MTB: Rive Rosse

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… Perchè ci sono piu’ trails che onde … e la MTB puo’ portarti in posti dove è difficile capitarci, se non per sbaglio. Posti che, per un comune mortale potrebbero non significare nulla. Ma che riservano grande divertimento a chi apprezza un certo modo di andare in mountain bike. Parliamo sempre di enduro, e stavolta siamo nell’estremo Nord del Piemonte, destinazione Rive Rosse, posto di cui ho letto spesso e volentieri su riviste e web.

All’uscita della Torino Milano il panorama è poco rassicurante. Pianura e risaie. Avvicinandosi alla localita’ di partenza, un paesotto chiamato Brusnengo(provincia di Biella), si iniziano a scorgere delle alture. Meno male, vuol dire che siamo nella direzione giusta.



La temperatura purtroppo non aiuta. Daniele, il local che mi fa da guida, mi dice che siamo in un periodo borderline per questo giro (che non supera l’altitudine di 500 mt slm) , e che la zona è in genere molto calda, ragion per cui risulta essere frequentata sopratutto d’autunno e inverno. Ma ormai siamo qua e tocca levarsi lo sfizio di vedere questo posto famoso sopratutto per una zona dal terreno rossiccio con salti costruiti e elementi naturali su cui scatenare la fantasia.

La prima salita è la piu’ brutta. Ha qualche analogia con lo spingismo di Cerveteri, fortunatamente è piu’ breve. Si attacca con il primo singletrack , prima parte in discesa, poi un falsopiano con elementi divertenti, fino ad arrivare allo start della zona dei salti. Qua c’è veramente da sbizzarrirsi e dare sfogo alla fantasia , con drop, step up e qualche passaggio tecnico su roccia.

fly shadow jump roccia

Per certi aspetti il posto sembra una Liguria senza mare, ma il panormama cambia ad ogni angolo, e completato il trail si risale, stavolta piu’ agevolmente in mezzo alle vigne per poi raggiungere un punto panoramico che offre un inaspettato scorcio su un lago.

lago top vigne io vigne

Da qua, altra discesa. Singletrack flow senza particolari difficoltà, che ci riporta poi su asfalto . Sosta in un paesuncolo dotato di fontana, per poi risalire due tostissime rampe per arrivare all’ultimo trail della giornata.

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Ultimo trail che parte da un’altro punto panoramico e che scende fin in riva ad un lago, sentiero abbastanza tecnico, scassato il giusto con qualche ripidone e qualche passaggio da scegliere bene le linee , divertente anche se purtroppo non apprezzabile appieno causa stanchezza.

galletto

lago

Concludendo, un posto interessante , probabilmente visto nella stagione sbagliata. Il caldo, anche se non eccessivo non aiuta. La cosidetta “zona dei salti” vale tutto il giro se amanti del genere, con step up e drop che a vista possono impressionare ma concepiti molto bene per permettere dei discreti voli. Il tutto su un terreno particolare, non al meglio per il secco, ma comunque in grado di dare un dignitoso grip. Un posto da vedere se si capita in zona insomma.
Un ultima nota la dedico nuovamente alla “questione elettrica” : la mia guida ha usato una Focus Sam motorizzata Shimano. Ho avuto modo di provarla su alcuni tratti in salita anche tecnici, argomento che non avevo ancora approfondito durante altri test. Con questi mezzi è possibile dimezzare lo sforzo salendo anche in punti dove un comune mortale di medio allenamento con una classica full non pedala. Sicuramente sono mezzi che modificano il concetto di MTB, spostandolo su una questione piu’ tecnica che fisica. Non so quanto il tutto “paghi” in discesa , fatto sta che fare ancora tutto con le proprie gambe sara’ poco “fashon” ma di di grande soddisfazione personale 😉

Relive:

Relive ‘rive rosse’


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