MTB post lockdown: Direttissima

direttissima

Abbiamo riconquisitato una discreta dose di liberta’ con l’allentamento delle misure e ci e’ stato “gentilmente concesso” di spostarci per praticare sport. Ci sono ancora limiti (nel Lazio fino a ieri provinciali, da oggi regionali parrebbe) ma dopo 2 mesi di reclusione ce li facciamo bastare. Dopo alcune giornate di “warm up” tra Formello e Monte Cavo durante le quali ho potuto constatare che l’allenamento con i rulli e’ comunque servito e che le mie prestazioni in salita erano molto buone per i miei standard (potete seguirmi su Strava) , ho deciso di affrontare qualcosa di piu’ impegnativo, e sopratutto di nuovo. Con il limite provinciale ancora in vigore, ieri la scelta e’ caduta sulla Direttissima di Vicovaro, trail di cui avevo sentito molte opinioni positive.
Con le dovute distanze di sicurezza, ci incontriamo con Guido e partiamo alla scoperta di questo nuovo itinerario, seguendo la traccia pubblicata il giorno prima da BiciNatura. La salita parte tranquilla su asfalto senza strappi, fino al paese di Rocca Giovine, dove, per nostra fortuna troviamo una fontana d’acqua fresca, cosa molto gradita visto il caldo forse fin esagerato per essere meta’ maggio. Da qua si prosegue su asfalto prima e sterrata dal fondo non sempre compatto a seguire, e le pendenze cominciano a diventare importanti con punte al 14% fino a raggiungere la localita’ Prato delle Forme, un ampia radura in classico stile appenninico. Da qua ancora qualche metro di dislivello positivo sempre su sterratona dal fondo impervio che impone lo spingismo, sia x le pendenze che per il tipo di terreno.

road up
start vallicina

Guadagnamo quindi il massimo della quota, e raggiunto un bivio, iniziamo a scendere affrontando il primo trail, la “stretta Vallicina”, flow trail naturale che costeggia un torrente in secca attraversandolo a tratti. Molto easy ma l’ambiente naturale molto particolare lo rende davvero piacevole sotto le ruote

Purtroppo il trail e’ piuttosto breve e, per tornare a percorrere quello che sara’ il “piatto forte” della giornata, tocca ripercorrerlo in salita, quasi tutto a spinta nel mio caso, e quasi tutto in sella per Guido con l’ebike. Ri-attraversiamo quindi la zona di Prato dei Porcini (chissa’ se ci sono davvero in stagione …) per poi proseguire ancora in salita con qualche strappo in una bellissima faggeta, fino a quando il trail non inverte la pendenza e inizia la “famosa” Direttissima di Vicovaro.

prato porcini
faggeta

Inizia la discesa quindi , che attacca subito cattiva con un bel ripidone. Il terreno e’ molto secco, le mie gomme non sono nuove, e tutto questo non aiuta. Il trail poi si fa piu’ flow, per poi ri-presentare sezioni tecniche piu’ lente e strette, con un fondo che varia dal compatto al breccioloso nel giro di poco, e alcune tratte in contropendenza che complicano la vita. Troviamo pure un rockgarden che purtoppo non riesco ad affrontare causa poca lucidita’ , il caldo e la stanchezza abbassano il confidence level , si accende quindi la “spia della prudenza” e decido di non correre rischi, che con l’aria che tira di questi tempi e’ fin meglio.

direttissima discesa

(video – sorry per la scarsa qualita’ dopo i primi secondi ma la gopro mi ha abbandonato e ci siamo arrangiati con il cellulare di Guido e un ingegnoso supporto da manubrio)

Oltre che ad essere tecnicamente interessante, il trail offre anche un bel panorama (purtroppo la giornata lattiginosa non ci ha aiutato), e qualche incontro ravvicinato con vacche al pascolo.

vacche fine direttissima

Il Giro termina con un ultimo breve trail un po’ “cuocifreni”, uno scassato veloce su fondo smosso che si chiama “la Monaca”, anche qui nulla di difficile solo la dovuta cautela … si ritrova l’asfalto sulla Tiburtina … e ahime’ dobbiamo percorrere ancora qualche km in leggera salita per ritrovare il centro di Vicovaro e poi il parcheggio.

Per concludere: un giro sicuramente da ripetere in quanto ho qualche “conto aperto” con alcuni passaggi sulla Direttissima. Salita tuttavia fattibile, discesa molto bella senza mai presentare punti impossibili o pericolosi. Nel complesso un bell’enduro “naturale” , con kilometraggio e dislivello accttabile anche per chi non e’ eccessivamente allenato. Un buon “nuovo inizio” dopo questo periodo di stop forzato.

Traccia

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