EOY 2024 – Resoconto di fine anno
Per chi preferisce una versione video/podcast, la trovate a fondo pagina.
2024 : un anno di consolidamento , di assestamento, di conferme .
Un anno tuttavia molto positivo, almeno fino a fine estate, a cui e’ seguito un autunno di alti e bassi, influenzati anche dal meteo, e dalla partenza di un nuovo progetto che spero di portare avanti con successo. Ebbene si, sono tornata ad insegnare MTB anche ai bimbi, nella neonata realta’ di Uscio MTB , progetto dedicato alla diffusione della MTB nel territorio di Uscio e dintorni, sia tramite interventi mirati di trail building/manutenzione sentieri, che tramite l’insegnamento di questo sport ai piu’ piccoli. L’approccio che stiamo adottando e’ sicuramente diverso dalle scuole che offrono sbocchi agonistici, concentrandoci maggiormente su un utilizzo consapevole della MTB come mezzo per divertirsi e esplorare i boschi che ci circondano, in maniera sicura e piacevole.
La speranza e’ che questo progetto continui , e che aiuti a creare una nuova consapevolezza nei confronti di questo sport che, sta vivendo, come previsto, una storia gia’ vista con lo snowboard nella prima meta’ della seconda decade degli anni 2000.
A cosa mi riferisco ? All’iper-spettacolarizzazione mediatica dello sport, con conseguente allontanamento dalla “base” di utenza che potrebbe interessarsi a questo mondo. Questo, sommato al caro-bici e ad un eccesso di informazioni che si trasforma in realta’ in una difficolta’ estrema nel trovare informazioni corrette e coerenti, provoca indubbiamente un calo di interesse nei confronti di questo sport.
Da una parte troviamo un approccio che “isola” la MTB ai bikepark o cmq a zone dove la manutenzione dei sentieri e’ fatta anche con mezzi meccanici, con tracciati che prediligono la velocita’ e i salti … dall’estremo opposto si vedono itinerari al limite del cicabile , spesso in quota e in esposizione , per i quali e’ richiesta tecnica trialistica.
Premesso che nei miei sogni c’e’ l’arrivare alla seconda opzione piuttosto che alla prima , pare che tutto quello che sta nel mezzo non sia piu’ mtb , sopratutto se non fatto in maniera orientata alla performance (leggi tempo su Strava) .
Gli anni del covid sono stati una parentesi illusoria: molti ragazzini che han iniziato in quel periodo per mancanza di alternative non hanno continuato. Molte trail area che erano state ripristinate in quel periodo, complici le restrizioni di movimento, sono tornate nel loro stato di abbandono.
Credo sia molto importante , per chi ha la FORTUNA (perche’ e’ una fortuna), di abitare in una zona in cui dispone di sentieri raggiungibili da casa in bici, o cmq a pochi km, dedicarsi alla valorizzazione di quanto possiamo usurfiuire a KM ZERO o quasi. Il tutto ovviamente nel rispetto di tutta l’utenza della rete sentieristica, pedoni in primis, che potrebbero non gradire passaggi a “tempi da kom”.
Proprio prima di Natale mi e’ stato riferito da mia madre che ha un’amica che vive all’Elba, che questa sua amica non ha una buona opinione dei biker perche’ “da quando ci sono i biker non si puo’ piu’ andare a piedi”.
Ecco … vediamo di non ghettizzarci come quando negli anni 90 qualcuno propoenva piste separate per sci e snowboard.
Vediamo di non far saltare fuori assurdi divieti come quelli del monte di Portofino o come la situazione di monte cavo nel parco dei castelli Romani e tante altre.
Questo sport puo’ davvero essere la salvezza e un grosso aiuto alla destaginonalizzazione del turismo in determinate aree. Giusto x dire… il 29 DICEMBRE ho svolto una LEZIONE PRIVATA di MTB, ad una ragazza, sopra Bardonecchia, altitudine 1700 slm … dovrebbe esserci neve ovunque , ma la neve e’ sempre meno, lo “sforzo” per mantenere aperte poche piste e con qualita’ discutibile e’ davvero troppo oneroso e poco rispettoso nei confronti dell’ambiente ormai (IMHO).
