MTB: Massa Marittima (massavecchia)

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Mtb – Massa Marittima (MassaVecchia) – gpx a fine report

Posti improbabili ci risiamo … il meteo in Liguria non e’ clemente, e le secchiate d’acqua cadute dal cielo mi obbligano ad anticipare la partenza verso la Capitale. Stavolta pero’ non mi faro’ i soliti 500 km filati “sprecando” la giornata, ma mi fermero’ esattamente a meta’ strada. localita’ Massa Marittima, divenuta piu’ o meno nota tra i biker di tutto lo stivale per il gran numero di trail specifici per la mtb esistenti. A farmi da guida sara’ Francy, local conosciuta tramite il gruppo delle RagazzeFreeride (potenza del web a volte ..)
Le coordinate del punto di ritrovo, a circa 15 min. dall’Aurelia/superstrada, portano ad uno slargo in mezzo ai campi, dove molte auto parcheggiate hanno  targhe straniere. Cosa ci vengano a fare qua cosi’ tanti bikers cercheremo di scoprirlo. Di fronte a me verde campagna, ed un collinotto che risponde al nome di Monte (!!!!) Arsenti su cui suppongo dovremo inerpicarci.
Nell’attesa (sono in ampio anticipo) incrocio biker di ogni genere e eta’ prevalentemente elettrici, inaspettatamente tante donne, ed una coppia elettrica sulla 70ina. A dimostrare che questo giocattolo a due ruote puo’ davvero essere “long lasting”, permettendo, con i dovuti
adattamenti di continuare a divertirsi malgrado lo scorrere degli anni.

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Veniamo a noi. Arriva Francy con un paio di suoi amici e si parte. Ovviamente si sale. La salita, prima su strada brecciolosa e poi su un trail dedicato alla salita, lo “spaghetti uphill“, e’ abbastanza impegnativa anche se mai impossibile. Le pendenze non sono estreme,  ma il trail e’ angusto, obbliga quasi sempre almeno la sottoscritta al 46 e presenta parecchi tornantini che troverei indubbiamente piu’ interessanti a scendere. Ma questo e’ un senso unico, guai sgarare dunque. Si alterna sterrata a singletrack, con pezzi piu’ o meno impegnativi, ma comunque pedalabili, fino alla “casetta dei trailbuilders”.

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Scopro che tra i gestori di questo “bike business” c’e’ niente meno che il fratello di Nino Shurter (pluricampione mondiale xc per chi non lo sapesse – mi auguro nessuno) che gestisce scuola e servizio di risalite meccanizzate in fuoristrada. A Nino (che ogni tanto si allena su questi trail) e’ anche dedicato un sentiero … non previsto nel giro di oggi ma che conto di tornare a fare.
A breve arriviamo poco sotto la vetta, da qua partiamo per il primo trail, insoglio , flow molto curato senza niente di complesso… Quello che si nota e’ l’estrema cura nella realizzazione dei sentieri, che sono tutti bike oriented e creati apposta e quindi riservati alle biciclette. Risaliamo, stavolta soffro un po’ meno, e ripartiamo per un’altro trail, Scopine. Un po’ piu’ vario forse un pelo piu’ tecnico, con qualche passaggio stretto che mi mette in leggera difficolta’. Anche qua flow, sono trail di quelli che “vanno imparati” per poterci poi dare gas ... Per fare un qualche paragone siamo di fronte ad un livello Formello-like, ma piu’ ampio e lungo.Trovando un confronto con la Liguria invece, terreno e tracce ricordano un po’ la parte alta del Beigua, quella meno tecnica.

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Un ultima risalita ci riporta all’ultimo trail, Benedetto. Questo e’ un po’ piu’ particolare, piu’ lungo, con tantissime compressioni alternate a pezzi pedalati, sponde e quant’altro. Molto divertente e molto lungo, un po’ faticoso nei rilanci, ma anche caratteristico, si costeggia un torrente per poi uscire in un ampia radura, da cui in breve si ritorna al punto di partenza.

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Nel complesso, un pomeriggio piacevole, sopratutto per la compagnia di Francy, fa sempre piacere confrontarsi con altre donne biker, e’ per me motivo di motivazione e voglia di migliorare e migliorarsi, oltre che di non avere troppi problemi di perdere troppi metri in salita ;).
Il posto va rivisto … ed e’ la dimostrazione di come una location pressoche’ sconosciuta al resto del mondo, priva di grandi dislivelli e/o di viste da sogno, possa diventare, grazie ad un accurato lavoro, attrazione turistica per biker da tutta italia e non solo.
“Colline” come il monte Arsenti il nostro Stivale ne e’ pieno. Ci sarebbero posti e posti dove il bike-business, sopratutto nella sempre piu’ presente componenete elettrica, potrebbe avere sviluppi. Il primo esempio che mi salta in testa e’ Monte Cavo e i castelli Romani, dove ci sarebbero potenzialita’ enormi ma la fanno da padrona divieti e burocrazia. Se in liguria sono riusciti a regolamentare l’accesso bikers all’un tempo “vietatissimo” monte di Portofino, non capisco proprio perche’ 500 km piu’ a sud tutto debba essere piu’ complesso e abbandonato al suo stesso destino ….

Relive

Relive ‘Massa vecchia’


Traccia

Un immenso ringraziamento va a Francy e i suoi amici per la guida e la compagnia, e, indirettamente a Sara delle RagazzeFreeride per avermici messo in contatto tramite il gruppo “RagazzeFreeride in tour”.
Speriamo presto di rivedere un po’ di rosa sui trailz !!