Surf: una pausa di riflessione

folla

La foto sopra si riferisce a ieri, 15/4/2018 . Lo spot è il piu’ noto del litorale a Nord di Roma, e come si puo’ notare, ci sono una trentina di persone in acqua, con onde che raramente superavano i 30 cm. La giornata era una di quelle incerte dal punto di vista meteo, con un rischio pioggia presente e un quadro meteo-marino che lasciava sperare che surfare fosse possibile, quindi ho deciso, complici anche alcune foto in giro sui social, di dare una chance alla mia tavola “Violetta” di fare qualche scivolata.

Al mio arrivo allo spot la situazione non era malvagia , una decina di persone, un po’ di fastidioso vento da terra. Il vento cala come da previsioni , e mi butto. In breve arriva anche il sole, il vento cala, e lo spot si riempie, rendendo molto complicato guadagnarsi la precedenza e prendere qualche onda. Il fatto di ritrovarsi con praticamente un unico picco funzionante (un unico punto di partenza da condividere con piu’ di 30 persone) rende tutto piu’ complicato e scoraggiante.

Mai come ieri ho avuto questa brutta sensazione: quella di stare in mare a perdere tempo.

Galleggiare seduti su una tavola non è uno sport.

Fare la guerra per 30 cm d’onda non è uno sport.

Il surf con la crescita che ha avuto in Italia ti porta ad una competizione forzata che almeno per quanto mi riguarda, all’alba dei 40 anni, mi porta solo sensazioni negative.
Dovendo mettere il tutto sul piatto della bilancia, il “bello”dello scivolamento viene annichilito da tutte le condizioni al contorno, compresa quella di sentirmi la persona sbagliata nel posto sbagliato.

Purtoppo in tutto questo anche la Natura ha messo il suo zampino, tra erosione e altri fenomeni molti spot su sabbia che un tempo lavoravano anche con poco mare non si attivano piu’. Altri spot, sempre su sabbia che invece si attivavano con certe condizioni generando ottime onde da long , hanno subito variazioni del fondale tali da trasformare la qualita’ dell’onda da ottima a scadente.

crowdedcarrubboIl Carrubbo, prima del cambio sul fondale

Con queste premesse, sono dell’idea che sia giunta l’ora di prendermi una pausa di riflessione da questo sport. Sport che comunque per essere praticato in italia, non puo’ considerarsi “autonomo” visto il nostro mare e necessita perlomeno di apposita preparazione atletica.

Non avrei mai immaginato di arrivare a questo, ma gli anni passano, e non è galleggiando che si combatte l’avanzamento della vecchiaia.

Chissa’ … se certi spot torneranno attivi … lo tornero’ anch’io.

KiaZ