalita, dunque è giunta l’ora di cercare di fare i conti con questo tracciato.
Arrivarci è semplice, si pedala un pezzo di Aurelia in direzione Spezia, poi si stacca su una stradina a destra prima asfaltata poi sterrata, che sale senza troppi strappi. Si raggiunge uno slargo da cui la strada diventa singletrack, da qua è bene gia mettere le protezioni, e godersi il panoramico trail che ci porta verso punta Baffe.

baff3 start

(foto e video)

#nientedidifficile per adesso, solo uno splendido panorama sul mare. Solo questa tratta puo’ valere la salita.

baff p

Arrivati al bivio per “U Turiun“, si vede subito che le cose cambiano: il trail inizia a scendere tortuoso , scassato , con qualche pietra mobile, e linee da scegliere bene.
Molti passaggi sono di difficile interpretazione, e da sola la prudenza la fa da padrona, scendendo quando le cose si complicano troppo e non esitando a mettere un piede a terra se necessario. Fatto sta che stavolta sono rimasta comunque molto più in sella rispetto al primo tentativo, e gia’ questo è un grosso passo avanti. Le pendenze non sono comunque mai elevatissime, non ci sono tratti esposti o ripidi estremi , è solo tutto molto molto scassato e a tratti scavato con terreno raramente regolare, il che rende difficile il ridurre la velocita’ in maniera sicura … le asperita’ obbligano a cercare il rotolamento, e non sempre questo è ancora fattibile x me in sicurezza … il video vale piu’ di 1000 descrizioni.

video

rock mtb

Lo scassato poi lascia spazio ad un breve collegamento su sterratone, fino all’inizio dell’ultima sezione dove il genere cambia un po’.
Dopo una partenza facile e flow, le pendenze aumentano e il trail diventa da guidare con cautela a velocita’ controllata su fondo abbastanza breccioloso e dall’aderenza non perfetta, curve spondate ma ripide, qualche salto per chi se la sente. Certo rispetto a quanto visto prima è una passeggiata.

vid finale

Stanca ma comunque soddisfatta ritrovo l’asfalto fino a Riva Trigoso. Un trail molto impegnativo con cui i conti non sono ancora finiti, ogni volta che torno qua c è sempre da migliorare e imparare.
Un ultimo appunto – vale anche x altre locations – è da fare a Trailforks e/o a chi ha inserito i trail della zona. U Turiun NON PUO’ essere segnalato come blu. Minimo è black diamond, se non double black diamond.
Chi usa l’app e non conosce la zona potrebbe trovarsi leggermente spaesato da questa valutazione …. non oso immaginare cosa sia allora una “nera” per chi ha effettuato l’inserimento in trailforks …

relive

Relive ‘Punta baffe 2019’

traccia

MTB argentario enduro

MTB argentario enduro

Argentario: l’isola non isola gia’ in Toscana a 140 km da Roma stava nella to-do-list dei giri da fare in mtb in centro italia da un po’. L’occasione arriva ieri, complice il meteo incerto che faceva propendere per destinazioni a bassa quota. Sono dinuovo in compagnia del gruppo di Gargasecca, gia’ conosciuto il precedente weekend, e il giro si preannuncia sui 1200 d+, molto saliscendi con trail impegnativi.
Il mio stato di forma non e’ dei migliori, complice sia il maltempo che il cambio d’ora che non ho digerito, ma viste le previsioni infauste per la domenica non voglio peredere quest’occasione.
Gia’ alla base della partenza si intuisce che, dal punto di vista paesaggistico, la zona ha molto da raccontare, con questa isola-non-isola collegata con due ponti in terra al resto del “continente”.
Partiamo da poco oltre Orbetello, e iniziamo a pedalare su una cementata che sale subito decisa, per poi trasformarsi in sterrata abbastanza scassata che in 20 minuti e con qualche parentesi spingistica ci porta al primo punto panoramico, nei pressi delle miniere abbandonate.

arg 1 arg 2

arg 2

Io sono gia’ mezza cotta dalla prima salita anche se breve: quando le pendenze iniziano ad essere piu’ elevate gambe e fiato fanno quello che possono. Pazienza, per fortuna c’e’ la prima discesa ad aspettarci, Miniere, un flow trail con qualche saltino e niente di difficile, divertente quanto basta per trovare la motivazione a rimettersi a pedalare in salita.
Infatti iniziamo a risalire, prima su sterrata da pendenze medio tranquille, che ben presto lasciano spazio ad alcune rampe non sempre pedalabili (almeno per me) fino al convento dei Padri passionisti, da cui possiamo godere di una splendida vista sulle particolari lagune.

conv1 conv 2 conv3

Da qua si procede su asfalto mediamente tranquillo fino al prossimo trail chiamato Noviziato. Ed e’ meglio non fraintendere il nome, perche’ il sentiero e’ tutt’altro che da novizi(indicato black diamond su trailforks), complice anche il fondo umido e viscido, che mi mette ko al primo cambio di pendenza, costringendomi a percorrerne gran parte a piedi. Le gomme liscie non sono d’aiuto (maledizione bartolini..) e alimentano la mia insicurezza, dunque meglio essere prudenti per portare a casa la pellaccia. In se, a parte alcuni passaggi, il trail non avrebbe troppe problematiche, ma il terreno argilloso e il grip nullo (non riuscivo a stare in equilibrio sulla bici) mi fanno ritrovare in una situazione paragonabile a quella vissuta sul monte Fasce d’inverno, con conseguente permanente accensione della lampadina di pericolo.
Uno stradotto ci riporta verso il convento, e da qui si risale, stavolta fino in cima al monte. Viaggio pianino con il 46 malgrado le pendenze umane, prendo il solito distacco dal gruppo, ma il paesaggio aiuta a farsi piacere la salita, stavolta siamo sull’altro versante, con vista sul mare aperto e l’isola del Giglio.

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Un ultimo sforzo, per me a spinta per raggiungere la cima del promontorio e la partenza di quello che per me sara’ l’ultimo trail, Madonnina.
Qua partiamo su roccia in stile Ligure (l’attacco puo’ ricordare Sant anna di Sestri) , ma all’ingresso del bosco la musica cambia completamente. Dopo una tratta flow guidata ma mai eccessivamente tecnica il sentiero entra in un canalone che vagamente ricorda il canyon di Formello ma piu’ lungo, con qualche droppino, saltino e passaggetto roccioso. Tutto fattibile e con un buon flow oltre che un terreno con un buon grip.

(foto)

m3 1 gg 2 m3 2  3

Le gambe e il fiato sono purtoppo al capolinea. Il giro prevederebbe un’altra risalita da 300 d+ e un’altro trail a scendere, molto tecnico a detta dei miei “soci”. Decido, vista la stanchezza, di abbandonare il gruppo e rientrare tranquillamente su asfalto, evitando possibili incidenti da stanchezza e chiudendo il giro con una bella litoranea panoramica, per un totale di 990 d+ e 34 km.

Concludendo, anche qua abbiamo aperto un conto che prima o poi dovremo saldare: parliamo sia di Noviziato che dell’ultimo trail previsto che non ho percorso. La location e’ da prediligere con il secco ma in stagioni dall’autunno alla primavera, dunque sara’ difficile tornare a saldare i conti a breve. Globalmente, un posto da rivisitare e da studiare, magari cercando il modo di, a costo di allungare il giro, rendere le risalite piu’ pedalabili.

Relive

Relive ‘Argentario ..’


Traccia mio giro (rientro su asfalto)