Spero di portare avanti ancora queste mission nel 2025, avvicinando il piu’ possibile a questo sport ragazze, donne e bambini. E’ una bella alternativa a tante altre attivita’ all’aria aperta, e non c’e’ bisogno, per divertirsi ne di salti grossi ne di KOM … ecco allora qualcuno mi dira’ … ma allora e’ GRAVEL …….
Davvero parliamone di sta benedetta Gravel … ma sopratutto parliamo di come, pure un mezzo che dovrebbe nascere come una sorta di derivata dalle “cx” (ciclocross) ma con predisposizione ai viaggi e al bikepacking o piu’ generalmente alle lunghe percorrenze , viene fatto vedere dai media anche qui in contesti improbabili molto piu’ adatti ad una mtb, sopratutto per un/a comune mortale , magari senza background sportivo/agonistico nel mondo bici.
NOn mi dilungo cmq, perche’ la mia esperienza in merito e’ minima, e mi basti dire che, x il mio modo di usare la bici (che non e’ altro che una trasposizione senza neve di quello che facevo con lo snowboard e la splitboard) non ci vedo nulla di interessante. Forse, perdonatemi il paragone , e’ come parlare di sci di fondo fuori-pista o meglio di ski-touring , insomma di una disciplina che non prevede un grosso supporto della gravita’.
Gravita’ = gravity allora ? Ma come, critichi il gravity e adesso ci dici che emuli quel che facevi in snow quindi .. fai gravity allora, fai “dh” allora ???
Ci risiamo. Si , mi piace scendere. Mi diverte. Ma non e’ detto che scendere significhe farlo per forza in un ottica “racing” o orientata alla performance. Per me in primis c’e’ la sicurezza, e la soddisfazione cmq magari di portarsi a casa qualche passaggio un po’ piu’ complicato. Ed e’ questo che in primis trasmetto nei corsi che faccio, sia con RidePink che ai ragazzini di UscioMTB.
In ultimo , vorrei lanciare un messaggio sull’annosa questione formazione maestri MTB di cui ho gia’ trattato in passato. Stavolta non mi riferisco tanto alla mancata esistenza di uno standard che certifichi davvero quel che c’e’ da certificare e sopratutto indichi bene CHI puo’ fare COSA e fino a quale livello… ma vorrei che, indipendentemente dall’ente e dal percorso scelto … ci fossero PIU’ DONNE tra i tecnici di MTB. Piu’ donne anche a livelli medio/alti, perche’ , si tratta di fisologia: il rapporto peso/massa/potenza, altezza/taglia bici/dimensione ruote , e’ molto diverso, e , a livelli avanzati, le difficolta’ che si possono incontrare con un fisico femminile sono ben diverse e vanno affrontate con competenze e conoscenze che e’ impossibile sperimentare sul campo se non sei nel corpo “giusto” (Roxy docet) .
Quindi mi rivolgo a tutte quelle che han un livello tale da poter fare il ti2 e se la sentono di fare qualcosa di buono per vedere altre ragazze, ma anche bambine, adolescenti sopratutto, continuare questo sport e non abbandonare, provateci . E magari poi contattate info@ridepink.it , non si escludono future collaborazioni.
Per concludere … buon anno a tutt* , e mai smettere di sognare e progredire .
Un grosso ringraziamento al resto dello staff di RidePink , Barbara e Marcella, per continuare a crederci cercando di rendere possibile l’impossibile ….
e a Dario, co-fondatore con la sottoscritta di UscioMTB, realta’ di cui vi ho parlato sopra con la quale speriamo di portare una visione positiva e alternativa della MTB nel nostro territorio.
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