AM Lives ( Case Becco – Cortino – Sori – GE)

cortino 2025 sori am

Era da tantissimo tempo che non scrivevo piu’ di un giro qui sul blog.

Giro di cui si e’ gia’ ampiamente parlato QUI e del quale trovate alcuni video sul mio canale YouTube .

Ma stavolta voglio sfruttare l’occasione per analizzare questo giro con un occhio diverso. L’occhio di una che si chiede perche’ a fare questi giri non ci viene nessuno.

Il mondo della MTB si e’ evoluto , e’ cambiato , e anche a livello mediatico, come gia’ detto piu’ volte , ci troviamo “propinate” solo cose che tendono all’estremo , o in termni velocistici, o in termini di ruote per aria, o in termini di montagna estrema dove solo con la padronanaza perfetta del nosepress e l’assenza di paura dell’esposto (unite magari alla voglia di portarsi in spalla a lungo la bici) si fanno diventare ciclabili sentieri (se tali si possono chiamare) inquietanti gia’ a piedi per molti.

Dal punto di vista di (molti, non tutti) i media, quello che non e’ compreso in quanto sopra non e’ mtb.
Ed ecco dunque che per sentirsi pro servono sentieri sempre piu’ scorrevoli e veloci , magari con salti e sponde costruiti in modo da favorire l’assenza di paura piuttosto che la reale padronanza tecnica. Ma non voglio dilungarmi troppo. Torniamo sulla strada del Monte Fasce , e ai trail che da questa scendono verso il Mare. Ce ne sono parecchi. Alcuni rientrano in parte nella categoria AM estrema di cui ho accennato sopra, altri, sono alla portata di un/a rider medio/a che pero’ gradisca giri dove serve avere un po’ di tecnica per guidare la bici a basse velocita’. Tra questi ci sono appunto Case Becco e il Cortino, sui quali ho avuto occasione di accompagnare ieri un’amico della “vecchia guardia” .

Sono trail con prevalenza pietra fissa, antiche mulattiere che sono li’ da una vita , dove spesso si incontrano muretti a secco testimoni di un tempo lontanissimo … opere millenarie che ancora stanno in piedi su cui possiamo mettere le ruote.


E sopratutto, sono trail in buona parte “autopulenti”, un po’ come i trail di alta montagna .

Ma siamo a due passi dal Mare.

L’autunno e’ ormai iniziato e a quote piu’ alte sara’ sempre piu’ complicato girare. Questa location , anche se ormai la conosco benissimo, riporta sensazioni da alta quota ma con un orizzonte diverso, un orizzonte blu.

Probabilmente , anzi sicuramente, sono vecchia, e sono rimasta ferma ad un certo utilizzo della mtb , legato si a sensazioni di appagamento tecnico e talvolta adrenalinico (ripido, esposto, soddisfazione nel chiudere un passaggio…), ma anche al godere del piacere di una vista come quella in foto .
Il mix tra questi elementi per me e’ qualcosa di magico , e non ci sara’ mai nessun flow trail artificiale in grado di eguagliare queste sensazioni.
C’e’ chi riesce a godere di simile appagamento anche percorrendo questi sentieri a piedi. Per me non e’ cosi’. La noia e la fatica prende il sopravvento, la motivazione cala e il “chi me lo ha fatto fare” ha la meglio , offuscando la vista.

In bici e’ diverso: l’adrenalina annichilisce la fatica (si, si fatica anche in discesa sui trail scassati) e tutto torna al proprio posto.

Sembra che questo tipo di prospettiva, che e’ raggiungibile anche senza diventare come alcuni noti youtuber, sia ormai lontana dai sunday bikers.

Pazienza. Io continuero’ a promuoverla. C’e’ un mondo di trail da esplorare la’ fuori. Questo sport puo’ dare tanto anche senza strava e senza bikepark.

Ben vengano gli interventi di trail building mirati alla messa in sicurezza e alla gestione di problematiche di erosione ecc , ma a volte basta cambiare prospettiva, girare lo sguardo di 180 gradi e si apre un mondo.


Posso reputarmi fortunata di vivere qui.

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